Saudade

Da jadezstories

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COMPLETA in REVISIONE con SEQUEL "Our love was made for movie screens" Lei è Ashley Wilson. Introversa, per... Altro

Prologo
-Chapter 1-
-Chapter 2-
-Chapter 3-
-Chapter 4-
-Chapter 5-
-Chapter 6-
-Chapter 7-
-Chapter 8-
-Chapter 9-
-Chapter 10-
-Chapter 11-
-Chapter 12-
-Chapter 13-
-Chapter 14-
-Chapter 15-
-Chapter 16-
-Chapter 17-
-Chapter 18-
-Chapter 19-
-Chapter 20-
-Chapter 21-
-Chapter 22-
-Chapter 23-
-Chapter 24-
-Chapter 25-
-Chapter 26-
-Chapter 27-
-Chapter 28-
-Chapter 29-
-Chapter 30-
-Chapter 31-
-Chapter 33-
-Chapter 34-
-Chapter 35-
-Chapter 36-
-Chapter 37-
-Chapter 38-
-Chapter 39-
-Chapter 40-
-Chapter 41-
-Chapter 42-
-Chapter 43-
-Chapter 44-
-Chapter 45-
-Chapter 46-
-Chapter 47-
-Chapter 48-
-Chapter 49-
-Chapter 50-
-Chapter 51-
-Chapter 52-
-Chapter 53-
-Chapter 54-
-Chapter 55-
Playlist

-Chapter 32-

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Da jadezstories

Continuammo la nostra passeggiata per il quartiere. Tra noi c'era il più totale silenzio, ma non di quelli imbarazzanti. Uno di quelli che ci sono quando ognuno è immerso nei propri pensieri. Contrariamente a quello che avrei pensato però, la mia mente non era focalizzata su mia madre, ma bensì sul ragazzo che mi camminava accanto.

Lui oggi, mi era stato accanto più di quanto ogni persona presente nella mia vita aveva mai fatto, consolandomi e facendomi ridere dopo il brutto momento. Sapevo che non era molto felice di dovermi fare da psicologo personale e lo capivo benissimo che a lui non importasse niente di me, ma era sempre con me nei momenti sbagliati. Probabilmente si sarebbe anche pentito molto presto di salvarmi ogni volta.

<<Grazie>> dissi ad un tratto fermandomi e facendo arrestare anche lui.

<<Di che cosa mi stai ringraziando esattamente?>> mi chiese confuso.

<<Ti sto ringraziando perché mi sei stato accanto anche se di me non te ne importa niente né di me né della mia vita. Magari tu pensi che sia solo una perdita di tempo star qui in questo momento, ma per me significa davvero molto. Nessuno mi era mai stato così tanto tempo accanto in queste condizioni>> per me in quel momento era doveroso ringraziarlo per avermi sopportato. Sapevo che me ne sarei pentita neppure un minuto dopo di aver detto quelle parole e che probabilmente mi avrebbe riso in faccia, ma ormai quello che pensavo veniva fuori da solo quando ero con lui. E se non parlavo, me lo leggeva in faccia.

<<Sai, anche se vuoi fare tanto la forte e quella che non piange mai, anche tu hai le tue debolezze. Tutti hanno i loro problemi>> cominciò a assottigliare quella poca distanza che ci separava facendomi smorzare per un attimo il respiro, i nostri sguardi continuavano a sfidarsi come se fosse inevitabile doverlo fare.

<<Credo che sia abbastanza ovvia la cosa>> risposi guardando quei suoi occhi verdi che mi osservavano dall'alto della sua figura.

<<No, io non credo lo sia, forse tu lo dai per scontato, ma altri no>> disse sussurrando a pochi centimetri da me, con le sue labbra che sfioravano le mie. Come a stuzzicarle e farmi cadere in tentazione. Una tentazione troppo grande.

<<Forse hai ragione, ma tu sei sempre così calmo e temperato>> <<Ormai ci ho fatto l'abitudine a dover essere quello che si trattiene e che nasconde tutto sotto al tappeto>> continuavamo a guardarci mentre aspettavamo che uno dei due facesse la mossa successiva. <<Non dovresti tenerti tutto dentro>> alzò le spalle con una mossa quasi impercettibile dalla mia visuale.

