"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

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Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Figl... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
Sorprese
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità.
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
Amici
"Nessuno morirà oggi."
Vigilia di Natale
Natale
Strane sensazioni.
Fine delle vacanze
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Calamite
Giochi
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I

Cioccolato e Peperoncino

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By jinchurems


Il rumore della porta che si apriva alle loro spalle fece girare Shoto e Miyuki che come il Venerdì precedente, si stavano spogliando dei loro indumenti superiori per permettere ad Ayumi di attaccare sulla loro pelle quei fastidiosissimi cerchietti adesivi.
"Allora – asserì Kuro avvicinandosi a loro con una pila di fogli con sopra stampate le onde cerebrali e l'elettrocardiogramma di Miyuki – lo scorso Venerdì è stato un successo." gli sorrise porgendo a lei i fogli.
"In base a ciò che vedi possiamo iniziare a partire per capire se da ora in poi i tuoi ricordi inizieranno a vertere verso sensazioni più negative o positive – indicò con la penna due curve molto simili ma disegnate con colori diversi – fondamentalmente, se questa curva rossa, che è una copia di quella di riferimento – indicò la curva blu – tende a salire, allora i tuoi ricordi inizieranno a diventare più negativi, nel caso in cui scenda o rimanga nello stesso punto, invece vorrà dire che saranno positivi."
Miyuki e Shoto si passarono i fogli "Partendo da queste semplici osservazioni poi, in base ai diversi picchi che si presentano nel tuo encefalogramma – indicò le curve di quello – possiamo andare ad indagare su cosa li ha fatti sviluppare."

"E se non dovessi ricordarlo?" chiese lei riporgendoglieli; Kuro li prese e li incastrò sotto la sua ascella sinistra "Solitamente ricordi la maggior parte di ciò che vedi no?" lei annuì.
"Allora andrà benissimo anche se dovessi ricordati poche cose."

Ritornato al piano di sopra per potersi risedere alla sua postazione, successivamente Kuro prese a parlare tramite microfono mentre i due si riposizionavano come qualche giorno prima.
"Mi raccomando – i due lo guardarono di nuovo – non strafate." ma, conoscendo i due ragazzi, era un po' come gettare parole al vento.

Shoto e Miyuki infatti si rilanciarono in un combattimento pieno di attacchi, schivate, scivolate e chi più ne ha più ne metta e, a differenza della volta precedente, Miyuki sembrava meno scossa e un po' più presente tanto che, anche l'amico poté notare il cambiamento nell'intensità dei suoi attacchi.
"Come procede?" chiese Endeavor che quel pomeriggio era arrivato un po' in ritardo dati alcuni imprevisti sul lavoro, dopotutto era pur sempre un Pro Hero nel pieno della sua carriera.

"Oggi sembra già andare meglio – rispose Kuro indicando i movimenti delle onde cerebrali di Miyuki – sembra meno sconvolta."
"E' un bene?" chiese l'altro incrociando le braccia e guardando verso il ring in cui Shoto stava schivando un suo attacco e rispondendo con il fuoco "Sì – asserì Kuro – a Miyuki basta combattere per far sì che le sue emozioni vadano in subbuglio, sia positivamente che negativamente. A quanto pare combattere con Shoto è come se la caricasse."
"Pensi che se dovesse toccarlo come la scorsa volta riuscirebbe ad entrare di nuovo in quella dimensione?"
Il ragazzo annuì "Decisamente." e infatti, dopo un'altra serie di colpi, Shoto si fermò di botto e Miyuki, inevitabilmente finì per toccarlo nel tentativo di arrestare il suo ultimo attacco.

Proprio come accadeva ogni singola volta, Miyuki venne risucchiata via da quel ring finendo per risvegliarsi nel suo passato.

Aprendo gli occhi, Miyuki dovette sbattere le palpebre più volte a causa della fortissima luce del sole che le stava illuminando il viso.
Si trovava distesa chissà dove mentre, sopra di lei, il cielo azzurro mostrava qualche nuvola che, spinta dal vento, le passava sulla testa completamente indisturbata.
Con la paura di muoversi da quella posizione per non andare avanti in quel ricordo, Miyuki sperò che la sé stessa di chissà quanti anni prima rimanesse immobile a guardare il cielo e a farsi solleticare la pelle da quella piacevole brezza fresca mentre, accanto a lei, l'unico rumore che si sentiva era quello proveniente dalle fronde degli alberi.
"Miyuki – la voce di sua madre attirò la sua attenzione – tesoro vieni dentro o finirai per iniziare a starnutire! E' pieno di polline in questo periodo!"
La bocca di Miyuki si mosse ma lei non riuscì a sentire cosa avesse detto e pochi istanti dopo, sentendosi formicolare il naso, Miyuki si mise a sedere a causa di un starnuto così forte che la fece alzare di colpo e che, per una frazione di secondo, fece uscire dalle sue mani delle piccole e deboli fiamme.

"AH!" - esclamò sua madre – Ryosei!" chiamò poi facendo girare Miyuki verso di lei "Ryosei vieni! Ho appena visto qualcosa!" la ragazzina continuò a guardarla confusa mentre, correndo, suo padre raggiungeva sua madre.
"Che hai visto?" le domandò allarmata e la donna indicò Miyuki "Aspetta, a breve dovrebbe starnutire di nuovo" e come se Izumi lo avesse predetto, a Miyuki iniziarono a pizzicare gli occhi e ancora il naso e dopo qualche istante starnutì di nuovo.
Questa volta però, dalle sue mani uscirono dei piccoli pezzi di ghiaccio.
Izumi esclamò di nuovo "Prima era uscito del fuoco!"

Miyuki si guardò di nuovo le mani mentre pian piano sentiva il naso chiudersi e le palpebre diventare più pesanti "Vieni dentro Miyuki, sei piena di polline!" la richiamò sua madre ridendo e alzandosi, la bambina iniziò a camminare verso i suoi genitori ma, prima di arrivare, starnutì di nuovo e mettendo le mani avanti, si spostò all'indietro a causa dell'aria che aveva fatto uscire dai palmi.
"E siamo a tre!" Izumi batté le mani entusiasta mentre Ryosei non poteva credere al fatto che sua figlia stesse sviluppando tutti e tre i suoi quirk.
"E' fantastico" asserì lui abbracciando la donna mentre Miyuki si strofinava il naso che sembrava in preda ad una bella reazione allergica.

Rimasta in piedi al suo posto, Miyuki prese anche a stropicciarsi gli occhi quando una folata di vento, scuotendo le fronde degli alberi, la investì colpendola in pieno con una bella manciata di polvere e polline che, inondandola completamente, fecero impazzire il suo naso, portandola a coprirselo con le mani per poi starnutire ancora e, mentre lo faceva, sentire partire dalla punta dei suoi pedi, come una enorme scarica elettrica che le elettrizzò anche i capelli.
Izumi trattenne il fiato e guardando il marito con le lacrime agli occhi prese a correre verso la figlia che, ancora in piedi in mezzo al prato e con l'elettricità che le circolava addosso, si guardava confusa.
"Hai anche il mio quirk!" esclamò una volta che si fu inginocchiata ai piedi della figlia sorridente.
Miyuki ancora un po' scossa, la guardò da dietro le palpebre pesanti e le sorrise a sua volta.
A quell'età non aveva idea di cosa le stesse succedendo ma, rivedendosi dal futuro, sapeva bene che quello era stato il giorno in cui la sua vita era cambiata completamente.

