"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

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Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Figl... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
Sorprese
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità.
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
Amici
"Nessuno morirà oggi."
Vigilia di Natale
Natale
Strane sensazioni.
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Calamite
Giochi
Cioccolato e Peperoncino
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I

Fine delle vacanze

112 19 7
By jinchurems

I restanti sette giorni delle vacanze, compreso il giorno di Capodanno, Bakugou e Miyuki li avevano passati esattamente come i precedenti.
Continuavano a convivere pacificamente stuzzicandosi di tanto in tanto e dato che avevano anche ripreso ad allenarsi i pomeriggi, Miyuki iniziava a sentire nuovamente una strana stabilità emotiva che la portò a viversi quelle ultime vacanze in piena spensieratezza.
Ormai le loro giornate erano diventate quasi tutte uguali e quella strana routine iniziava a piacerle così tanto che il pensiero che da lì a qualche giorno sarebbe stato tutto interrotto a causa del nuovo inizio delle lezioni e dal ritorno dei suoi compagni le rese quasi insopportabile il passare degli ultimi giorni.

Da quando lei e Bakugou avevano dormito nello stesso letto abbracciati, non avevano più smesso di farlo e l'idea di tornare a dormire nella sua stanza dove, oltre ad essere da sola non si sentiva nemmeno al sicuro, iniziò a farle crescere addosso una strana tensione che era sicura stesse percependo anche lui dato che, mentre si allenava, era meno infervorato del solito.
"Miyuki!" urlò Aizawa notando che la ragazza, fissa con lo sguardo verso Bakugou, non stava facendo nulla per parare il blocco di cemento che le stava arrivando addosso.
Scuotendo la testa, Miyuki distolse lo sguardo da Bakugou nello stesso momento in cui lui si girò verso di lei e data la troppa vicinanza del blocco di pietra, impossibilitata a far nulla, si portò le braccia all'altezza del viso e incassò il colpo che Cementos non era riuscito a fermare poiché convinto che l'avrebbe parato.
Impreparata alla forza e alla velocità con la quale l'oggetto le si scagliò addosso, Miyuki venne trascinata velocemente fuori dalla cima della colonna di pietra e trascinata fino alla parete difronte fino a che, come un moscerino contro il parabrezza, non vi venne schiacciata sopra a seguito di un enorme boato causato dalla pietra che sbatteva contro il muro.

Successivamente, cadendo a terra, il blocco che fino a qualche secondo prima stava schiacciando la ragazza, si frantumò in mille pezzi a seguito del suo atterraggio di peso su di esso.
Non appena il suo corpo fu a terra, Miyuki iniziò a sentire ogni centimetro del suo corpo bruciare dal dolore, come aveva potuto distrarsi in quel modo?
"Tutto bene?" domandò preoccupato Aizawa avvicinandosi mentre Bakugou si lanciava dal suo cumulo per poterla raggiungere; alzandosi sui gomiti Miyuki, decisamente messa male, alzò il pollice della mano destra "Benone" rispose poi con voce sofferente.
Il professore la tirò su avvinghiandole addosso la sua sciarpa "Forse per oggi è il caso che vi fermiate qua." asserì una volta che Bakugou l'ebbe raggiunta e con una strana naturalezza per il professore, le ebbe messo il braccio destro attorno alla vita per sorreggerla "Dovresti passare in infermeria" le consigliò poi dopo aver posato lo sguardo prima su l'uno e poi sull'altro almeno un paio di volte.
"No – rispose lei portandosi la mano destra sul fianco sinistro – sto benone, sul serio" respirò profondamente "sono riuscita ad attutire il colpo con l'aria prima che il cemento mi bloccasse. Il dolore che sento è solo dato dall'onda d'urto che ha inevitabilmente colpito anche me" strinse le spalle a fatica "mi bastano cinque minuti di recupero."
"Non c'è bisogno di fare l'eroina" asserì Aizawa; Miyuki corrugò la fronte "andate a casa e riposatevi che dopodomani ricominciano le lezioni e gli allenamenti curriculari. Non vorrai mica andare male in quelli per non fermarti adesso" s'infilò le mani in tasca.

