Più che un amico

נכתב על ידי FarfallaBiancaa

16.7K 893 134

Questa è la storia di Niccolò e Chiara. Chiara e Niccolò si sono conosciuti quando avevano sedici anni. La lo... עוד

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56💙
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66

Capitolo 48

220 15 3
נכתב על ידי FarfallaBiancaa

Dopo il bagno in piscina, abbiamo deciso di stare un altro po' lì per poi tornare in camera a fare una doccia. Ci siamo preparati e siamo andati al ristorante in cui Niccolò aveva prenotato.

Adesso siamo seduti al tavolo, abbiamo appena finito di mangiare e stavamo parlando mentre beviamo un po' del vino rosso che Niccolò ha ordinato.
Di solito non mi piace il vino, ma questo è davvero davvero buono.

Stavo per parlare, ma vengo interrotta da una tizia che si avvicina a Niccolò.

<Non ci credooo. Niccolino, sei tu?> Dice questa mentre si aggrappa letteralmente a Niccolò.

Non ho idea di chi sia questa, ma mi stava dando già sui nervi.

È una tizia con i capelli neri che le arrivano appena sotto le spalle, ha dei tatuaggi sulle clavicole e alcuni sulle braccia, zigomi palesemente rifatti così come il suo seno, messo in ulteriore evidenza dalla gigantesca scollatura del suo vestito.
Indossa dei tacchi a spillo, che solo a vederli mi viene il mal di schiena, e un vestito cortissimo che le copre a malapena il sedere.

<Lucrezia... Cosa ci fai tu qui?...> Chiede Niccolò un po' turbato nel vederla.
Niccolò mi  guarda e nota subito il mio sguardo irritato.

Cosa cazzo sta aspettando a togliersela di dosso?

Per sua fortuna, dopo qualche secondo, quella gallina si stacca da lui. Rimane comunque fin troppo vicina a Niccolò, per i miei gusti.

<Sono in vacanza con delle mie amiche... E invece tu, bellissimo?> Dice lei mordendosi il labbro inferiore mentre guarda il mio Niccolò.

SI PUÒ SAPERE COME DIAVOLO SI PERMETTE? QUESTA BRUTTA... Fatemi tacere che è meglio.

<Anche io sono in vacanza, ma non con i miei amici. Sono qui con la mia ragazza> dice lui indicandomi

<Ah... Quindi sei fidanzato...> Dice lei per poi posare lo sguardo su di me.
Mi guarda dalla testa ai piedi per poi fare un'espressione di disgusto.

Giuro che le stacco letteralmente la testa, appena si permette a dirmi qualcosa.

<E così lei sarebbe la tua ragazza?> Dice lei, con disprezzo nei miei confronti, a Niccolò.

<Si, perché? Hai qualcosa da ridire brutta ochetta del cazzo?> Dico io completamente furiosa.

<Punto numero uno: Mi chiamo Lucrezia e non ti permettere mai più di chiamarmi ochetta del cazzo. Punto numero due: Certo che ho da ridire... Niccolò ha fatto un salto letteralmente di qualità. Dall'alta qualità a quella bassissima.> Dice lei indicando prima se stessa e poi me.

Io faccio una risata finta.
<Hai detto bene, ha fatto un salto di qualità enorme. È passato dalle stalle alle stelle> dico io, riuscendo così a zittirla.

<Sarà... Ma solo io riuscivo a farlo godere in quel modo quando scopavamo. Sono sicura che con te non arriva nemmeno a provare il minimo del piacere>

<Solo un essere vuota come te avrebbe potuto attaccarsi all'argomento del sesso... Comunque, non sono cazzi tuoi... E poi noi non facciamo semplicemente sesso... Noi facciamo l'amore, senza nemmeno bisogno di spogliarci. Ci basta guardarci negli occhi >

<Che cosa smielata e noiosa...> Dice lei facendo segno che stava per vomitare.

