Il Nostro Sangue || Dramione

Od always_remember

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I nostri eroi tornano a scuola: la guerra è finita. E' il momento di dedicarsi all'amore, ma qualcosa, come s... Více

Come ogni giorno
Questione di onore
Ricordi
Missione: dormitorio femminile
Inconvenienti
Tutti in ritardo!
Il colore Verde-Argento
Azzurro polvere
Nei corridoi
Il calore
Pupazzi di neve
Ridere insieme
Integritá
Il consumarsi di una candela
Hogsmeade
Infermeria
Convalescenza
Hai la febbre, Mezzosangue
Sul ciscino
Bigliettini
Un puntino rosso nel buoio
Di notte
AVVISO
Impossibile
Adesso basta
Un talento naturale
Guardie del corpo
A posto!
La sfilata
Dimentica
Fiocco blu o fiocco rosa?
Gentiluomo, Granger
Diamante a metá
Lontano
Tu hai paura
È sbagliato
Con le spalle al muro
Lei
Una possibilitá
Fregato
E allora, come va?
Rivelazioni
Guizzo di vita
L'orfanotrofio (parte 1)
L'orfanotrofio (parte 2)
Scivolare giú
Non sentiva niente
Pronti per la partenza (parte 1)
Pronti per la partenza (parte 2)
Benevenuti a Hogwarts
Niente è come appare
La tavola rotonda
Tradizioni
Il ballo (parte 1)
Il ballo (parte 2)
La Profezia
Lo specchio dell'anima
Amanda
Il Sacrificio (parte 1)
Il Sacrificio (parte 2)
Respiro di vita
Epilogo
FINALMENTE LA FINE

Ragazzi e ragazze

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Od always_remember

Hermione dovette appellarsi a tutto il suo autocontrollo per riuscire a chiudere la bocca. Due su due, non era possibile! Entrambi i suoi migliori amici l'avevano invitata al ballo, che Daphne avesse qualche dote di chiaroveggenza? Il ragazzo la fissava ancora, in attesa di una risposta.
- Harry, io...- tentò di dire, ma lui la interruppe. - Non voglio che mi rispondi adesso, Hermione, prenditi tutto il tempo per pensarci.- le disse, avviandosi verso la porta. - Ci vediamo in Sala Comune.- la salutò, uscendo.
Hermione tirò un sospiro di sollievo.- Colloportus.- mormorò, chiudendosi dentro. Che gli prendeva a quei due? Imbronciata, si cominciò a vestire.

Harry rimase qualche secondo appoggiato alla porta della Caposcuola e la sentì sussurrare un incantesimo. Era scappato, era stato un vero codardo: ma quando aveva visto la sua espressione, aveva capito che Hermione stava per rispondergli negativamente. Così era fuggito.
Ora poteva solo aspettare e sperare. Scese in Sala Comune.

Ron rise alle parole di Luna, mentre la ragazza continuava il suo racconto. -Perché ridi? Io volevo davvero tenerlo...- disse, alludendo al Troll che aveva incontrato in vacanza col padre: era riuscito a sfuggire ai guardiani che lo sorvegliavano e girava indisturbato per la foresta nei pressi del paesino dove Luna alloggiava. -Li trovo davvero adorabili.- esclamò, sicura.
Ron si tenne la pancia – Tu sei adorabile, Luna. – le disse.
Lei sorrise – Anche tu sei carino, Ron. – gli rispose, prendendolo in contropiede.
-Si sta facendo buio, che ne dici di rientrare?- le propose e la ragazza assentì.
- Grazie del bel pomeriggio.- lo salutò, avviandosi verso il suo dormitorio.
- E' stato un piacere.-


Malfoy sbuffò, mentre Blaise continuava a ripetergli quanto la Piattola fosse bella con la divisa di Hogwarts.
-Che palle, Blaise, sono sei anni che hanno quella divisa!- gli disse scocciato, alzandosi dal letto e accendendosi una sigaretta.
Zabini lo fisso contrariato, scuotendo drammaticamente il capo, come se all'amico sfuggisse chissà quale concetto di estrema importanza.
Draco si avvicinò alla finestra, aprendola: il sole stava tramontando, uno spettacolo magnifico. Le nuvole che coprivano del tutto il cielo, si erano colorate di un rosa pastello, che si andava intensificando verso il lago. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca di Dicembre.
-Vuoi farmi morire congelato?- gli chiese la voce di Zabini.
- Taci.- fu la secca risposta.
Il freddo gli sfiorò le guance, gelandogli il naso. Una folata gelida gli penetrò nei vestiti, causandogli mille piccoli brividi.
-Dai, Draco, chiudi!- si lamentò ancora Zabini, ottenendo un dito medio come risposta.