"Okay allora basandoci su quanto hai detto – fece Kuro mentre continuava a scrivere sul suo block notes – il ricordo che hai visto deve risalire a quando il tuo quirk ha iniziato a venir fuori" la guardò; Miyuki annuì "perciò non dovevi avere più di quattro anni."
"Sei nata in Primavera?" chiese Shoto; lei lo guardò "Un po' prima, sono nata il quattro di Marzo" gli sorrise.
"Quindi questo ricordo dev'essere collocato poco dopo il tuo quarto compleanno." asserì Ayumi cerchiando la data in un calendario "Oh – esclamò poi – manca poco al tuo sedicesimo compleanno" le sorrise e Miyuki, guardando il calendario rimase sorpresa dal fatto che davvero mancasse poco.

Per anni non le era importato granché del suo compleanno anche perché, da quando era morta sua madre, l'idea di festeggiarlo era svanita nel nulla con l'aggiunta del fatto che a suo padre aveva completamente smesso d'interessare la cosa finendo per trasformare quel giorno in un giorno come un altro in cui lei, una volta sveglia, sarebbe filata in palestra a combattere e ad allenarsi fino alla sera così, come per tutti i giorni della sua vita.
Quell'anno invece, dato che la sua solita routine era stata completamente stravolta, l'idea che si stesse avvicinando il suo compleanno la colpì particolarmente.
Chissà se e come l'avrebbe festeggiato.

Tornata a casa, un po' prima per fortuna quel giorno, Miyuki aveva ancora le forze per salire in camera sua e una volta distesasi a letto, ripensando al ricordo che aveva visto quel pomeriggio, rise perché aveva completamente dimenticato della sua allergia dato che, per anni, non era uscita all'aperto.
Un'altra nota positiva di quella giornata poi era che, dato che Endeavor avrebbe dovuto sbrigare alcune faccende nei giorni successivi, lei e Shoto avrebbero avuto il resto della settimana libero così da potersi rilassare e portare avanti con lo studio in vista dei giorni in cui invece, sarebbero stati costretti ad allenarsi fino a tardi.

"Ehi – la voce di Kirishima proveniente da dietro la porta la fece girare – posso?" lei rise, Kirishima pareva essere l'unico a rispettare la sua privacy.
"Certo" rispose lei mettendosi a sedere "posso aiutarti?"
Lui le sorrise "Ti va di guardare un film?"
Miyuki guardò la sveglia sul comodino accanto al suo letto, erano le sei e mezza del pomeriggio e dato che Bakugou, come da un mese a quella parte era al corso di recupero per la licenza provvisoria, pensò non fosse una cattiva idea dato che, per il giorno dopo, aveva svolto tutti i compiti quando erano tornati a casa il giorno prima.
Ripensandoci non aveva avuto il tempo di parlare con Bakugou di ciò che era successo sia nella piscina che nello sgabuzzino di casa di Momo ma, soprattutto, non avevano avuto il tempo di parlare del fatto che quei tre idioti li avessero visti nonostante lei avesse provveduto a fargli dare una lezione accoppiandoli con lui nel gioco dei sette minuti in paradiso.

Non sapeva se quei tre fossero andati a raccontare la cosa in giro e onestamente, guardando Kirishima, un po' il dubbio le venì.
Era un po' impossibile che lui non ne sapesse niente dato che lo aveva visto parlare per tutto il tempo proprio con Kaminari, Sero e Mineta e in più, anche lui, da un po', non faceva altro che fare battutine e ridacchiare quando lei si avvicinava mentre con lui c'era anche Bakugou.

Arrivata in camera dell'amico allora Miyuki decise che ne avrebbe approfittato per fare un po' di chiarezza anche perché, già il week-end precedente, quando avevano guardato quel film decisamente discutibile tutti e tre, lui, il giorno dopo, si comportava in maniera decisamente strana.

Seduta a gambe incrociate sul suo letto e con il solito enorme squalo di stoffa stretto tra le braccia, Miyuki osservò attentamente il comportamento del suo amico che, come cercando di trattenersi dal ridere, non la guardava nemmeno in faccia.
"Tu sai qualcosa." asserì lei guardandolo indagatoria.
Kirishima sgranò gli occhi in maniera impercettibile, o almeno lui pensò di non essersi fatto vedere poiché Miyuki vide benissimo il suo cambio d'espressione.
"Cos'è che non mi stai dicendo?" continuò; lui si schiarì la gola e con tantissima nochalance, si girò verso di lei "Di che parli?" il suo tono di voce si fece improvvisamente più acuto.
Miyuki incrociò le braccia sul petto "Tu sai qualcosa – ripeté – qualcosa che non dovresti sapere."
Kirishima distolse lo sguardo e prese a fare di no con la testa "Io? - s'indicò – Assolutamente no."
"Sai che non sei per niente bravo a sparare stronzate vero? - lui iniziò a sudare freddo e alla sua reazione, Miyuki quasi si sentì morire dall'imbarazzo – Non dirmi che quei tre idioti ti hanno detto di averci visto!" scattò in piedi lanciando il peluche a terra.

Kirishima indietreggiò intimorito ma poi, corrugò la fronte "I tre idio- si fermò e mentre l'espressione di Miyuki prendeva il volto di chi si era data la zappa sui piedi, i suoi occhi si illuminarono – Chi vi ha visto fare cosa?!"
Lei si ammutolì "Qualcuno vi ha visto? - si guardò attorno incredulo – A casa di Momo?!" lei corse a tappargli la bocca.
"Stai zitto!"
Lui rise "Allora li ha usati i preservativi che gli ho dato" asserì con ancora la mano di lei sulla bocca.
Miyuki lo guardò dritto negli occhi mentre il suo battito cardiaco stava impazzendo nel suo petto "Cosa?"
Pensando che chi li avesse visti, li avesse colti mentre avevano un rapporto completo, Kirishima si allontanò dalla sua presa "Sì – esclamò – sono stato io a darglieli." continuò mentre lei lo guardava con gli occhi sgranati "Dopo che vi ho sentito qualche settimana fa – Miyuki si sentì sprofondare – pensavo lo aveste già fatto ma Bakugou mi ha detto di no perché non aveva i preservativi ed è venuto a chiedermeli Sabato..." aveva iniziato a parlare a ruota libera come se aspettasse di poterne parlare con qualcuno da giorni.

"... però con il fatto che non ci fossero stanze singole da Momo non pensavo sareste riusciti a farlo. - la guardò – Chi vi ha visto?!"
Miyuki era pietrificata. Kirishima li aveva sentiti, ma quando?
"Tu ci hai sentiti." asserì guardandolo con sguardo vitreo; lui annuì compiaciuto "In realtà non l'ho fatto apposta, mi sono alzato per andare in bagno e ho sentito dei rumori."
"Tu ci hai sentiti... - ripeté iniziando a dondolare la testa in avanti – Bakugou... preservativi..." lo guardò con aria sconvolta e a Kirishima iniziò a venire il dubbio di aver detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire.
"Sì... - si grattò la nuca – pensavo... - si schiarì la gola – non li ha usati?"
Lei continuava a fissarlo incredula "Non... non siamo arrivati a quel punto" asserì a denti stretti.