"Beh ma se sono io a non poter continuare non vedo perché dobbiamo tornare a casa entrambi." rispose lei non volendo essere la causa dell'interruzione dell'allenamento anche di Bakguou.
Lui strinse le spalle con ancora il braccio attorno a lei che non l'aveva ancora notato e pensava di star riuscendo a tenersi in piedi da sola "In realtà mi sono rotto i coglioni almeno quindici minuti fa." asserì alzando le spalle e facendo muovere anche il braccio che le teneva dietro la schiena, facendo sì che lei ne sentisse la presenza.
Sentendo un po' di brividi dietro la schiena dati dal fatto che lui non le era mai stato così vicino fuori dal dormitorio, Miyuki lo guardò "Allora potete benissimo andare. - fece Aizawa alzando le spalle - Mi raccomando riposate sta sera che per quando ricominceremo vi voglio tutti belli carichi. Ci saranno un sacco di novità a partire da Lunedì!" e così dicendo si allontanò.

Dopo averla riaccompagnata nello spogliatoio in completo silenzio, Bakugou si accertò che fosse dentro per correre in quello maschile a cambiarsi ed essere di ritorno davanti a quello femminile nel caso Miyuki non riuscisse ancora a tenersi in piedi.
Quando però tornò dove l'aveva lasciata, Miyuki si reggeva perfettamente in piedi e lo stava aspettando mentre reggeva la valigetta contenente il suo costume e nonostante fosse felice del fatto che si stesse riprendendo da quella botta, il fatto di non poterla tenere stretta, forse per l'ultima volta, mentre tornavano a casa, fece peggiorare il suo umore già abbastanza sotto terra.

In realtà, da quando avevano dormito insieme, più volte era capitato che, anche all'improvviso e senza motivo, Bakugou le avesse poggiato il braccio sulle spalle mentre guardavano la tv in soggiorno o l'avesse lasciata addormentarsi contro di lui sempre lì dopo un allenamento e, a quelle interazioni, Miyuki non aveva mai detto di no anzi, anche lei, con lo stesso imbarazzo che sentiva lui nel farle, sporadicamente aveva approfittato di piccoli momenti per poggiargli una mano sui fianchi o, come la sera prima, per prendergli le mani e riscaldargliele di nuovo dato che, in tutti quei giorni non erano stati in grado di trovare il termostato.
In realtà però, Bakugou era riuscito a trovarlo il giorno dopo Natale ma, non volendo perdere quell'attenzione nei suoi confronti, aveva continuato a patire il freddo.

Nonostante sperasse nel contrario però, Bakugou sapeva che quella loro camminata verso casa e quell'ultima sera passata da soli, sarebbero stati l'ultima occasione che lui avrebbe avuto per potersi avvicinare ancora a lei come aveva fatto fino a quel giorno.
Il solo pensiero di non poterlo più fare in tranquillità, poiché se qualcuno dei loro compagni li avesse visti avrebbe sicuramente iniziato a rompergli le palle, faceva cresce in lui il desiderio che quelle ore non passassero tanto in fretta quanto invece stavano facendo tant'è che, mentre Bakugou continuava a rimuginare sulla cosa, si erano ormai già fatte le otto di sera e i due si stavano trovano a cenare insieme l'uno di fronte all'altra come avevano fatto dall'inizio delle vacanze.

Miyuki continuò a mangiare ciò che aveva nel piatto mentre, ogni tanto, il suo sguardo si spostava sul compagno che, dall'altra parte del tavolo, mangiava con una strana espressione in volto.
"Tutto bene?" gli domandò posando le bacchette "Hai espressione da funerale" continuò corrugando la fronte.
Bakugou sospirò scuotendo lievemente la testa "Nulla in particolare – fece un altro respiro profondo – è solo che l'idea che da domani in questa casa non ci sarà un attimo di pace m'irrita parecchio."
Miyuki annuì "Beh sì – rise – non si può negare che siano tutti parecchio energici." strinse le spalle; Bakugou la guardò "Domani sicuramente non faranno altro che raccontare delle loro vacanze."
Bakugou si alzò prendendo il suo piatto e il suo bicchiere "Capirai" asserì poi portandoli in cucina per lasciarli nel lavandino.

Dopo aver lavato i piatti e messo tutto al proprio posto, i due si sedettero come loro solito sullo stesso divano pronti a guardare un po' di tv prima di andare a letto ma, contrariamente alle sere precedenti, tra i due le cose sembravano starsi raffreddando un po'.
Sia Miyuki che Bakugou pensavano al fatto che quella loro complicità non si sarebbe potuta evolvere nello stesso modo dal momento in cui tutti gli altri fossero tornati poiché avrebbero inevitabilmente fatto scattare le prime domande sul come mai fossero sempre così vicini e sul come mai lui non facesse altro che tenere le mani sopra di lei.
Non essendoci mai stato nulla tra i due, almeno al di fuori della mente di Bakugou, quel tipo di interazione sarebbe risultato a tutti parecchio strano e per evitare che le cose potessero diventare così imbarazzanti per i due, tanto da farli allontanare completamente, senza effettivamente stabilire la cosa di comune accordo, Bakugou e Miyuki si ritrovarono in accordo nel voler mantenere tutto ciò che c'era stato tra loro una segreto e, per far sì che già da quella sera le cose riprendessero a tornare alla normalità, né lui né lei si erano messi a stretto contatto.