Non capisco perché Niccolò non sia intervenuto nemmeno un po'... Mi domando com'è possibile che in passato lui sia stato con una come lei e adesso si sia messo insieme a me. Voglio dire, siamo due persone completamente diverse...

Si mettono a parlare per dieci minuti tra di loro e poi lei dice: <Mi ha fatto moltissimo piacere rivederti Nic... Che ne dici, se una di queste sere, ci becchiamo per prenderci un  caffè e magari fare anche altro...?> Dice lei facendo l'occhiolino a Niccolò e si morde il labbro inferiore.

Anche questa volta Niccolò era rimasto zitto... Più tardi, penserò a dare una sistemata anche a lui.

Ho sentito bene? Ma è scema o cosa? Giuro che questa è la volta buona che la mando all'ospedale.

<Ma ci sei o ci fai?> Dico io fulminandola con lo sguardo.

<Perché?> Mi chiede lei con quella sua voce da gallina.

<Come perché?  Sono la sua ragazza e gli hai chiesto di uscire davanti a me. Si può sapere come cazzo di permetti?>

<Io mi permetto di fare quello che voglio> dice lei

<Come scusa? Ripeti se hai il coraggio> dico io avvicinandomi a lei.

<Io faccio quello che voglio> dice lei scandendo bene le parole.

<Tu, con il mio fidanzato, non fai proprio niente>

<Decidi tu per lui?>

Siccome ero troppo arrabbiata, decido di uscire dal ristorante e di andare in macchina.

Non la sopporto, la odio.

Come cazzo si permette? E quel cretino di Niccolò non è intervenuto nemmeno una volta per difendere me o la nostra relazione... Questo mi porta a dubitare del fatto che lui mi ami veramente.

Cosa stracazzo gli è preso? Fino a oggi pomeriggio stavamo così bene.

Dopo cinque minuti, vedo Niccolò entrare in macchina per poi partire.

Nessuno dei due osa proferire parola durante il viaggio.
Quando arriviamo in hotel parcheggiamo ed entriamo.
Raggiungiamo la nostra stanza.

Non appena faccio il mio ingresso in stanza, mi tolgo le scarpe e mi dirigo verso il bagno.

<Chià, ti prego... Aspetta>

<Ah, cos'è? Adesso parli? Prima sembrava che tu fossi diventato muto> dico io voltandomi verso di lui facendo una risata amara.

<Ne possiamo parlare per favore?>

<No... Prima eri tu che non volevi parlare, adesso sono io che non ho voglia di ascoltarti.>

<Avrei voluto parlare, ma non ci sono riuscito perchè il vostro dialogo era botta e risposta... Non ne ho avuto nemmeno il tempo.>

<Non dire minchiate, Niccolò. Saresti potuto intervenire se solo lo avessi voluto. Ma, evidentemente, non ti interessava farlo. Adesso, per favore, spostati perché devo andare in bagno>

<No, io e te dobbiamo parlare.>

<TI HO DETTO CHE NON HO VOGLIA DI PARLARTI> dico io per poi chiudergli la porta in faccia.

Lo sento sbuffare per poi andare di là.
Che palle.

Non mi piace per niente discutere con Niccolò, ma questa volta era inevitabile. Mi ha fatta innervosire davvero davvero troppo il fatto che lui non abbia detto o fatto niente per difendermi... Sono la sua ragazza e credo che prendere le mie difese contro quella lì fosse il minimo.

Quella Lucrezia è stata una maleducata incredibile... Come si è permessa di parlarmi in quel modo?

Con la testa che mi scoppiava a causa di questi pensieri, mi strucco, lavo i miei denti e metto il pigiama.

Apro la porta, faccio un respiro profondo e torno di là.
Trovo Niccolò sdraiato sul suo lato del letto, ma è di spalle, quindi non può vedermi. Mi stendo sul mio lato, dando le spalle a Niccolò.

Passano interminabili minuti di silenzio, ma vengono spezzati da me.