Ginny aprì gli occhi quando il brusio in Sala Comune si fece insistente. Salii al piano di sopra e si stravaccò sul letto.
-Ginny, va tutto bene?- la voce di Hermione le arrivò dal bagno.
-Alohomora.- pronunciò Ginny, alzatasi e raggiuntala in bagno. Hermione era fresca di doccia e i suoi capelli erano tornati ricciuti e indomabili.
- Tutto apposto?- le chiese, mentre si sedeva sul water chiuso. Ginny annuì, ma gli occhi rossi e gonfi di pianto la tradirono.
-Parlami, Ginny, non tenerti tutto dentro.- le disse Hermione, abbracciandola.
L'amica, al contatto con la Caposcuola, sentì un calore, il calore che si prova con i familiari, scaldarle il cuore.
-Oh, Hermione, sono una sciocca!- singhiozzò sul suo collo.
La ragazza le accarezzò dolcemente i capelli – No, non può essere: c'è già Ron, i tuoi genitori hanno concentrato la stupidità in lui.- scherzò, facendola ridere. -Che succede?- le sussurrò.
- Ho fatto l'amore con Zabini.- confessò Ginevra, senza avere il coraggio di guardare negli occhi l'amica e mentre le sue guance facevano concorrenza ai capelli.
- Oh.- fu il commento della Caposcuola.
Sapeva che tra quei due c'era qualcosa, ma non pensava fossero così...avanti. O, forse, era lei ad essere sempre un passo indietro.
Ginevra la guardò – Oh?- le chiese – Tutto qui? Ti dico che sono andata a letto, - e a quelle parole sorrise, poiché in tutte e due i casi, di letti non c'era nemmeno l'ombra – con un Serpeverde, in particolare con il migliore amico di Malfoy e tu dici oh?- sbottò.
Hermione rise – Respira Ginny, sembravi quasi me!- la prese in giro. L'altra sorrise -Dimmi che ne pensi, Hermione, so che sarai obbiettiva.- le domandò.
- Dunque, sapevo che tra voi due stava succedendo qualcosa, ma sinceramente non pensavo quel qualcosa. Mi sento di dirti solo di stare attenta e di essere sicura dei sentimenti di Zabini, Blaise – si corresse – prima di fare qualcos'altro. – le disse sincera.
-Sentimenti? E' un Serpeverde Hermione, non ha sentimenti.- ribatté Ginny.
- Blaise è sempre stato particolare.-
- Mi stai dando la tua benedizione?-
Hermione rise – Non ne hai bisogno, comunque no: ti sto semplicemente dicendo che far finta di niente è inutile. Certo, non voglio che tu ti butti nelle braccia di Zabini, ma non devi nemmeno condannarlo a priori. Vedi che succede, stando sempre in guardia.- le consigliò.
Ginny annuì – Mi hai sorpresa Hermione, credevo ti mettessi a dare di matto.-
Hermione le batté la mano sulla sua – A quello ci penseranno Ron ed Harry – rispose, facendo sgranare di orrore gli occhi della piccola Wesley.


Daphne chiuse la sua borsa: aveva preso tutto. Uscì in Sala Comune, dove Nott era intento a fissare il vuoto.
-Tutto bene, Theo?- gli chiese, sedendosi accanto a lui. -Ciao, Daphne.- la salutò.
- Pensavo.- le disse.
La ragazza si passò una mano nei capelli – A Pansy?- buttò lì. Lui girò di scatto la testa verso di lei – Come?-
- Theo, non sono cieca: mi sono accorta da tempo di come la guardi.- gli disse. Nott sospirò.
-Lei è troppo impegnata a guardare Draco, per accorgersene invece.- mormorò, triste.
- Sbagli.- rispose sicura. – Pansy non è più innamorata del Principe biondo.-
Il ragazzo sgranò gli occhi, incredulo – Ma che dici, Daph, lo sanno tutti.- insistette.
La Greengrass sbuffò – Sono la sua migliore amica, credi a tutti, ma non a me?- gli chiese scocciata.
-Va bene, ma anche se lei non lo amasse, io non avrei speranze.- constatò.
- Mai dire mai.- rispose lei, sorridendogli.
- Tu sai qualcosa vero?- la guardò di sbieco.
- Forse.-
Il ragazzo sorrise – Ma non mi dirai niente.-
-Esattamente.-
- Grazie.-
- Di niente.-


