Più che un amico

By FarfallaBiancaa

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Questa è la storia di Niccolò e Chiara. Chiara e Niccolò si sono conosciuti quando avevano sedici anni. La lo... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
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Capitolo 32
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Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56💙
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66

Capitolo 33

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By FarfallaBiancaa

Oggi ho un esame molto importante all'università.

Mi sveglio molto presto in modo da poter fare tutto con calma.
Faccio una doccia per tentare di rilassarmi un po' e cercare di mantenere la calma.
Quando esco dalla doccia, indosso i vestiti che avevo scelto ieri sera.

Metto un paio di pantaloni larghi di colore azzurro chiaro, una maglietta bianca semplice e una giacca dello stesso colore dei pantaloni.

Passo la piastra sui capelli per renderli un po' più ordinati.
Per quanto riguarda il trucco metto solo un po' di fondotinta e il mascara. Metto il mio solito profumo.
Mando il buongiorno a Niccolò e poso il telefono.

Prendo i libri e mi metto a ripassare tutto.

Inizia a salirmi l'ansia e la paura di arrivare lì, di sedermi davanti al professore e dimenticarmi tutto.
Così vado un attimo fuori nel balcone per prendere un po' d'aria.
Cerco di calmarmi con la respirazione. In parte ci riesco, ma dall'altra, la paura rimane sempre.

Dopo essermi calmata bevo un po' d'acqua e mangio qualcosa, visto che non avevo ancora fatto colazione.
Fatto questo, decido di prendere le mie cose, mettermi in macchina e mi dirigo verso l'università perché era quasi ora del mio turno.

Quando arrivo parcheggio e entro per poi andare nel dipartimento della mia facoltà.
Vedo che ci sono anche altri ragazzi e ragazze che aspettano di essere chiamati. Io mi siedo su una panchina e aspetto il mio turno con ansia.
Dopo che entrano le tre persone prima di me, il professore mi fa sedere e inizia farmi delle domande.

Quando l'esame si è concluso, mi comunicano il voto.
È un venticinque su trenta.
Potevo sicuramente fare di meglio, ma va bene così. Lo accetto.
Prima di uscire stringo la mano al professore e vado via.

Quando stavo uscendo fuori noto che, in lontananza, c'è un ragazzo identico a Niccolò.

Man mano che mi avvicino, noto che è lui. Così gli vado incontro.

<Nic... Ma che ci fai qui?> Dico felice di vederlo

<Com'è andato l'esame?> Dice lui.

A dire il vero non mi aspettavo che ricordasse il fatto che io oggi dovessi fare l'esame. Tantomeno mi aspettavo minimamente di trovarlo qui.

<Bene, ho preso venticinque>

<Non ti vedo contenta...È successo qualcosa?>

<Sento di non aver fatto abbastanza, perché potevo prendere un voto più alto>

<Ao, ma che stai a dì? Il voto che hai preso è altissimo e non devi essere delusa. È andata benissimo, quindi non c'è bisogno che ti faccia tutto queste paranoie... Ok?> Dice lui prendendomi delicatamente il viso con le mani, per costringermi a guardarlo negli occhi.

Io annuisco ancora un po' triste.

Lui mi dà un tenero bacio sulle labbra e poi mi dice: <Mi fai uno di quei tuoi fantastici sorrisi?>

Io arrossisco, sorrido leggermente e cambio argomento.
<Ma sei venuto a piedi?>

<No, ero con Adriano e mi sono fatto lasciare qui>

<Io invece ho la macchina... Visto che devi venire con me, guidi tu perché non mi va?> Dico facendo la vocina dolce.

Lui si mette a ridere, dice di sì ed andiamo in macchina.
Dopo aver superato tutto il traffico, andiamo a casa mia.

Una volta che siamo entrati in casa, io mi vado a cambiare e Niccolò resta seduto sul divano a guardare la TV.
Quando torno, mi siedo vicino a lui.

<Cosa mangiamo a pranzo?> Gli  chiedo.
Niccolò stava per rispondere, ma gli suona il telefono. È sua madre. Risponde mettendo il vivavoce.

<Dimme ma'>

<Niccolò ndo stai?>

<A casa di Chiara>

<Oh salutala>

<Ciao Anna> dico io

<Tesoro mio, come stai?>

<Bene... A parte il fatto che devo sopportare tuo figlio che fa il cretino. Tu come stai?>

Lei si mette a ridere e dice:
<Eh lo so... Niccolò è difficile da sopportare... Comunque io sto bene>

Io scoppio a ridere e Niccolò fa il finto offeso

<Grazie per tutti i complimenti ad entrambe > dice Niccolò facendo il finto offeso.

<Mamma mia, quanto sei permaloso... Mi domando ancora come quella povera ragazza possa essere tua amica> dice Anna scherzando.

Pensa che siamo solo amici perché non le abbiamo ancora detto che ci siamo messi insieme.

<HAHAHAH ti adoro Anna> dico io ridendo

<Va bene, ragazzi io vi lascio perché devo andare a cucinare... Nic, torni a casa per pranzo oppure resti da Chiara?>

<Resto qui... Torno nel pomeriggio>

<Ok, allora ci sentiamo>
Noi la salutiamo e Niccolò posa il telefono. Vedo che fa ancora il finto offeso.

<Oh, povero amore mio, ti sei offeso?>
Lui annuisce. Così io gli afferro delicatamente il viso e faccio unire le nostre labbra.

<Adesso va meglio?> Dico io prendendolo in giro.

<Più o meno... Forse se me ne dai un altro, ti posso perdonare>
Così io mi metto a ridere e gli do un altro bacio.

<Adesso basta perché dobbiamo andare a cucinare> gli lascio un ultimo bacio a stampo e mi alzo.

<Nooo, ti prego, restaaa> dice lui facendomi sedere sulle sue gambe

<Nic, fammi alzare dai>

<Dammi un altro bacio e io ti faccio alzare>

<Nooo>

<E va bene... Lo hai voluto tu> detto questo inizia a farmi il solletico su tutta la pancia

<N-nic, Ti prego, Smettila> dico io ridendo come una pazza.

<Tu dammi un bacio e io la smetto> dice lui mentre continua tranquillo a farmi il solletico

<E va bene, però tu smettila>

Niccolò la smette, mi afferra il viso e mi costringe a baciarlo.

<Adesso sei soddisfatto signor Moriconi?> Chiedo io scherzando

<Diciamo di sì... Dai, andiamo a cucinare perché ho tanta fame>

Andiamo in cucina e io dico: <oggi niente carbonara... Faremo una bella amatriciana>

<Uff... Va bene>

Io mi metto a ridere per la sua reazione e iniziamo a cucinare

<Posso decidere almeno il tipo di pasta?>

<Va bene> dico io ridendo

<Facciamo gli spaghetti perché mi vanno quelli ed è tanto che non li mangio>

<Ok>
Io metto gli spaghetti a bollire e Niccolò si occupa di preparare il condimento per la pasta. Quando la pasta è pronta, la mettiamo nei piatti e ci mettiamo a tavola.
Decidiamo di guardare un film della Disney. Metto Cenerentola

<Dopo però guardiamo Peter Pan>

<Sssh, zitto e ascolta... E poi Peter Pan me lo hai già fatto vedere mille volte>

<Gne gne, oggi sei proprio antipatica>

<Anche tu> dico io facendogli la linguaccia

Ci mettiamo a ridere e torniamo a guardare il film.

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Fanfiction holdarah