<Niccolò, chi è questa Lucrezia?> Dico io sbuffando per trattenere le lacrime

<Devo spiegarti prima un paio di cose che non sai perché non te le ho raccontate... Ma devi guardarmi in faccia> mentre parlava si è girato verso la mia direzione.

Sbuffo e mi giro verso Niccolò.

È inutile che prova ad affievolirmi con qualche sguardo dolce, non sarebbe riuscito a risolvere tutto così facilmente... Non questa volta.

<Quando sei andata via, hai lasciato dentro me, un vuoto enorme. È come se tu, avessi portato con te la parte più grande del mio cuore. Facendomi sentire così, completamente svuotato. Per cercare di colmare questa voragine che mi avevi lasciato dentro, ho accettato gli innumerevoli inviti dei miserabili che mi proponevano di andare in discoteca. Lì ho iniziato a bere più che mai, nella speranza che la mia testa riuscisse a distrarsi e non pensarti. Una volta ubriaco, iniziavo ad avvicinarmi a qualche ragazza, cominciavamo a baciarci, uscivamo da lì dentro per andare a casa e il resto puoi immaginarlo. È andata così per tutti gli anni in cui avevamo litigato e quando sei andata via. Ho cercato di dimenticarti, Chiarè. Sono andato a letto con tantissime ragazze di cui non ricordo nemmeno l'aspetto o tantomeno il nome. Ma non era amore, era un modo per sfogarmi. In questo modo pensavo di esserci riuscito, ero convinto di averti dimenticata per sempre... Ma tutte le certezze che mi ero creato, sono crollate quando ti ho rivista quel giorno al ristorante. Da quel giorno ho smesso con quella vita e ho deciso di conquistarti>

<Se è vero che non ti ricordi nemmeno i nomi delle ragazze con cui sei stato, perché Lucrezia te la ricordi così bene?> Dico io

Niccolò sospira e dice: <Perché avendo il suo numero di telefono, siamo stati insieme più di una volta>

<Non capisco, perché avevi il suo numero?> Dico io alzando un sopracciglio.

<Perché Lucrezia ha fatto la prostituta in quel periodo, quindi mi aveva lasciato il suo numero> dice lui rispondendomi tranquillamente. Questa cosa è davvero strana, ma sembra sincero.

<Devo crederci? Niccolò, sicuro che non stavate insieme e che tu eri innamorato di lei?>

<Cosa?!? Io innamorato di lei? Ma l'hai vista? Te l'ho detto, era sesso senza sentimenti. Lo facevo solo per sfogarmi e dimenticarti. Adesso Chiarè, sta a te decidere se credermi o no.>

Ci sono attimi di silenzio che sembrano essere infiniti. Vedo gli occhi di Niccolò diventare sempre più lucidi.

Dio, ti prego no. Non farlo piangere. Non sopporterei di vederlo in quello stato.

<Niccolò, io ti credo. Mi fido di te e quindi sono sicura che quello che tu mi stai dicendo sia la verità. Anche perché, in una relazione, la fidu-> vengo interrotta da Niccolò che poggia le sue labbra sulle mie.

<Perché non me ne hai parlato prima?> Gli dico io una volta che ci siamo staccati dal bacio.

<Perché non volevo che tu sapessi le cose brutte che ho fatto... In quel periodo mi sono fatto schifo da solo... Non avrei mai voluto diventare quel tipo di ragazzo ... È solo che, il solo pensiero di non averti più con me per un mio stupido errore, mi martellava il cervello e mi faceva sentire un mostro.> Dice lui con la voce tremante, dato che era sul punto di piangere.

Lo abbraccio e lui mette la testa nell'incavo del mio collo.
Poco dopo, sento il mio collo bagnarsi leggermente, segno che Niccolò stesse piangendo.
Non dico niente, mi limito a stringerlo soltanto.

Sento la sua mano scendere dalla mia schiena per arrivare alla mia coscia. La prende e la mette sul suo fianco. Adesso siamo completamente attaccati. Da questo suo gesto, capisco che ha bisogno di sentirmi vicina.