I due stavano quindi ad almeno quindici centimetri di distanza, entrambi con le mani conserte e la testa poggiata sullo schienale del divano mentre, in quello spazio tra di loro, era come se una strana carica elettrica continuasse a richiamarli per far si che si avvicinassero.
Quando poi quella distanza iniziò a diventare insostenibile per Miyuki, la quale, sentendosi quasi a disagio da quanto fosse innaturale quella loro posizione, continuava a guardarlo con la coda dell'occhio ed era sicura che, nei momenti in cui lei tornava a guardare la tv, lui facesse lo stesso.

Arrivata una certa ora e stanca di costringersi a resistere, Miyuki, fingendo uno sbadiglio, fece capire all'altro di aver sonno e si alzò dal divano mentre lui la seguiva con lo sguardo.
"Penso andrò a letto" asserì lei fingendo un altro sbadiglio "l'allenamento di oggi mi ha distrutta." continuò stiracchiandosi.
Sbadigliando anche lui, forse per davvero o forse per assecondare lei, Bakugou annuì e si alzò mettendolesi davanti.
Una volta spenta la tv, i due si avviarono verso le scale come stessero andando dritto al patibolo e ad ogni scalino, Miyuki sentiva lo guardo di Bakugou perforarle la schiena.
Quando entrambi arrivarono al pianerottolo del primo piano, Bakugou, aspettandosi che Miyuki lo seguisse verso la sua stanza, rimase quasi sorpreso nel vederla dirigersi verso la direzione opposta.
Quasi come la sorpresa di Bakugou le rimbombasse in testa Miyuki si girò verso di lui "Forse è meglio che cerchi di ricominciare a dormire nella mia stanza."
Con le unghie che gli stavano scavando i palmi delle mani, Bakugou assunse l'espressione più indifferente che gli riuscì "Lo penso anche io."
I due rimasero immobili ai due lati del corridoio per almeno cinque minuti continuando a guardarsi negli occhi e sperando che l'altro dicesse qualcosa per far sì che anche quella notte, l'ultima notte, la passassero insieme.
"Allora – asserì Miyuki sospirando – buona notte."
Bakugou contrasse la mascella "Buona notte" ripeté poi annuendo un paio di volte mentre Miyuki abbassando lo sguardo si dirigeva verso il corridoio dove stavano tutte le camere delle ragazze, compresa la sua.

Non appena Miyuki entrò nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle, il desiderio di rimanere lì con la mano sulla maniglia per poterla aprire nel caso in cui Bakugou fosse andato da lei le fece completamente dimenticare tutte le brutte sensazioni che quella stanza le aveva fatto provare fino a qualche giorno prima.
Rimase così in piedi con la fronte poggiata contro la porta e la mano destra sulla maniglia con il cuore che batteva più forte del solito facendole rimbombare il battito all'interno delle sue orecchie.
Non voleva passare quell'ultima notte con lui come aveva passato il giorno di Natale, con lui da una parte della casa e lei dall'altra.
Non voleva che il loro ultimo contatto fisico fosse quella breve interazione che avevano avuto in palestra quel pomeriggio.
Voleva poterlo toccare di nuovo senza che nessuno iniziasse a porre domande sul come o sul perché, perché non essendoci mai realmente stato niente tra di loro, andare a spiegare quella strana necessità di stare costantemente vicini sarebbe stato piuttosto imbarazzante.
Tuttavia però Miyuki sapeva che prima o poi tutto ciò che stava succedendo tra di loro sarebbe dovuto finire e che dal giorno in cui avrebbero ripreso le lezioni, le loro interazioni sarebbero tornate esattamente come quelle prima dell'incidente e, anche se la cosa non le andava a genio, doveva accettarlo.
Le sarebbe mancato da morire tutto ciò ma dato che neanche lui aveva fatto niente per far in modo che quell'ultima sera non passasse così, Miyuki capì che molto probabilmente anche Bakugou stava pensando le stesse cose.

Miyuki staccò quindi la fronte dalla porta e lasciando la maniglia si diresse senza guardare la porta del bagno, verso il suo letto che, improvvisamente le parve fin troppo grande per una persona sola.
Dando un'ultima occhiata alla porta e sperando che dallo spiraglio in basso comparisse improvvisamente l'ombra di Bakugou, con un ultimo sospiro, scostò le coperte e vi si infilò al di sotto cercando di combattere la voglia di correre nella sua stanza.