Kirishima strabuzzò gli occhi "Aspetta – alzò le mani – tu mi hai detto che qualcuno vi ha visto!"
Lei fece un respiro profondo "Sì perché pensavo che il fatto che tu non riuscissi a guardarmi c'entrasse con ciò che hanno visto Kaminari, Sero e Mineta! - Kirishima spalancò la bocca – Non che ridessi perché Bakugou ti aveva chiesto dei preservativi!"
"Sero... Kaminari... Mineta" fece l'altro con gli occhi ancora sgranati; Miyuki si buttò sul letto a pancia in giù "Voglio morire."

"Scusa ma – fece lui cercando di non ridere – cos'hanno visto?" Miyuki si coprì la testa con un cuscino.
"Non ho intenzione di dirtelo."
"No – lui si avvicinò al letto e le tirò via il cuscino – adesso devi dirmelo!".
Lei lo colpì con la mano sulla pancia "Non ti devo proprio niente! - lo guardò con l'imbarazzo palese in volto – E poi perché sei tu a dare i preservativi a Bakugou?!"
Lui scoppiò a ridere "Perché mia madre – Miyuki rimase sconvolta – me ne ha riempito un cassetto!" e ridendo le mostro la sua collezione da cui ne mancava una confezione.
"Oh – asserì notando quale confezione mancasse – avevo ragione, - la guardò con un sorriso ebete in faccia – aveva preso quelli alla frutta." Miyuki avrebbe voluto che qualcuno la uccidesse.

Finita quell'imbarazzantissima conversazione con Kirishima, Miyuki uscì dalla sua stanza giusto in tempo per incrociare Bakugou che, di ritorno dal corso stava entrando in camera sua.
"Oi – fece lui quando la vide ma Miyuki non riuscì a guardarlo in faccia – che succede?" continuò quando anche Kirishima fu fuori dalla porta.
"Che schifo – asserì l'amico guardandolo; Bakugou corrugò la fronte – mi ci sono fatto il bagno in quella piscina il giorno dopo." e scoppiando a ridere proseguì insieme a Miyuki mentre lui, con la mano serrata sulla maniglia rimase sconvolto da ciò che aveva appena sentito.

"Hai raccontato cosa è successo a Kirishima?!" esclamò lui entrando in camera di Miyuki pochi secondi dopo di lei.
Miyuki si girò con le fiamme negli occhi "Tu – lo indicò – sei l'ultimo che può parlarmi di cosa io abbia detto a Kirishima dopo che sei andato a chiedergli i preservativi!" Bakugou si paralizzò, avrebbe ucciso quello stronzo.
"Io sono sconvolta" continuò lei sconvolta sedendosi sul letto "avevi intenzione di usarli a casa di Momo?!"
Bakugou si sentì completamente sopraffatto dall'imbarazzo "Volevo essere pronto nel caso in cui-" di fermò contraendo la mandibola.
Non poteva credere che Kirishima le avesse detto di avergli dato i preservativi perché lui glieli aveva chiesti.
Non voleva che Miyuki sapesse che quel pensiero viveva costante nella sua testa perché voleva che la loro prima volta fosse indimenticabile e che il fatto di averli fosse solo per precauzione nel caso in cui, se non fosse riuscito ad organizzare nulla, sarebbero potuti comunque andare sicuri.

Un po' ferita dal fatto che Bakugou avesse pilotato in un certo senso ciò che era successo in piscina tra loro e pensando che non fosse stata una cosa al cento per cento spontanea per lui e randomica come lo era stata per lei, Miyuki fece un respiro profondo "Quindi – alzò il dito indice e lui la guardò – avevi già programmato quello che è successo in piscina?" lo guardò e dalla sua espressione Bakugou capì che, com'era normale sarebbe successo, lei aveva frainteso.
"Sapevo sarebbe finita così" asserì sospirando e grattandosi la nuca; Miyuki distolse lo sguardo, non lo stava negando "Ho capito..." prese a tamburellare con le dita sul materasso.
"No – rispose lui guardandola – non hai capito un cazzo!" si alterò, l'idea che per colpa di quel coglione ora lei pensasse che l'avesse usata lo faceva incazzare da morire perché non c'era niente di più spontaneo e di così bello di ciò che accadeva ogni volta tra di loro quando finivano per sfiorarsi e baciarsi.
Erano le uniche cose fuori dal suo controllo che non lo spaventavano ma che anzi gli piacevano da morire e il fatto che lei potesse anche solo pensare che lui avesse pilotato ciò che era successo due sere prima, gli faceva voglia di prendere Kirishima a calci nelle gengive.
"Non ho programmato ciò che è successo, stavo andando a dormire quando ti ho vista in piscina. – lei lo guardò – Il motivo per cui ho chiesto a quel coglione di merda – strinse i pugni – i preservativi – strinse i denti – è perché nonostante io voglia che la nostra prima volta sia-" si fermò perché non riusciva a trovare le parole perciò gesticolò qualcosa di incomprensibile "- è solo perché, ho paura di non riuscire a trattenermi fino a quel momento." ogni parola usciva dalla sua bocca come se gliela stessero strappando fuori a forza.
"Glieli ho chiesti solo perché, ogni volta che finiamo per – di nuovo gesticolò – e mi tocchi – parlava ancora a denti stretti probabilmente per cercare di non sbraitare a causa dell'ira che gli era esplosa dentro – ho paura di finire per – inspirò – in un momento che non è esattamente come vorrei e, li ho chiesti perché così almeno – sgranò gli occhi – possiamo andare sul sicuro." fu il discorso più difficile e imbarazzante della sua vita.

Miyuki continuava a guardarlo, l'idea che avesse pilotato tutto era svanita nel momento stesso in cui aveva visto nei suoi occhi quanto fosse incazzato per il fatto che le avesse anche solo potuto pensare una cosa del genere finendo poi, per cercare di trattenersi dal ridere a causa della sua evidente difficoltà nell'affrontare un discorso simile.
"Alla frutta?" fece lei e Bakugou, che non si aspettava una risposta del genere ma piuttosto di non essere creduto, rilassò l'espressione contrita che si era piazzata sul suo volto e sgranando gli occhi strinse il pugno.
"Io lo ammazzo." Miyuki scoppiò a ridere e si buttò all'indietro sul letto mentre l'altro che si sentiva decisamente più leggero dato che, a quanto sembrava, Miyuki non pensava più di essere stata come oggetto del suo desiderio sessuale, fece un respiro profondo.
"Comunque adesso siamo a quota quattro" asserì lei mentre continuava a ridere; lui la guardò "mi domando quanto ci vorrà prima che qualcun altro ci senta o ci veda" si rimise a sedere.

Bakugou sospirò per l'ennesima volta e si buttò sul letto, di schiena, accanto a lei e quando si fu completamente sistemato, Miyuki lo guardò divertita "Perché proprio alla frutta?"
"Stai zitta."