Niccolò, amore mio, sarò per sempre al tuo fianco. Non avere paura.

Lo stringo fortissimo.

Dopo un bel po' si stacca dall'abbraccio e mi guarda in faccia.
Ha le guance ancora bagnate dalle lacrime.

Gliele asciugo con i pollici e gli chiedo: <va un po' meglio?>

Annuisce per poi sorridermi leggermente.

<Amoreee?> Dico io

<Si?> Dice Niccolò

<Facciamo un bagno nella nostra piscina idromassaggio?> Dico io facendogli gli occhi dolci.

<Certo>

Ci cambiamo e mettiamo i costumi. Niccolò mi prende per mano ed entriamo nella vasca.
Lui di siede nel sedile che c'è sott'acqua, io faccio la stessa cosa ma mi siedo di fronte Niccolò.
Dio, che cosa rilassante l'idromassaggio.

<È meraviglioso> dico io

<Già...>

Niccolò mi guarda, mi prende per mano e mi avvicina moltissimo a sé. Mi fa sedere a cavalcioni su di lui e iniziamo a baciarci in modo sempre più passionale.

<Ti amo Chiarè... Non c'è nessun altra nel mio cuore... Esisti solo tu per me...> Dice lui tra un bacio e l'altro.

<Ti amo anch'io Nì, non puoi nemmeno immaginare quanto. Sei l'unico che possiede completamente il mio cuore>
Quando ci stacchiamo, io metto la mia fronte contro la sua e chiudo gli occhi.

<Ti amo> dice lui

<Ti amo tanto> dico io

Dopo qualche minuto sento che, Niccolò inizia a baciarmi il collo. Si sofferma su un punto ben preciso, iniziando a morderlo e succhiarlo.

Quando ha finito, guarda l'opera d'arte che ha fatto e sorride.

<Niccolò, fattelo dire, sei proprio stupido. È troppo grande> dico io intravedendo il segno rosso che mi aveva lasciato sul collo.

<Meglio, così le persone lo vedono e sanno che sei proprietà privata>

Io alzo gli occhi al cielo e mi metto a ridere. Lui ride insieme a me.

<Niccolò... Giusto per essere sicura... Il numero di quella, lo hai cancellato... Vero?>

<Si, te l'ho detto, quando ti ho vista al ristorante, ho chiuso con la brutta vita che stavo facendo. L'ho bloccata e ho cancellato il suo numero. Non c'ho avuto più niente a che fare da allora>

<Mh-mh meglio per te> dico io avvicinandomi alle sue labbra.

<Ah sì? Perché, che mi avresti fatto altrimenti?> Dice lui ridendo

<Ti mangio> dico io per poi mordergli una guancia.

<Ao, ma che sei matta?> Dice Niccolò ridendo

Stiamo un altro po' dentro la vasca e poi andiamo a fare la doccia.
Quando entrambi abbiamo finito, ci sdraiamo sul letto e ci abbracciamo.

<Niccolò, ti prego, non pensare più alla tua vita di prima. A me interessa come sei adesso. Ti amo infinitamente e non voglio che tu debba soffrire a causa di questi brutti pensieri>

<Ci proverò... Ti amo> mi dice lui mentre continua a stringermi.

<Ti amo anche io Ninì>

המשך קריאה

You'll Also Like

198K 7.4K 70
«"Dimmi che non è un addio", così lontana ma anche così vicina» ⇨♥ «Lo sapevo che non te sarebbe andata bene, non sei il tipo de persona che da secon...
48.4K 2.4K 39
Where... Grace Martinez ha passato la sua intera vita sui campi da tennis. All'inizio non apprezzava molto questo sport, ma essendo una persona eccen...
30.1K 1K 52
La storia parla di due ragazzi che non si conoscono ancora,ma quando lo faranno qualche cosa cambierà drasticamente nelle loro vite..
60K 1.7K 51
Dove aurora vince un contest e entra in un gruppo con gli azzurri.