Dall'altro lato del corridoio invece, dopo averla vista girare l'angolo che portava al corridoio con tutte le stanze femminili, Bakugou rimase immobile dov'era sperando che in una manciata di secondi lei tornasse indietro per chiedergli ancora di dormire insieme quella notte.
Tuttavia però, con le unghie ancora dentro la carne e la mandibola contratta per la tensione, Bakugou, con il cuore che ad ogni rumore sembrava esplodergli in petto, alla fine capì che Miyuki non sarebbe tornata indietro e che quella sarebbe stata la fine di ciò che avevano vissuto in quelle due settimane.
Con il cuore un po' più pesante allora, Bakugou si avviò verso la sua stanza e titubando qualche secondo prima di aprire la porta, alla fine entrò chiudendosela alle spalle, tenendo la mano salda sulla maniglia.
Dopo una manciata di secondi anche lui aggrappato alla speranza che Miyuki si facesse viva fuori dalla sua porta, la lasciò e passandosi una mano tra i capelli si diresse verso il suo letto dove, una volta disteso, sentì il profumo dei suoi capelli riempire l'aria attorno a lui facendogli sentire una strana morsa allo stomaco.

Cercando di prendere sonno nonostante la mancanza del profumo di Bakugou, Miyuki si girò e rigirò nel letto finché, almeno un'ora dopo, non si tirò su a sedere e mordendosi il labbro inferiore si spostò sul bordo del letto per poi appoggiare la fronte sui palmi delle mani.
Continuava a sentire come se le mancasse l'aria, come se quella stanza fosse improvvisamente troppo grande per lei e come se, da quella sera in poi, non sarebbe più riuscita a dormire bene come prima o, almeno, bene come aveva dormito durante quelle notti.
Spostò lentamente lo sguardo verso la sveglia sul suo comodino che segnava le due e mezza del mattino e con la gola secca, Miyuki si alzò e lentamente si diresse fuori dalla sua stanze per scendere al piano di sotto per bere un bicchier d'acqua.
Camminò davanti le camere delle sue compagne e quando girò l'angolo le parve di rivedere la figura di Bakugou che, poco tempo prima, la fissava immobile.
Scuotendo la testa per scacciare quell'immagine Miyuki scese al piano di sotto facendo il minimo rumore possibile e, dopo aver guardato con un po' di nostalgia, il divano su cui lei e Bakugou più volte erano stati quasi del tutto abbracciati, con il cuore che sembrava starle battendo in gola, posò il bicchiere sull'isola e tornò al piano di sopra.

Una volta di nuovo sul piano, Miyuki fece per tornare nella sua stanza ma, come un punto fisso nel suo cervello, non riusciva a smettere di voler andare da lui così, continuando a muoversi silenziosamente, si avviò verso la sua stanza.
Passo dopo passo, il silenzio di quel dormitorio diventava sempre più assordante; non si sentiva volare una mosca e l'unico rumore che riempiva le sue orecchie era solo quello del battito del suo cuore che pian piano andava aumentando facendola sobbalzare ad ogni sistole.
Arrivata davanti la porta di Bakugou, Miyuki fece per afferrare la maniglia ma poco prima di farlo, nella sua testa tornò il pensiero che quella non fosse una buona idea, che se non fosse riuscita a resistere quella sera, il distacco dei giorni successivi sarebbe stato ancora peggiore.
Lottando contro tutta sé stessa allora, Miyuki fermò la mano che stava andando ad aprire con l'altra, e facendo un altro respiro profondo fece retrofront ma, ciò che Miyuki non sapeva era che, dentro quella stanza, neanche Bakugou era riuscito a chiudere occhio e che, l'aveva sentita arrivare.

Alzandosi di scatto, Bakugou rimase immobile davanti al letto con lo sguardo fisso sullo spiraglio in basso della porta dove la poca luce della luna che illuminava il corridoio, dava origine all'ombra di Miyuki.
Mentre il cuore gli stava esplodendo nel petto, Bakugou avanzò lentamente verso la porta e quando la percepì mentre stava tornando indietro aprì immediatamente la porta facendola sobbalzare.
Con ancora la mano destra salda sulla porta Bakugou la guardò dritto negli occhi mentre sentiva il sangue fargli vibrare ogni capillare, vena o arteria presente nel suo corpo e il respiro bloccarglisi nel petto.
Miyuki distolse lo sguardo mentre la voglia che aveva provato fino a prima si amplificava dentro di lei ogni secondo che passava "Io... - sentì il solito calore salire fino alla sua fronte – non riuscivo a d-" ma prima che potesse finire la frase, Bakugou la tirò con sé dentro la stanza per poi chiudere la porta e, appoggiandovisi contro con la schiena, stringerla a sé come aveva fatto la sera di Natale.