 <<Ho tutto dentro, non una parola è mai uscita ed è meglio così, per tutti>> scossi leggermente il capo, se avessi fatto un movimento più brusco avrei dato una testata al ragazzo davanti a me. <<Dovresti esprimere quello che tieni dentro, qualsiasi cosa tu voglia far trapelare dalle tue labbra>> la risposta arrivò dopo pochi secondi.

 Logan mi prese per i fianchi, avvicinandomi a se e mi guardò intensamente come per chiedermi il consenso che vide nei miei occhi. A quel punto chiusi gli occhi e le nostre labbra si scontrarono facendomi venire le farfalle nello stomaco. Circondai il suo collo con le braccia mentre le nostre labbra continuavano ad assaporarsi bisognose delle altre. Avevamo aspettato fin troppo quel momento e le aspettative erano di gran lunga state superate. Era un bacio piuttosto calmo, volevo godermi quel momento.

<<Anche io ho i miei punti deboli, ma nessuno li scopre mai>> disse lui ancora a pochi millimetri dalla mia bocca, facendomi il solletico. Il suo sguardo era di sfida contro il mio. Sembrava volesse invitarmi a scoprire quei suoi segreti.

Restammo in strada ancora un po', camminando e ammirando il cielo che diventava sempre più scuro, con l'avvicinarsi della notte stellata californiana. La distanza di sicurezza però era stata mantenuta, lasciando come un ricordo il bacio che c'era stato.

Arrivammo infine davanti alla casa dei Robinson, una villetta a due piani. Entrammo cercando di fare meno rumore possibile, ma quando sentimmo le voci di Noah e Cameron andammo verso il soggiorno, dove si trovavano loro.

<<Ciao ragazzi, come va?>> chiese Cameron facendo l'occhiolino all'amico che in risposta gli diede una pacca sulla spalla. Non avevo mai visto tre ragazzi così uniti come loro.

<<Bene grazie, che fate?>> chiesi guardandoli mentre stavano seduti sul divano con a terra innumerevoli scatole del fast food.

<<Abbiamo rapinato un ristorante costringendoli a darci tutti i loro piatti migliori per non essere nella lista nera di babbo natale, ma loro ci hanno cacciato così siamo andati al fast food>> disse Noah facendomi scoppiare a ridere.

<<Cosa intendi per "abbiamo minacciato un ristorante ma ci hanno cacciato"?>> chiesi non capendo bene l'accaduto che da come raccontato, sembrava più una rapina non riuscita.

<<Niente, Noah ha solo una grande immaginazione>> si intromise Cameron cercando di salvare la situazione. Logan sospirò e alzò gli occhi la cielo. Il mio stomaco cominciò a brontolare per la fame. Stranamente.

<<Hai per caso fame?>> mi chiese Noah ridendo.

<<Si, non mangio da questa mattina>> dopo la colazione abbastanza leggera infatti non avevo più mangiato niente per via della gara.

<<C'è un panino qui. Lo avevamo comprato per Logan, ma sono certo che ti lascerà mangiarlo>> Logan annuì. <<Non ho fame oggi>> disse soltanto per poi andarsi a sedere accanto a Cameron prendendo una birra dal tavolino. Guardai il suo profilo perfetto. Mascella squadrata ma non troppo, pelle liscia, naso leggermente all'insù e labbra carnose e succulente. Sorrisi e mi accomodai accanto a Noah che mi cinse le spalle con il braccio.

La serata insieme ai ragazzi fu molto divertente e nemmeno una volta mi persi tra i miei pensieri, rivolti a mia madre.

<<Ti giuro che ti rigo la macchina se continui>> minacciai Noah. Cercava di obbligarmi a bere, così da ubriacarmi e finire a letto con un poliziotto svizzero. <<Non usare le mie tattiche infallibili contro di me, Wilson>> lo guardai male. <<Tu mi vuoi obbligare ad andare a letto con uno svizzero da ubriaca e se ti minaccio di farti uno striscetto alla macchina mi vuoi uccidere?>> sogghignò.