Finite le lezioni il giorno dopo, e non avendo l'allenamento con Shoto per continuare a vedere il suo passato, Miyuki che aveva appena finito di studiare, iniziò a pensare al suo compleanno per la prima volta in un bel po' di tempo.
Non sapeva se il fatto che Shoto se ne fosse interessato volesse dire che aveva intenzione di programmare qualcosa, dopotutto non gli pareva proprio il tipo ma magari di sbagliava, in più adesso che ci pensava, era lui l'unico a saperlo.
Continuando a pensarci, arrivò alla conclusione che le sarebbe piaciuto festeggiarlo dopo anni, così da poter unire al giorno della sua nascita quello della morte della Miyuki figlia di Obscurium e della rinascita della Miyuki che vuole diventare un Hero.

Nella solitudine della sua stanza, Miyuki allora iniziò a prendere appunti su come le sarebbe piaciuto che andasse quel giorno, sulle persone che avrebbe voluto e una volta arrivata all'elemento principale, ossia la torta, non essendo lei in grado di cucinare dolci, prese a pensare a chi avrebbe potuto darle una mano e le bastarono pochi istanti per fiondarsi fuori dalla porta e andare a bussare ad una di quelle nel corridoio maschile.
"Miyuki, che strana sorpresa" asserì Sato quando la vide sorridente fuori dalla sua porta.
"Sì, lo so – si grattò la nuca – è strano che io sia qui da te poiché, per colpa mia sicuramente, non abbiamo mai interagito molto ma sei l'unica persona che credo possa aiutarmi in questo caso!" lui la guardò interessato e un po' preoccupato, ogni volta che Miyuki faceva qualcosa con uno di loro, finiva inevitabilmente in infermeria.
"Se posso aiutarti lo faccio volentieri, di che aiuto hai bisogno?" e con gli occhi che s'illuminavano, Miyuki gli sorrise a trentadue denti "Ti va di aiutarmi a fare una torta?"

Nemmeno cinque minuti dopo, il tempo che Sato potesse indossare le ciabatte e scendere al piano di sotto, che i due presero tutto ciò che gli serviva e si misero a lavoro.
Sato, che di torte se ne intendeva benissimo poiché erano parte integrante del suo quirk, si muoveva in cucina come un vero e proprio chef facendo sì che Miyuki guardasse attentamente e con meraviglia tutto ciò che stava facendo e provando, a sua volta, ad imitarlo.
Essendo però poco ferrata, era finita inevitabilmente per fare un disastro sull'isola della cucina, riempendosi di farina e di cioccolato fuso.
"Beh direi che poteva andare peggio" asserì divertita quando dopo aver infornato si rese conto di tutto il casino che i due avevano messo in mezzo.
"Sicuramente – Sato si scrollò la farina dal grembiule – ma l'importante è che sia venuta buona la torta."

"Ciao" li salutò Shoto entrando in casa e lasciandosi la porta aperta alle spalle; i due lo salutarono con la mano "che fate?" gli domandò notando tutto quello che era stato messo in mezzo.
Sato diede un'occhiata al forno "Miyuki voleva fare una torta" rispose poi sorridendo mentre lei chiudeva il sacchetto della farina e mentre, da dietro le spalle di Shoto compariva anche Bakugou.
"Una torta?" ripeté Shoto posando lo zaino sul tavolo e avvicinandosi all'isola; Miyuki annuì "Diciamo che è più un esperimento" gli fece l'occhiolino per poi girarsi e posare ciò che aveva preso.
"E che torta sarebbe?" domandò l'altro appoggiandosi all'isola per poi accorgersi di essersi sporcato di farina; Sato aprì l'acqua del rubinetto "Com'era?" si girò verso di lei.
"Cioccolato e peperoncino" rispose Miyuki girandosi e Bakugou si accorse che era sporca di cioccolato un po' ovunque.
"Spero che ce ne sia finito di cioccolato nella torta – commentò indicandola – da quello che vedo sembra più quello che hai addosso che il resto" Miyuki si guardò, effettivamente aveva quasi tutti i vestiti sporchi di farina, uovo e cioccolato.

Rise "Abbiamo avuto un piccolo problema" guardò Sato che rise a sua volta.
"Diciamo che Miyuki è ferratissima sul campo ma per quanto riguarda i dolci ha ancora tanta strada da fare."
"Si può sempre migliorare!" asserì lei prendendo panno sul lavandino e avvicinandosi all'isola per poter iniziare a togliere la farina che avevano fatto cadere un po' ovunque.
"Hai fatto implodere qualcosa?" chiese Shoto una volta che lei fu abbastanza vicina; Miyuki ridacchiò "No, diciamo che ho acceso le fruste ad una velocità troppo alta e ho fatto schizzare via parte dell'impasto" Sato scoppiò a ridere ricordando esattamente il momento.

In piedi alla destra di Shoto, Bakugou scuoteva la testa cercando di nascondere quanto quell'immagine in realtà fosse esilarante e continuando a guardare le gocce di cioccolato che aveva sul volto.
Poi, come se per un istante si fosse dimenticato di non essere da solo con lei, quando Miyuki si fu avvicinata alla porzione vicino a lui, senza pensarci Bakugou portò la mano destra sulla sua guancia e con il pollice le pulì una goccia di cioccolato che le era rimasta attaccata sotto al labbro inferiore facendo sì che, come al solito quando la toccava, Miyuki si paralizzasse mentre le sue guance iniziavano ad arrossarsi.

Seduto, ancora al suo posto, Shoto distolse immediatamente lo sguardo domandandosi come avesse potuto fare, fino a quando lei non glielo avesse detto, a non capire che tra quei due c'era qualcosa poiché, in precedenza, non aveva mai visto il compagno non prendere in giro qualcuno per la sua incompetenza o, ancora meglio, poggiargli le mani addosso senza l'intento di colpire con uno dei suoi pugni.

"Comunque l'odore è buonissimo" asserì Sato interrompendo quel momento e facendo sì che Bakugou, come se tornato alla realtà, le togliesse la mano dal volto e distogliesse lo sguardo.
"Meno male!" asserì poi lei quando, ripresasi da quell'interazione inaspettata poiché non nell'intimità delle loro stanze, si fu rimessa a pulire.

"Ehi Miyuki – finita l'ultima ora di lezione Kirishima la rincorse fuori dall'aula – che fai oggi pomeriggio?" lei fece spallucce mentre con lo sguardo guardava Bakugou che usciva dall'aula insieme a Shoto per dirigersi al corso di recupero.
Adesso che non aveva gli allenamenti e che il corso di recupero aveva cambiato gli orari, lei e Bakugou si vedevano molto poco e la cosa stava un po' iniziando a pesarle anche perché, dopo i recenti eventi, era sempre più difficile stargli lontana.
"In realtà nulla – sospirò – non ho gli allenamenti con Endeavor e, pensando che ci avrei messo molto di più, ho finito per anticiparmi i compiti per tutta la settimana" lui sgranò gli occhi.
"Per tutta la settimana?" ripeté; Miyuki annuì "Io sono indietro di tre settimane e tu sei avanti?" rise.
"Ringrazia Ryosei" Kirishima la guardò confuso e per un istante anche lei sembrò perplessa, era la prima volta, forse da sempre, che chiamava suo padre per nome.
"Chi è Ryosei?" fece giustamente l'amico che non lo aveva mai sentito nominare; Miyuki lo guardò "Mio padre."