Bloccata in quell'abbraccio, Miyuki sentì il volto andarle a fuoco e il cuore quasi sfondarle la gabbia toracica.
Con le mani che le tremavano dall'agitazione, Miyuki si appoggiò completamente contro di lui che, con il mento poggiato sulla sua testa faceva respiri profondi.

Non appena Bakugou sentì il corpo di Miyuki completamente poggiato contro il suo, avvertì nuovamente la sensazione che aveva provato giorni prima e abbassandosi lievemente con la testa, si ritrovò con il naso a pochissimi centimetri da quello di lei che, in imbarazzo cercava di sfuggire al suo sguardo.
Come la sera di Natale, la mente di Bakugou perse il controllo e dopo averle portato la mano destra sul viso e, successivamente all'altezza del collo, sentì il suo corpo come muoversi da solo verso di lei e le loro labbra toccarsi di nuovo.
Contrariamente alla prima volta, forse dettato dal fatto che questa volta dentro di lui c'era la consapevolezza che se non avesse fatto niente quella sera se ne sarebbe pentito per chissà quanto, Bakugou portò anche la mano sinistra sul collo di Miyuki mente le loro labbra, meno timide della prima volta, iniziavano ad intrecciarsi al ritmo del loro respiro che si andava facendo sempre più affannoso.
Allontanandosi dalla porta, Bakugou fece capovolgere le loro posizioni in modo che adesso lei fosse completamente bloccata contro la superficie di legno e non potesse scappare da nessuna parte.
I due continuarono a baciarsi come se non stessero aspettando altro dal primo giorno in cui si erano visti e desideroso di non farsi sfuggire niente di quel momento, Bakugou le infilò la lingua in bocca e quando sentì quella di Miyuki non tirarsi indietro, iniziò a sentire ribollire tutto il suo corpo come se da un momento all'altro potesse prendere fuoco.
Con l'aumentare della temperatura tra i due, Bakugou iniziò a sentire le mani sudare e cercando di non rovinare nulla, le staccò dal collo di Miyuki per posargliele sulla maglietta del pigiama che stava indossando.
Successivamente, mentre credeva che quella sensazione lo avrebbe fatto impazzire, portò le mani sotto la sua maglietta e iniziò a stringerle la pelle nuda facendo attenzione a non farle male.
Con le lingue ancora attorcigliate e il fiato che si faceva sempre più corto, Bakugou accarezzò la cicatrice che Miyuki aveva dietro la schiena facendo risalire, insieme al braccio, anche la sua maglietta mentre, con l'altra continuava a tirarla a sé come se non volesse lasciarla più andare.
Poi, quando iniziò a rallentare per cercare di prendere fiato e riaprì gli occhi, si rese conto che, tutto ciò che aveva appena vissuto non era altro che frutto della sua mente e, esattamente come la sera di Natale, la voragine che sentiva nel petto, si fece un po' più grande.

Sentendo il cuore di Bakugou aumentare a dismisura il numero dei battiti, Miyuki fece per allontanarsi da lui ma, nell'istante in cui ci provò, Bakugou ancora scosso per tutto ciò che aveva visto di nuovo, contrasse le braccia per non lasciarla.
"Non vado da nessuna parte" fece lei pensando che lui pensasse sarebbe tornata nella sua stanza.
Piegando il collo all'indietro Bakugou iniziò a fare dei respiri profondi e allentando leggermente la presa, le permise di allontanarsi quel tanto che bastava per riuscire a farlo respirare di nuovo.
Non riusciva a capire il perché di quelle visioni o meglio, non riusciva a capire come potessero essere così realistiche.
Gli era già capitato di immaginare determinate cose in passate era inutile negarlo ma, non capiva come fosse possibile che quelle con Miyuki fossero così realistiche da permettergli di sentire anche il suo profumo sulla pelle.