 <<A sua discolpa vorrei dire che è nuova>> disse Cameron, beccandosi anche lui una occhiataccia. <<Quindi la mia dignità sarebbe meno retribuita di un'auto, buona a sapersi>> Noah sospirò. Sapeva che ero ironica, ma probabilmente voleva puntualizzare qualche cosa. <<Comprendo la tua propensione verso la tua reputazione da brava ragazza, ma la mia bimba non si tocca>> gli diedi uno schiaffo sul braccio. <<Quanto manesca la ragazza>> mi indicò a Cameron. Mi alzai dal divano. <<Ho un'improvvisa voglia di bere>> gli occhi del fratello Robinson più piccolo saettarono verso di me. <<E anche di farti uno svizzero in borghese?>> alzai gli occhi al cielo. Con loro tutto passava in secondo piano, ogni momento era colmato da una voglia irrefrenabile di ridere. Mettevano semplicemente allegria.

<<Ora giuro che vado a prendere la chiave e ti faccio vedere come la fiancata della tua nuova Audi diventa una zebra>> sorrise malizioso. Si protese nella mia direzione per afferrarmi. Cominciai a scappare e lui a rincorrermi, ma era decisamente più veloce di me. Cercai di seminarlo nella cucina, dove si trovava anche Logan, correndo intorno ai fornelli, ma dopo due giri il fratello maggiore mi prese al volo. Mi sollevò da terra mettendo fine al gioco. <<Mi state facendo venire mal di testa>> cercai di protestare. <<Mi stai per spaccare una costola, cerca di fare meno flessioni la prossima volta perché i tuoi bicipiti mi potrebbero uccidere per mancanza d'ossigeno>> gli dissi pacata. Lui in risposta sorrise.

Mentre giocavano con la playstation però, il mio telefono squillò. Il mittente era Bella così mi alzai per andare a rispondere lontana da loro per non disturbare la loro partita a quello stupido gioco.

<<Oh Ashley, grazie al cielo! Siamo così in pensiero per te!>> esclamò appena risposi. <<Come stai amore? Tutto ok? Dove sei?>> Bella era sempre stata molto premurosa nei miei confronti.

<<Tranquilla, è tutto ok. Sono da un'amica>> dovetti mentirle, sapevo che altrimenti avrebbe mandato Marc a prendermi.

<<Amore, volevamo salutarti dato che dobbiamo tornare in Michigan, ma se sei con un'amica ti lascio. Spero di vederti presto. Ti voglio bene>> sorrisi alle sue parole anche se mi dispiaceva non poterla salutare di persona. In questa settimana era stata molto con me durante gli allenamenti e nel tempo libero che avevamo al di fuori della palestra.

<<Mi dispiace di non potervi salutare. Magari domani vengo all'aeroporto>> dissi cercando di rimediare.

<<No amore, non ce n'è bisogno. Stai tranquilla>> sentivo che il suo tono era un po' malinconico.

<<Va bene. Fate buon viaggio. Vi voglio bene>>

<<Anche noi te ne vogliamo>> mise giù. Sapevo che dovevo presentarmi in aeroporto per ringraziare lei e Marc di essere venuti da me.

<<E' strano sentirti dire cose così dolci>> mi prese in giro Noah.

<<Già, più unico che raro>> dissi tornando verso il divano anche se ora volevo solamente correre da Bella.

<<Tutto ok?>> mi chiese Logan guardandomi negli occhi. Annuii anche se lui aveva capito che non era vero.

Il tempo passò velocemente e arrivò notte fonda. Verso le due, Noah e Cameron decisero di andare a dormire. Io e Logan invece restammo seduti al nostro posto. Non ero per niente assonnata benché la giornata fosse stata molto intensa.

<<Dove vado a dormire?>> chiesi infine a Logan. In risposta lui si alzò dal divano. <<Dove vuoi tu>> scrollai le spalle, mi avrebbe fatto uguale anche dormire sul divano per quanto ero sicura di non riuscire a chiudere occhio. <<Ok, vieni con me>> mi ordinò e io gli porsi la mano destra. Mi alzò dal divano e mi trascinò fino al piano di sopra. Aprì la porta di quella che sembrava la sua stanza. Non capivo bene cosa avesse intenzione di fare.

Non vidi un granché dato che era tutto buio e l'unica cosa che la luna illuminava era il letto matrimoniale. Logan mi condusse fino ai piedi del letto. Mi sedetti sul bordo.