"...oppure possiamo allenarci con il carro armato, la palestra dovrebbe essere libera" propose Kirishima dopo essersi andati a mettere la divisa sportiva.
Miyuki ci pensò su "Sai non è una cattiva idea!" lui strinse il pugno "Sì!" fece poi contraendo il braccio.

Arrivati in palestra però, i due si accorsero subito del fatto che non fosse libera come al solito ma che fosse occupata da i ragazzi dell'altra sezione e di cui Miyuki aveva visto solo qualcuno, ogni tanto.
"Ehi – qualcuno li richiamò – è nostra la palestra!" continuò facendo girare tutti i suoi compagni verso i due che erano appena entrati.
Miyuki corrugò la fronte "Vostra? - si guardò ironicamente attorno – Non vedo scritto da nessuna parte: proprietà di tizio randomico." alzò un sopracciglio mentre Kirishima cercava di non ridere – la vicinanza con Bakugou si notava parecchio.

"Scusa? - il tipo si avvicinò – Io non sono un tipo randomico, mi chiamo Neito Monoma." alzò un sopracciglio.
"Si ma chi?" fece lei guardandolo dritto negli occhi; lui corrugò la fronte "Chi cosa?"
"Chi te l'ha chiesto" asserì lei e Kirishima scoppiò a ridere.
"Cos'hai da ridere tu, Kirishima?" si girò verso l'altro che non riusciva a smettere "Lo conosci?" fece lei indicandolo con il pollice.
"Sì, è uno della prima B. E' la stessa classe di Tetsutetsu" indicò il ragazzo che si allenava più in fondo.
"Ah – commentò lei – capisco." e ignorando completamente Monoma continuò a camminare verso le panchine.
"Vi ho detto che non potete stare qui!" i ragazzi della sua classe si girarono di nuovo verso di loro.
"La palestra è enorme – rispose Miyuki – se ti levi dai coglioni possiamo allenarci tutti quanti." odiava chi le impediva di allenarsi senza un valido motivo.

"Già, - asserì Kirishima anche lui un po' infastidito – e poi chi ha deciso che la palestra è vostra?"
"Noi" rispose Monoma incrociando le braccia al petto; Miyuki guardò Kirishima roteando gli occhi "Ah" rispose poi "allora vale anche meno" e colpendolo con un getto d'aria lo spinse ad allontanarsi di qualche metro.

"Volete combattere?!" sbraitò; Miyuki si girò di nuovo verso di lui "Vorremmo poterci allenare senza che tu venga a rompere le palle" già non lo sopportava.
"Ehi che succede?" domandò Tetsutetsu avvicinandosi e salutando i due ragazzi con la mano "Che stai combinando?" guardò il compagno di classe.
Monoma si sistemò i capelli e guardò l'amico "Ho detto loro che non possono allenarsi oggi perché la palestra è nostra e lei – la indicò con l'indice mentre Miyuki lo guardava alzando un sopracciglio – mi ha appena spinto via."

"Bu-uh" fece lei mimando un bambino che piange "che pena." si girò verso Kirishima che era sempre più sconvolto da quanto lei sembrasse l'amico.
"Sentite – fece poi già stanca per aver perso tutto quel tempo – voi vi allenate lì, noi qui, nessuno da fastidio a nessuno e la palestra è di tutti." Kirishima annuì pensando a quanto fosse ragionevole la cosa.
"Oppure volete che vi facciamo il culo per vedere chi si merita di stare qui?" continuò lei e Kirishima si girò di scatto.
"Eh?!" la guardò sgranando gli occhi; Miyuki lo guardò a sua volta "E' ovvio che quel tipo – lo indicò – crede di poterci far fare quello che vuole perché pensa di essere più forte" Monoma deglutì rumorosamente "perciò, sfidiamoci. Sarà un modo per allenarci tutti e alla fine, vedere chi si merita di allenarsi in palestra."
Entrambi super eccitati dall'idea di poter fare a pugni, Kirishima e Tetsutetsu furono subito allettati dall'idea "Tu che dici?" chiese poi Miyuki guardando Monoma dritto negli occhi.

Il biondino guardò il suo compagno di classe "Una settimana." asserì poi sicuro di vincere.
Kirishima e Miyuki corrugarono la fronte "Una settimana di che? Di preparazione?" fece lui; Monoma scosse la testa "Chi vince fa sì che la palestra sia solo a disposizione della sua classe per una settimana." e a quelle condizioni, sul volto di Miyuki si posò un ghigno divertito.
Non avrebbero avuto scampo.

Contrariamente ad ogni loro previsione, quella sfida non sarebbe stata una delle tipiche sfide tra sezione A e sezione B poiché, quando la classe di Monoma venne a sapere di questa cosa, la loro capoclasse Itsuka Kendo, si mise in mezzo.
"Scusa puoi ripetere?" fece Kirishima confuso; la ragazza sorrise "Come ho detto – incrociò le braccia al petto – sarebbe troppo semplice sfidarvi con i quirk, perciò questa sfida sarà a base di ballo-"
"Ballo?!" fece Miyuki "L'unico a saper ballare sarà sicuramente questo idiota" indicò Monoma che fece spallucce soddisfatto.
"-velocità, agilità e resistenza" Miyuki e Kirishima si guardarono, avevano già vinto.

Dieci minuti dopo, come se la sezione B non vedesse l'ora di dare una lezione alla sezione A, il tutto era già pronto.
I ragazzi della classe di Monoma e Tetsutetsu portarono in palestra una serie di oggetti e arnesi atti a quella competizione, corde per saltare, pesi di ogni tipo e ad un certo punto, qualcuno portò anche un televisore e just dance.
"Just Dance?" commentò Kirishima vedendolo; Miyuki iniziò a pensare che forse quella sfida sarebbe stata persa in partenza poiché lei non ci aveva mai giocato e Kirishima non le pareva il tipo da giochi in cui si balla o comunque, non le pareva il tipo in grado di muoversi il quel modo.

Data il via alla sfida, tutti e quattro, che avevano preso la cosa molto seriamente, iniziarono, prova dopo prova a dare il meglio di loro e come se qualcuno avesse sparso la voce, pochissimo tempo dopo, quella palestra fu piena come lo stadio durante il festival sportivo.
Quasi tutti i ragazzi presenti a scuola si erano raccolti sugli spalti e tra loro c'erano anche tutti i compagni di Kirishima e Miyuki che, avvertiti da Mina erano accorsi per fare il tifo mentre, Shoto e Bakugou, ignari di tutto erano ancora al corso di recupero.
Insieme a tutti loro poi, erano arrivati anche dei ragazzi di classi più grandi e, super eccitato da quella sfida, uno di loro, che a prima vista a Miyuki parve essere il figlio di All Might – si sentì un po' Shoto per quel suo ragionamento – decise di mettersi a fare l'arbitro poiché completamente imparziale.

"Forza Tetsutetsu non puoi farti battere!" urlarono alcuni ragazzi di una classe diversa dalla sua mentre lui, ansimante e completamente sudato stava cercando di non abbassare le braccia che da almeno venti minuti teneva sopra la testa con, in mano, un bilanciere con un peso totale di centoventi chili mentre, di fronte a lui, Miyuki stava facendo lo stesso.
Era infatti stato Mirio, l'arbitro, a decidere che far sfidare Tetsutetsu con Kirishima sarebbe stato troppo semplice.