Nonostante l'imbarazzo della situazione, Miyuki, che voleva approfittare di quell'ultima sera, si lasciò alle spalle tutte le insicurezze che la investivano ogni qualvolta volesse toccarlo e, avvicinatasi nuovamente a lui che aveva ancora la nuca poggiata contro la porta, gli posò una mano sul collo mentre con il pollice faceva avanti e indietro sulla parte inferiore della sua mandibola.
Rimasto immobile in quella posizione, quando Bakugou sentì la pressione delle sue dita sulla pelle, alzò il suo braccio destro e le strinse il polso poi, abbassando la testa tornò a guardarla negli occhi per qualche secondo e senza dire nient'altro, sempre con la sua mano attorno al suo polso, si diresse verso il suo letto e come aveva fatto per tutte le sere precedenti la tirò a sé e cercò di addormentarsi nonostante il sangue continuasse a tamburellare in giro per il suo corpo.

Il mattino seguente, entrambi consapevoli di non poter essere visti uscire dalla stessa stanza così presto e, sempre senza dirselo, decisi a mantenere il tutto solo per loro, non appena si svegliarono rimasero immobili sotto le lenzuola con le orecchie tese per capire se qualcuno dei loro compagni fosse tornato a casa.
Non sentendo nessun rumore, i due si alzarono e con la mano di Bakugou nuovamente avvolta contro il suo polso, Miyuki si avvicinò alla porta per poi aprirla lentamente.
Si guardò a destra e a sinistra con cautela e quando fu certa che nessuno degli altri fosse lì, uscì seguita da lui.
Arrivarono insieme difronte le scale e con l'animo ancora scosso da ciò che era successo la sera prima, Bakugou contrasse la mandibola mentre allentava la presa su di lei per poi fare un respiro profondo e scendere al piano di sotto precedendola di qualche minuto.

Come se il tempo avesse deciso di far arrivare alcuni dei loro compagni proprio nel momento in cui Bakugou avesse messo piede al piano di sopra, proprio come volesse permettere loro di godersi quegli ultimi istanti di completa intimità, qualche secondo dopo la porta d'ingresso si spalancò lasciando entrare Kaminari e Kirishima con dei sorrisi a trentadue denti e più valigie di quante non ne avessero portate prima delle vacanze.
Approfittando del trambusto e del fatto che loro due avessero visto Bakugou da solo al piano di sotto, facendo finta di essersi appena svegliata, Miyuki si scompigliò un po' i capelli e impostando la faccia più assonnata che sapesse fare, scese al piano di sotto.
"Cos'è tutto questo casino?" domandò poi stiracchiandosi; alla sua visione, Kirishima e Kaminari le corsero in contro allegri "Siamo tornati!" esclamarono poi.
Miyuki fece finta di essere sorpresa "Di già?" guardò Bakugou sperando le reggesse il gioco "Tu sapevi sarebbero tornati oggi?"
L'altro strinse le spalle "No" mentì tornando a preparare la spremuta d'arancia ma quando si accorse di averne preparati due bicchieri come aveva fatto per tutta la durata delle vacanze, senza che nessuno lo potesse vedere, bevve tutto d'un fiato uno dei due bicchieri per poi, cercando di non soffocare, lanciare il bicchiere nel lavandino e tornare a fare come se nulla fosse.

Man mano che le ore passavano i loro compagni di classe iniziavano a farsi rivedere a casa uno dopo l'altro e anche se Miyuki era certa che sapessero tutto riguardo l'accaduto di giorni prima, rimase particolarmente sorpresa quando nessuno sembrò voler parlare della cosa.
Come aveva predetto la sera prima, uno alla volta iniziarono tutti a scambiarsi aneddoti sulle vacanze di Natale e a fare apprezzamenti su come Miyuki e Bakugou avessero addobbato casa per l'occasione.
Per tutta la mattina quindi, i due furono costretti ad ascoltare i racconti dettagliati di tutti e a guardare le foto e i video che avevano fatto oltre alla lunghissima serie di regali che avevano ricevuto e nonostante fossero dalla parte opposta della stanza, quando erano sicuri che nessuno li stesse guardando, capitava che si girassero contemporaneamente per guardarsi.

Miyuki ascoltò pazientemente i racconti di tutti i suoi compagni rimanendo anche colpita dato che in vita sua non aveva mai fatto cose del genere mentre Bakugou, seduto sul divano, roteava gli occhi ad ogni dettaglio non richiesto che Kirishima gli stava raccontando della sua vacanza.
"Mi stai ascoltando?" domandò ad alta voce Kirishima facendo voltare Miyuki; Bakugou distolse immediatamente lo sguardo "Ti sto ascoltando" ripeté poi a denti stretti.