<<Vuoi dormire così?>> chiese indicando i miei vestiti. <<Altrimenti ti do una maglietta>> io feci spallucce e lui mi lanciò in faccia una maglietta con il suo profumo. Poi andò nel bagno della camera a cambiarsi anche lui.

Mi infilai velocemente la maglia e ripiegai i miei vestiti appoggiandoli alla scrivania. Il body mi impiegò più tempo per toglierlo, ma dopo alcune imprecazioni ci riuscii.

Logan uscì dal bagno con solo dei pantaloncini e sebbene la stanza fosse nel buio più totale captai i suoi muscoli ben definiti. Andò alla scrivania per prendere il suo cellulare e osservò lo schermo con disapprovazione.

<<Smettila di fare il coglione>> urlò con la faccia rivolta all'insù. Probabilmente si stava riferendo all'amico che stava nella stanza accanto. In risposta arrivò una risata.

<<Sono le tre di notte, non urlare>> dissi a bassa voce. Avevo paura di svegliare qualcuno anche se sapevo che in casa erano tutti svegli. <<Non dirmi cosa fare o cosa non fare, Wilson>> gli risi in faccia. <<Beh, se fossi la tua vicina ti avrei già denunciato>> risposi. <<Se fossi la mia vicina mi spieresti attraverso le tende, ne sono sicuro>> fu il suo turno di ridere. Gli sorrisi fintamente. <<Non credo proprio>> cercai di punzecchiarlo. <<Tu saresti quello che viene ad elemosinare zucchero perché "lo ha finito" per poi infilarti nell'armadio>> sorrise. <<Si beh, probabilmente lo farei>> alzai le spalle con un sorriso di vittoria. <<Ma tu saresti quella che viene in casa perché sbronza e poi ti infileresti nel mio letto mentre dormo e mi ruberesti i documenti per venderli al mercato nero>> <<Si, lo farei. Ma ti ucciderei anche, gli organi sono meglio retribuiti>> annuì. <<Faresti soldi facili con i miei reni>>

Successivamente sbadigliai. Finalmente un po' di stanchezza si faceva sentire in me.

<<Oh wow, stavo cominciando a pensare che fossi un vampiro>> disse lui. Poi avanzò verso l'altra sponda del letto. Lo guardai sospettosa.

<<Che fai? Dormi seduta o cosa?>> mi chiese infilandosi sotto le coperte. Alzai gli occhi al cielo e mi stesi anche io sul letto. Avevo già dormito insieme ad altri ragazzi, ma con lui era diverso. Logan era Logan.

Appoggiai la testa sul cuscino, rivolgendo lo sguardo dalla parte opposta a dove si trovava la figura di Logan, cercando di stare più lontana possibile da lui. La sua presenza mi faceva passare quella poca stanchezza che avevo. In più il suo cuscino era davvero scomodo.

Cominciai a rigirarmi nel letto senza trovare una posizione comoda.

<<Hai finito o devi continuare a girare peggio di un pollo sullo spiedo?>> cercai di trattenere una risatina. <<Non trovo una posizione comoda. Il tuo letto è strano>> dissi sottovoce per l'ora fonda, ma a lui ovviamente non importava. Fece un grugnito per poi afferrami e avvicinarmi a sé. Inizialmente rimasi ferma, ma lui cominciò a massaggiarmi il braccio con il pollice facendomi andare in confusione il cervello. Girai la testa per ritrovarmi faccia a faccia con quel ragazzo. Ormai la testa era completamente andata e non sapeva neppure lei cosa fare. 

Logan cominciò a esplorare la mia pelle, partendo dal braccio e scendendo alla schiena facendomi rabbrividire al suo tocco. Era delicato e sapeva esattamente dove toccarmi per farmi impazzire. Il mio respiro era pesante e si smorzò quando toccò la mia cosca e avvicinandomi ancora di più a lui. Appoggiai la guancia al suo petto e cominciai a passare l'indice sui suoi addominali facendolo respirare affannosamente.