"Vai Miyuki!" continuava ad urlare Kirishima mentre la ragazza stringeva i denti per non mollare – era incredibile quanto fosse forte anche senza quirk.

"Eccovi!" urlò Jirou quando, tornando dal bagno, incrociò Shoto e Bakugou che stavano tornando a casa.
"Eccoci?" rispose Shoto mentre l'altro la guardava confuso "Dovete venire in palestra!" asserì Tsuyu che l'aveva accompagnata.
"Perché?" domandò Bakugou stanco; le due si guardarono "Miyuki e Kirishima stanno sfidando Tetsutetsu e Monoma per vedere chi si aggiudica l'esclusività della palestra per una settimana!" rispose Jirou e a quelle parole, Shoto e Bakugou si guardarono per un istante e senza dire nient'altro corsero in palestra insieme alle due.

"E vince la sezione A!" urlò Mirio quando Tetsutetsu, stremato poiché non aveva potuto usare il quirk, fece cadere il bilanciere davanti a sé prima di Miyuki.
Un boato si alzò alle spalle della ragazza e quando i quattro arrivarono in palestra, ciò che vide Bakugou fu l'immagine di Kirishima e Miyuki, entrambi a petto nudo, se non per il reggiseno di lei, sudati e terribilmente stanchi, che si davano il cinque.
"Non mi sento più le braccia" commentò Miyuki ridendo mentre l'amico si preparava per la prova successiva contro Monoma.

"Ragazzi eccovi!" esclamò Midoriya "Vi siete persi delle sfide fantastiche!" fece Kaminari.
"Ha vinto Miyuki vero?" chiese Jirou rimettendosi a sedere accanto a Momo; la ragazza annuì "Tetsutetsu ha mollato pochi secondi prima."
"Ma si può sapere com'è nata questa sfida?" chiese Shoto mettendosi lo zaino tra i piedi; Mina rise "A quanto pare è stata Miyuki a proporla – Bakugou guardo la ragazza che sotto gli spalti si stava scolando una bottiglia d'acqua – perché Monoma non voleva far allenare lei e Kirishima dicendo che la palestra era loro" scoppiò a ridere.
"Quando siamo arrivati c'era già un sacco di gente" asserì Sero "la stanno prendendo molto seriamente."

"E il punto va alla sezione A!" ripeté di nuovo Mirio alzando il braccio destro; Miyuki andò in contro all'amico e dopo avergli battuto il pugno alzò entrambe le dita medie verso Monoma e facendo ridere tutti i suoi compagni.
"Okay adesso – continuò Mirio non appena i due ebbero bevuto – mi dicono che ancora non è stata fatta la prova con just dance" Miyuki e Kirishima imprecarono.
"Just Dance? - ripeté sero – Seriamente?" si sporse sugli spalti e poco dopo venne portato al centro il televisore che Miyuki aveva visto prima insieme ad una console che aveva già fatto partire il gioco.
"Vince ovviamente chi fa più punti" asserì Mirio indicando a tutti e quattro di mettersi al centro.
"Dobbiamo vincere Kirishima, non possiamo farci battere da Monoma." fece Miyuki che ormai stava giocando solo ed esclusivamente per vincere e farlo sentire un fallito.
"Secondo voi vinceranno?" domandò Midoriya; Mina rise "Se vincono sono miei per lo spettacolo di fine anno!"

Fatto il conto alla rovescia, Mirio fece partire una canzone a caso e tutti e quattro iniziarono immediatamente a ballare la coreografia.
Contrariamente ad ogni pronostico, Miyuki e Kirishima che ormai erano completamente investiti in quella sfida poiché non averebbero permesso a nessuno di batterli, stavano azzeccando ogni passo iniziando a racimolare punti.
"Non riesco a credere ai miei occhi" commento Iida guardando i due che, coordinatissimi, si scambiavano anche di posto.
"Voi sapevate che Miyuki sapesse ballare?" chiese Kaminari guardando Shoto e Bakugou che, come tutti loro, erano completamente senza parole per ciò a cui stavano assistendo.
Finita la canzone, Kirishima e Miyuki terminarono la coreografia mettendosi anche in posa come se non avessero mai fatto altro nella loro vita.
"E' di nuovo la sezione A a vincere!" urlò Mirio e ancora in posizione, con il fiatone e il sudore che li stava uccidendo, Miyuki e Kirishima scoppiarono a ridere per poi finire distesi a terra a causa dei muscoli che li stavano facendo impazzire per il dolore.

"Mi sta venendo un infarto" commentò il ragazzo alzandosi mentre Miyuki cercava di far tornare il suo respiro regolare.
"Va tutto bene ragazzi?" domandò Mirio notando le espressioni da funerale dei componenti dell'altra squadra, oltre a quelle dei loro compagni, che non si sarebbero mai aspettati di vedere fallire Monoma in una prova di ballo.
Decisamente devastato da quella cosa, Monoma si ritirò dalla sfida lasciando, Tetsutetsu, che non aveva nessuna intenzione di mollare fino all'ultimo, da solo.
"Beh se Monoma lascia, la sfida è automaticamente vinta a meno che, anche uno di voi due non decida di mollare" guardò Miyuki e Kirishima e nonostante lui volesse continuare, era decisamente troppo stanco per farlo "Non so Miyuki ma – si posò una mano sul petto – io sto morendo." asserì Kirishima e dagli spalti alle loro spalle iniziò a crescere un boato di dissenso.
"Io posso continuare" fece Miyuki battendo il pugno destro contro il palmo sinistro "ormai è una questione d'orgoglio!" continuò mentre Tetsutetsu annuiva.

"Okay allora, se qualcuno vuole sostituirli, che si faccia avanti, così la squadra rimane comunque bilanciata" e a quelle parole, accanto a Tetsutetsu comparve una sua compagna.
"Mi spiace" fece Kirishima poggiandole una mano sulla spalla "sono a pezzi" lei gli sorrise "Nessun problema" e gli fece il pollice all'insù.
Poi, prima che Mirio chiedesse se ci fosse qualcuno disposto a fare a cambio con Kirishima per la squadra di Miyuki, accanto a lei, dopo essersi lanciato dagli spalti, atterrò Bakugou.

"Adesso sì che si fa interessante" asserì Kaminari che stava amando tutto di quella sfida.

Non appena Miyuki lo percepì al suo fianco, dopo aver sentito il tipico odore di caramello dato dal fatto che, quasi sicuramente, si fosse lanciato spingendosi con un'esplosione, iniziò a battere ripetutamente il pugno contro il suo palmo, avrebbero vinto di sicuro.

E infatti, dopo la prima prova tra Bakugou e la ragazza, Setsuna Tokage, in cui, dovendosi sfidare su chi arrivava prima all'altra punta della palestra avendo un solo scatto a disposizione, lui era ovviamente arrivato dopo nemmeno un paio di secondi dall'inizio, alla squadra della sezione A era stato assegnato il nono di dieci punti totali.