Una volta fattasi l'ora di pranzo e rimasti solo in pochi al piano di sotto a chiacchierare dato che gli altri avevano deciso di andarsi a riposare, finalmente tornarono a casa anche gli ultimi due componenti della classe che non si erano visti per tutta la mattinata.
"Ciao ragazzi! Buon anno!" esclamò Midoriya entrando seguito da Shoto che, con un cenno della mano li salutò.
Seduto sempre sullo stesso posto, Bakugou portò immediatamente lo sguardo su Miyuki che, seduta al tavolo a chiacchierare con Sero e Kaminari, si girò di scatto al suono della sua voce.
"Midoriya!" esclamò alzandosi di corsa per poi andargli in contro "Che bello rivederti! Come sono andate le vacanze?" gli domandò poi sorridendogli.
Particolarmente sorpreso da quel suo entusiasmo e felice del fatto che fosse ancora viva, Midoriya ricambiò il sorriso "Sto benone – gli si inumidirono gli occhi – sono felice di sapere che stai bene!"
"Lo siamo tutti" asserì Shoto sorridendole; Miyuki spostò lo sguardo su di lui "Beh, ho un ottimo angelo custode!" rispose lei sorridendogli mentre Midoriya, dopo aver dato una veloce occhiata a Shoto, portò lo sguardo su Bakugou che fissava la scena mentre, accanto a lui, Kirishima continuava con il suo racconto.

Passata quella giornata e arrivata la successiva Miyuki, che non era riuscita per niente a chiudere occhio, cercò di prendere coraggio e di sfidare la paura che da giorni le impediva di entrare nel suo bagno.
Con un respiro profondo e con nessun'altra scelta se non quella di farsi forza dato che non poteva più andare in camera di Bakugou quando voleva, aprì finalmente la porta del bagno e accendendo di scatto la luce ci si infilò dentro.
Rimase ferma immobile al centro della stanza per un paio di secondi poi, quando la brutta sensazione di pericolo iniziava a scemare dato che non le stava succedendo niente, si girò verso lo specchio e rimase sorpresa dalla visione di sé che vedeva riflessa.
Era come se il suo volto si fosse disteso parecchio rispetto a come se lo ricordava e anche se quella notte non aveva chiuso occhio, sotto i suoi occhi le occhiaie che l'avevano accompagnata per un bel po' sembravano quasi andate via.
Convintasi che almeno per quel giorno non le sarebbe successo niente lì dentro, Miyuki si fece la doccia e dopo aver indossato la divisa scolastica prese la cartella e scese al piano di sotto dove incontrò solo Shoto dato che, in quel dormitorio, era l'unico ad alzarsi tanto presto quanto lei.
Felice di rivederlo gironzolare per casa, Miyuki gli sorrise "Andiamo insieme?"
Shoto annuì mentre finiva di bere l'ultimo sorso di tea e, dopo aver posato la tazza nel lavandino, prese la cartella che aveva lasciato sul tavolo e la seguì fuori di casa in direzione della scuola.

Non appena Bakugou, arrivato a scuola insieme a Kirishima e Kaminari, mise piede dentro la 1-A, ciò che gli saltò immediatamente agli occhi fu la presenza di Miyuki seduta al suo solito posto che rideva con Midoriya e ovviamente Shoto.
Roteando gli occhi e stringendo la tracolla della sua borsa, si avviò al suo posto e dando le spalle ai tre prese un libro dal suo zaino per far finta di non star prestando attenzione alla loro conversazione.
Da ciò che poté capire, Midoriya stava raccontando loro di come aveva passato il Natale e di come, sfigato com'era, aveva fatto solo figuracce davanti ai suoi parenti nel tentativo di mostrare loro cosa sapesse fare con il suo quirk.
"E hai distrutto la libreria di tua zia?" domandò Miyuki scoppiando a ridere; Midoriya si grattò la nuca "Per fortuna direi solo quella! - la risata di Miyuki fece ridere anche Shoto – Ho rischiato di uccidere anche mio cugino!" scoppiò a ridere insieme agli altri due.
"Tu invece come hai passato il natale? - chiese poi lei dopo aver smesso di ridere – Spero che tu non abbia rischiato di far morire nessuno" a quella domanda Bakugou trattenne una risata di cui però nessuno di loro si accorse.
Shoto alzò le spalle "No per fortuna no, a casa mia è andato tutto come al solito ma, non potevo mancare – sospirò – ho un po' di questioni particolari di cui un giorno, se ti va, ti parlerò" accennò un sorriso; Miyuki ricambiò "Mi farebbe molto piacere" Bakugou strinse le pagine del libro finendo per stropicciarle.