 Alzai lo sguardo sul suo volto rilassato mentre i suoi occhi erano chiusi. Non resistetti e gli accarezzai la guancia. Aprì gli occhi che si scontrarono con i miei facendomi rabbrividire ancora di più. Avvicinò la sua mano e fece scorrere il suo pollice sulle mie labbra. Io lo guardavo e lui mi guardava. Quel momento era come se esistessimo solo noi, tutto il resto era sparito. D'altronde con Logan Robinson era impossibile vedere qualcos'altro se non lui.

La mattina venni svegliata da una voce piuttosto fastidiosa. <<Buongiorno pigroni, come siete belli questa mattina! Dormito bene?>> Noah si infilò al mio fianco facendomi rabbrividire per l'aria fresca che mi arrivò sulle gambe scoperte.

<<Stiamo ancora dormendo, coglione>> disse Logan cercando di zittire il fratello che non sembrava però intenzionato a starsene in silenzio.

<<Il sole è alto in cielo e vi sta aspettando! Alzatevi e andate a salutarlo!>>

<<Non me ne frega niente del sole. Lasciaci dormire e basta!>> gli risposi cercando di tirargli una pedata che schivò abilmente.

<<Va bene. Lo avete voluto voi>> finalmente se ne andò lasciandoci stare. O almeno era quello che sembrava, fino a quando non tornò con un megafono in mano e facendo partire un allarme cominciò ad urlare. Dovemmo così alzarci per far finire quella tortura.

<<Dormito bene?>> chiese Cameron ridendo appena ci vide scendere le scale.

<<No.>> dissi seccata mettendomi davanti alla faccia le mani. Noah aveva stampato in volto quel suo solito sorrisino che volevo soltanto cancellare con una sberla.

<<Serata tranquilla la vostra?>> chiese Logan ai due disturbatori di sonno.

<<Si dai, una tipa stava assillando Noah ma quando le ha esplicitamente detto che gli faceva schifo ha smesso di torturarlo>> Logan rise insieme ai due. Rimasi a guardarli spiazzata.

<<Che c'è?>> chiesero in coro guardando nella mia direzione. Sospirai con aria spazientita da far capire loro il mio fastidio provocato dai commenti e dalle risatine.

<<Chi era? Perché se era quella rossa del terzo anno McCaffrey mi aveva detto che lo aveva richiamato quarantacinque volte dopo un occhiolino che non era neppure indirizzato a lei>> ricominciarono a ridere. <<Mai come quella che quando ero al secondo anno mi aveva fatto chiamare dalla madre per dire di rispondere ai suoi messaggi della buonanotte>> sembravano davvero divertirsi a dire quelle cattiverie. Capivo che a loro non interessava nessuna, ma deridere così delle ragazze che avevano creduto in qualcosa di più mi sembrava un po' troppo. <<Vi diverte molto eh>> dissi sorridendo amaramente.

<<Ashley...>> cominciò a dire Noah ma lo interruppi scuotendo il capo.

<<E' solo che per noi nessuna è davvero importante, storielle ma niente di più>> concluse Logan. Io alzai le sopracciglia, non mi ero mai fatta delle grandi aspettative. Logan sembrò notarlo e sorrise. <<Davvero pensavi che io ci tenessi davvero a te? Mi dispiace ma la risposta è no, non sei niente per me>> il suo tono era così divertito che gli avrei tirato molto volentieri un pugno. <<Sei sempre stata una distrazione, niente di più>> annuii con la testa cercando di sembrare indifferente anche se le sue parole erano come lame, in più la presenza dei suoi amici di turbava. 

<<Hai ragione, non sono niente>> dissi in tono ironico, mi voltai verso l'ingresso e recuperando tutti i miei oggetti, richiusi la porta di casa Robinson alle mie spalle. Avevo sempre saputo di dover stare lontana da quei ragazzi, troppo superficiali, ma ovviamente non lo avevo fatto. La verità era soltanto che non volevo rimanere male per qualcuno che non meritava, lo avevo promesso a me stessa. Non volevo essere la prossima ad essere derisa da quei tre.


Spazio autore:

Ciao a tutti, come state? Finalmente è arrivato il tanto atteso bacio tra Ashley e Logan! Spero vi sia piaciuto il capitolo e vi ricordo di seguirmi sia su instagram: saudade_wattpad_ e su tik tok: jade_stories

Vi voglio bene, 

Giada

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