"La prossima sfida, l'ho decisa io" asserì Mirio che rimpiangeva il fatto di non essere stato lui a ideare una cosa del genere in tutti i suoi anni alla Yuei "e sarà un combattimento a coppie."
Al suono di quelle parole, Bakugou e Miyuki che non stavano aspettando altro se non di poter combattere di nuovo insieme, dallo stesso lato però, quindi non uno avversario dell'altro, si guardarono con la coda dell'occhio e a Miyuki venne particolarmente difficile non abbassare lo sguardo sul petto di Bakugou che adesso, come lei, era senza maglietta.
Disposti l'uno davanti all'altro, le due coppie si misero in posizione e quando Mirio diede il via, dopo aver comunicato loro che avrebbe vinto la squadra che fosse rimasta in piedi, Bakugou e Miyuki, come se avessero passato ogni giorno ad allenarsi proprio su quello, iniziarono a muoversi come se avessero già stabilito cosa fare.

Non appena i due avversari si lanciarono verso di loro, Miyuki afferrò il braccio destro di Bakugou con il suo braccio destro e, aiutandosi con l'aria, lo tirò, lo fece girare dietro di sé e e lo lanciò in avanti a tutta velocità permettendogli di arrivare in faccia ai due e di sparare un'enorme esplosione dalle sue mani.
Una volta fatto si lanciò nuovamente vicino a Miyuki e tutti i loro compagni rimasero sconvolti perché, per la prima volta, Bakugou stava scegliendo di non combattere da solo ma di fare gioco di squadra.

Rimessosi in piedi, Tetsutetsu prese a correre di nuovo verso di loro seguito dalla compagna e quando Miyuki si accorse che l'avversario si stava indurendo, ghignando batté di nuovo il pugno sul palmo facendo girare l'altro che aveva la sua stessa espressione affamata.
"Carro armato." fu l'unica cosa che disse Miyuki e pochissimi istanti dopo, mentre Bakugou caricava le esplosioni, come aveva fatto in palestra con Kirishima, Miyuki si aggrappò alle sue spalle, con il petto schiacciato contro la sua schiena ed esattamente come quella volta, iniziò a darsi la spinta con il fuoco da sotto la scarpa.
Avvicinandosi a grandissima velocità ai due avversari, quando Bakugou e Miyuki furono abbastanza vicini, prima che lui potesse far esplodere il suo quirk, lei che aveva la mano attorno al suo avambraccio, rilasciò sulla sua mano destra vento e fulmine rendendo l'esplosione di lui gigantesca.

Il boato fu tale che quando arrivò a colpire Tetsutetsu, lo scaraventò all'indietro facendogli perdere la concentrazione e così, anche l'indurimento, e facendo andare a sbattere contro la sua compagna per poi finire entrambi contro la parete e, successivamente, al tappeto.

Per i successivi trenta secondi, nella palestra, calò il silenzio. L'imponenza e la forza di quell'esplosione avevano lasciato tutti attoniti, compresi Bakugou e Miyuki che, ancora in piedi, al centro della palestra, schiacciati l'una sull'altro, guardavano sbalorditi verso i due avversari e che, ansimanti, cercavano di riportare alla normalità il loro respiro.
Con le guance quasi completamente attaccate, Miyuki dovette, con difficoltà, reprimere la voglia di baciarlo nel momento in cui lui si girò a guardarla ed era sicura che, oltre a star cercando di fare anche lui la stessa cosa, se non fossero stati in mezzo a così tanta gente, sicuramente sarebbero finiti per farlo sul pavimento della palestra perché, il quel momento, lei lo stava desiderano come non mai.

"Vince la sezione A!" urlò Mirio riportandoli alla realtà e scatenando tra quelle quattro mura un enorme casino che portò i due a staccarsi inevitabilmente poiché, saltati giù dagli spalti, Kaminari, Kirishima e tutti i loro compagni, erano corsi per congratularsi con loro e per complimentarsi per la combo che avevano appena messo in atto.
"Dobbiamo trovarne un'altra per noi! - esclamò Kirishima mettendole le mani sulle spalle – Questo carro armato con Bakugou è fortissimo!" iniziò a scuoterla mentre lei doveva ancora riprendersi dalla visione di loro due che, sudati, si baciavano e ripetevano quello che avevano fatto nella piscina di Momo, qualche sera prima.

"E' stato assolutamente epico!" urlò Midoriya saltellando "Non avevo mai visto un'esplosione così di Kacchan!" Miyuki si sentì un po' in imbarazzo.
"Eh?!" urlò l'altro arrivando di prepotenza "Come no?!"
Midoriya alzò le mani "No! Le tue esplosioni sono grandiosa ma questa è stata fuori da ogni limite! - li guardò entrambi – Da quant'è che lavorate su questa combo?!"
I due si guardarono ma prima di poter rispondere qualsiasi cosa, dal microfono che stava usando Mirio si sentì la voce di Monoma "No comunque non vale questa sfida!" tutti si girarono verso di lui.
Con le fiamme negli occhi Miyuki, che aveva iniziato a provare quello che Bakugou provava per Shoto nei confronti di Monoma, fece uscire il fuoco dalla sua mano destra e sotto lo sguardo di chi le era accanto si lanciò, facendolo esplodere anche dal piede destro, verso il ragazzo.

"Come scusa?!" Kirishima che era lì accanto l'afferrò prima che potesse sparargli il fuoco in faccia.
"Non vale!" ripeté Monoma; Miyuki cercò di liberarsi dalla presa dell'amico mentre anche Bakugou li raggiungeva, particolarmente divertito e compiaciuto dalla reazione di lei.
"Io ti spacco la faccia – sbraitò mentre Kirishima rideva – ti abbiamo fatto il culo, la palestra è nostra per una settimana!"
Monoma incrociò le braccia al petto "Non c'era nessun professore a testimonianza di questa sfida quindi-"
"Io c'ero" asserì Aizawa spuntando alle spalle di Miyuki "sono qui da quando avete iniziato."
Miyuki e Kirishima si guardarono con gli occhi che vibravano "E se non sbaglio – continuò – sei stato proprio a definire quale sarebbe stato il premio per chi vinceva."

Tornati tutti a casa, in un'euforia generale a causa di ciò a cui avevano appena assistito e per il fatto di aver ottenuto una settimana di palestra completamente a loro disposizione senza che nessun altro potesse usufruirne, i ragazzi si misero a sedere tra i divani e le sedie continuando a commentare tutta la sfida e tessendo le lodi dei loro tre compagni.
"Quanto avrei voluto partecipare!" esclamò Kaminari guardando Miyuki e Kirishima che, assetati come se avessero passato una giornata intera nel deserto, si bevevano una bottiglia d'acqua intera a testa.
"A me sarebbe piaciuto arrivare alla fine – asserì Kirishima dopo aver bevuto – come fai ad avere tutta questa resistenza" Miyuki rise.
"C'è davvero bisogno che te lo dica?" rispose Bakugou prendendo una mela dal cestino della frutta e dandole un morso dopo averla lavata.