Qualche secondo dopo comunque, per sua fortuna, il professor Aizawa entrò in classe con una pila di fogli alta almeno tre centimetri.
"Ben tornati ragazzi – li salutò mettendosi al suo posto dietro la cattedra – spero abbiate passato delle belle vacanze e che vi siate riposati soprattutto." i ragazzi annuirono "Mi fa piacere – asserì poggiando i fogli sulla scrivania – perché da oggi in poi non avrete un secondo libero se vorrete diventare dei perfetti Hero." i ragazzi lo guardarono curiosi.
"Come sapete sia durante il festival sportivo che l'esame per ottenere la licenza provvisoria, siete stati tutti presi in considerazione da alcuni Pro Heroes e onestamente spero che anche voi abbiate iniziato a pensare con chi vi piacerebbe iniziare a lavorare." in classe iniziò a sollevarsi un chiacchiericcio eccitato, tutti erano curiosi di sapere chi li avesse scelti.
"Ovviamente dobbiamo tenere conto anche di chi non ha superato il test per la licenza provvisoria." guardò Bakugou e Todoroki mentre anche Miyuki guardava Shoto sorpresa, non riusciva a credere che fosse stato bocciato in qualcosa.

"Voi tre sarete tenuti a fare un test supplementare se vorrete ottenere la licenza" a quel tre tutta la classe guardò il professore confusa.

"Professore, che vuol dire voi tre? - domandò Kirishima alzando la mano – Solo Shoto e Bakugou non sono riusciti a passare."Il professore fece di no con la testa "Anche lei non ha la licenza provvisoria – indicò Miyuki – ovviamente solo perché non ha potuto partecipare al test" continuò mentre sia Shoto che Bakugou si giravano verso di lei.
"Quindi loro tre non sono stati scelti da nessuno?" chiese sconvolto Kaminari; Aizawa fece di nuovo no con la testa "Sia Shoto che Bakugou sono stati scelti dal Pro Hero che avevano indicato e – prese il blocco che aveva poggiato sulla scrivania e iniziò a scorrere tra i fogli – contrariamente da quanto starai pensando anche tu sei stata scelta da qualcuno."
Molto più che sorpresa Miyuki strabuzzò gli occhi "Davvero? E chi potrebbe aver chiesto di me?" domandò mentre una lieve preoccupazione cresceva nel suo petto.
Non avendo partecipato né al festival né al test per la licenza provvisoria era impossibile che qualche Pro Hero al di fuori di Aizawa e All Might potesse accorgersi di lei e delle sue capacità e l'idea che ad averla scelta potesse essere uno degli uomini di suo padre sotto copertura iniziò a farla sudare freddo.
Aizawa la guardò "Qualcuno che ha notato le tue capacità durante il tuo test di ammissione."
Miyuki corrugò la fronte mentre i suoi compagni iniziavano a farfugliare tra loro cercando di capire di chi stesse parlando.
"Ossia?" chiese lei confusa.
"Endeavor" rispose Aizawa mostrandole il foglio con sopra lo stemma dell'agenzia del Pro Hero n.2. lasciando Miyuki senza parole e facendo girare Bakugou, con la mascella serrata, verso Shoto, convinto che fosse stato lui a far sì che Miyuki facesse il tirocinio con lui dato che, come aveva detto tempo prima, aveva deciso di farlo insieme a suo padre.




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Ed eccomi ancora HAHAHAH ditelo che il fatto che pubblichi un capitolo al giorno non vi dispiace affatto HAHAHAH spero di poter continuare così anche se, appena si avvicinano gli esami dovrò rallentare per ovvi motivi.
Sono TERRIBILMENTE  felice di come abbiate interagito con lo scorso capitolo davvero, mi piacerebbe che fosse così per ognuno di loro TwT
In più ho notato che le mie soft lemon vi sono piaciute ehehehhehehe, beh spero abbiate apprezzato anche quella di questo capitolo!
Detto questo adesso inizia a diventare tutto più interessante e PROBLEMATICO per Miyuki (come se fin ora fosse stata na passeggiata per lei HAHAHAH) soprattutto per la questione del tirocinio.

Sono molto curiosa di sapere come SECONDO VOI andranno le cose e soprattutto vedete di tenervi pront* perché d'ora in poi Miyuki non farà altro che scoprire cose IMPORTANTI.
Se il capitolo vi è piaciuto vi esorto sempre a lasciare una stellina e a farmi sapere che ne pensate e spero rimarrete con me fino alla fine!

PS: se volete potete seguirmi su twitter, mi trovate come @jinchurems

Mi farebbe un sacco piacere poter interagire di più con voi e potrebbe piacere anche a voi perché ultimamente sto pubblicando piccoli pezzi in anteprima lì!

Ci vediamo al prossimo capitolo!
Baci, Ems xx


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