Miyuki lo guardò nel momento in cui addentò il frutto e, ancora reduce da quello che era successo in palestra, rimase a fissarlo per qualche secondo a bocca aperta.
"Ti vedono tutti" le bisbigliò all'orecchio Shoto che si era avvicinato per bere facendole scuotere la testa "Eh, già" rispose poi guardando Kirishima "davvero devo dirti come mai sono così resistente?" rise.
"Giusto – fece lui annuendo – Ryosei" continuò e a Miyuki parve ancora più strano sentire qualcun altro chiamarlo così.
"Chi è Ryosei?" domandò Bakugou appoggiandosi all'isola sui gomiti; Miyuki lo guardò "E' il nome di mio padre."
"Ah – annuì mentre masticava un pezzo di mela – pensavo si chiamasse Obscurium figlio della merda" Miyuki lo guardò sbigottita mentre in sala calava il silenzio.
"Bakugou!" lo richiamò Shoto che, nonostante pensasse la stessa cosa, non lo avrebbe mai detto ad alta voce.
"Cosa?" rispose lui accigliato per poi guardare l'espressione di lei "Ho torto?" ma invece di dire qualcosa, Miyuki scoppiò a ridere a crepapelle.

Era la prima volta che sentiva qualcuno parlare di suo padre così male e con così tanta naturalezza, oltre a lei, che non riusciva a credere che potesse esistere qualcun altro che non ne temesse ripercussioni.
Dal canto suo invece, Bakugou era sorpreso soprattutto perché, per la prima volta, era stato lui a farla ridere di gusto.

"Miyuki!" la richiamò Shoto che non pensava si sarebbe messa a ridere "Seriamente?" lei si coprì la bocca nel tentativo di calmarsi dal ridere e alzò la mano sinistra e, pensando che la stesse alzando verso di lui, Bakugou le diede il cinque.
"Ma che cazzo fai?!" esclamò lei continuando a ridere dopo che lui glielo ebbe dato; Bakugou la guardò confuso "Pensavo mi stessi dando il cinque" strinse le spalle e mentre loro avevano quell'interazione così normale e spontanea, tutto il resto dei loro compagni, tranne chi sapeva qualcosa, li guardava straniti, soprattutto le ragazze.

"No... - la voce triste di Midoriya fece smettere di ridere Miyuki e Bakugou si trattenne dal dargli un pugno per renderlo ancora più triste – E' finita?" guardò la ragazza che aveva ancora le lacrime agli occhi per la risata.
"Cosa è finita?" chiese poi corrugando la fronte.
"La torta che avevi fatto" lei lo guardò ancora più confusa avvicinandosi al frigo "Com'è possibile?" guardò i suoi compagni "Ve la siete mangiata tutta?" e sentendosi un po' in colpa, i ragazzi abbassarono la testa e si guardarono colpevoli.

Salita al piano di sopra, Miyuki venne afferrata per il braccio sinistro prima di poter girare per la porzione di corridoio femminile e, sapendo esattamente chi la stava trascinando, non oppose nemmeno resistenza.
Arrivati in camera di Bakugou, dov'era ovvio sarebbe stata portata, lui, che come Miyuki quel pomeriggio, prima, durante e dopo l'attacco che avevano fatto, non vedeva l'ora di poter rimanere da solo con lei.
Chiusa la porta della sua stanza e lasciato finalmente tutto il resto fuori, Bakugou portò la mano che stava stringendo il suo avambraccio dietro il suo collo e la baciò poggiandosi di peso, con la schiena contro la parete della porta.

Immersa in quell'ennesimo bacio, Miyuki gli avvolse le braccia attorno allo sterno e mettendosi in punta di piedi fece in modo di avvicinarsi ancora di più a lui mentre appena fuori dalla stanza, lungo il corridoio e scese le scale, al piano di sotto, ancora stupefatti da quella loro combo e interrogativi su quella loro interazione così spontanea che però, nessuno aveva mai visto prima, i loro compagni, si stavano cominciando a porre delle domande.

Passati almeno dieci minuti l'uno contro l'altro immersi in quel bacio che, a differenza degli altri, era meno verace e molto più dolce, quando si staccarono, invece di riprendere da dove si erano lasciati, Bakugou le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e iniziò a guardarla dritto negli occhi.

Come se fosse la prima volta che li incrociava, Bakugou si accorse delle diverse tonalità di castano che riempivano le iridi di Miyuki.
Non erano scuri come aveva sempre pensato ma erano più del colore del cioccolato e avevano delle piccole sfumature più chiare attorno alla pupilla che, in quel momento, era più dilatata del normale.
Con i suoi occhi rossi, tanto quanto il peperoncino che aveva usato il giorno prima per fare la torna con Sato, fissi nei suoi come se volesse riuscire a leggere dentro la sua testa, Miyuki iniziò pian piano a sentire il respiro farsi meno regolare.

Bakugou aveva ancora la sua mano appoggiata contro la guancia oltre il quale orecchio aveva appena spostato i suoi capelli e il fatto di essere così vicini, e immobili incastrati in quel gioco di sguardi, le stava mandando in subbuglio lo stomaco.
Non era la solita sensazione che sentiva quando si baciavano o quando lui le faceva capire che la desiderava stringendola a se e facendo si che le loro lingue non si separassero, era una sensazione quasi più bella e molto più intensa.
Si sentiva il cuore aumentare i battiti senza però farle perdere il controllo e pian piano, iniziava anche a sentirsi sudare le mani oltre al fatto che pian piano, le sue gote si arrossassero.
Più lo guardava più apprezzava ogni singolo lineamento del suo viso, ogni ciocca di capelli biondi che gli si poggiava sulla fronte e ogni singola sfumatura di rosso dei suoi occhi che, per quanto le prime volte in cui lui l'aveva guardata, l'avevano un po' intimorita poiché mascherati da quel suo tipico atteggiamento aggressivo e strafottente, adesso le sembravano gli occhi più calmi e pacati del mondo e, nei quali, si sentiva al sicuro.

Iniziando a sentire un po' il peso di quello sguardo su di sé e sentendosi un po' in imbarazzo poiché era come se lui la stesse facendo sentire nuda anche se con ancora addosso ogni indumento, Miyuki spostò lo sguardo alla sua sinistra e, quando lo posò sulla sua scrivania, corrugò la fronte.
"Ma quella non è la torta?" lo riguardò e improvvisamente, Bakugou smise di guardarla e strinse le spalle.
"Allora non è finita!" esclamò divertita mentre lui poggiava la nuca contro la porta.
"Perché è qui?" gli domandò colpendogli il petto con il palmo della mano; Bakugou sbuffò "Perché pensavo l'avessi fatta per me – si sentì arrossire terribilmente – e non volevo che quegli stronzi la finissero."
Miyuki scoppiò a ridere, ancora bloccata dal braccio sinistro di Bakugou attorno a lei "Non era per te – continuò a ridere – in realtà non pensavo nemmeno ti sarebbe piaciuta" appoggiò la fronte sul suo petto.
Bakugou accenno una risata "Cioccolato e peperoncino?" ripensò alla riflessione che aveva fatto sui suoi occhi e finì, inevitabilmente, per pensare anche al colore dei suoi.

"Cazzo se mi piace."




Angolo autrice:

Ed eccomi con un altro capitolo ad un'ora normale.
Mi è piaciuto un sacco scrivere le parti in palestra, ho riso mentre scrivevo e anche l'ultima parte perché le cose romantiche sono proprio LE MIE.
Se il capitolo vi è piaciuto vi invito a lasciarmi una stellina o una recensione, e spero rimarrete con me fino alla fine.
Baci, Ems xx

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