Ron rientrò a Grifondoro, mentre Harry sbuffava per la milionesima volta. -Ciao.- lo salutò, ottenendo un grugnito come risposta.
- Hermione?- domandò.
-E' con Ginny. - rispose il moro – Tu dov'eri?-
- In giro. – rispose evasivo l'amico – Ti va una partita a scacchi mentre le aspettiamo?-
- Va bene.-


-Luna, non puoi farmi questo!- la voce di Anthony trapanò il fine udito della ragazza.
- Non ti daremo alcun fastidio, resteremo chiuse in camera mia.- fu la tranquilla risposta della ragazza, intenta a sistemare un secondo letto in camera sua. -Ma il solo sapere che lei è qui, mi farà dare di matto!- insistette il Corvonero.
-Non sei stato tu a lasciare Ginny?- gli chiese.
-Che c'entra?-
-Dovrebbe essere lei allora a dare di matto, non credi?- rispose, ignorandolo e chiudendo la porta.


-Prendi anche questo.- Ginny le passò lo spazzolino. -Cavolo Hermione, ma come ti è venuto di far preparare la mia roba ad Harry? – si lamentò mentre ripiegava l'ultima maglia.
-Scusami, credevo non fosse un deficiente totale!- esclamò l'altra, togliendo le calze dalla borsa dell'amica: Harry aveva trasferito l'intero armadio della piccola Wesley in quella maledetta borsa. Stupida lei e quando gli aveva spiegato l'incantesimo estensibile!
-Fatto, possiamo andare.- decretò infine Ginny.


Malfoy si infilò la camicia pulita.
-Sei pronto, Draco?- gli chiese Blaise dall'altro lato della porta – Ho fame! –aggiunse.
- Arrivo! – urlò, allacciando i bottoni con tutta calma e passandosi ripetutamente una mano nei capelli. I Malfoy si fanno sempre aspettare.
Si controllò nello specchio del bagno e uscì. Il moro gli lanciava sguardi omicida.
-Che vuoi?- gli domandò.
-Sei in ritardo.-
-Sei tu ad essere in anticipo.- ribatté sicuro Draco, avviandosi con Daphne e Nott verso la Sala Grande.

-Eccovi finalmente!- esclamò Ron, vedendo la sorella ed Hermione scendere le scale del dormitorio. - Affamato, fratellone?- lo canzonò la sorellina. Harry e Hermione si scambiarono uno sguardo imbarazzati. -Andiamo forza.-
Uscirono insieme, camminando come, sempre fianco a fianco: Ginny ed Hermione all'interno, con Ron ed Harry ai lati. Di fronte alla Sala Grande, un altro quartetto arrivò dal lato opposto.
- Malfoy.- sputò Hermione.
- Mezzosangue.- fu la risposta di Draco.
- Zabini.-
- Potter.-
- Nott. -
- Wesley.-
Un rapido scambio di battute, precedute da una voce squillante. -Ginny, Hermione!- la testa bionda di Daphne si fece largo tra le tre Serpi.
- Ciao, Daphne! – si abbracciarono leggermente, incamminandosi verso i tavoli e chiacchierando.
I ragazzi di entrambe le Case rimasero a fissarle ,offesi: una cosa era se volevano frequentarsi dal di fuori (anche se la cosa non andava a genio) ma cavolo ,al momento di essere Gryffindor vs Slytherin almeno che si schierassero! Si guardarono, per la prima volta accomunati da un sentimento comune: la delusione. Senza ulteriori battute, si incamminarono verso i propri tavoli.


-A stasera allora!- si salutarono le ragazze, prendendo posto. Harry e Ron sbuffarono, ma furono completamente ignorati. Silente, dal suo palco, attirò l'attenzione. -Cari ragazzi, vi ruberò solo alcuni minuti.- sorrise.
- Oh no!- un coro si levò dalla Sala.
- Vorrei spiegarvi qualcosa: come saprete, le partite di Quidditch di quest'anno, sarebbero state aperte al pubblico, tramite acquisto di un biglietto, cosa mai avvenuta prima. Il motivo è un orfanatrofio di piccoli maghi: i ricavi delle partite, sarebbero stati devoluti a questi bambini, per far passare loro un Natale felice.- le ragazze della sala sorrisero, commosse.
-Vi renderete conto che, data l'impossibilità di giocare, Hogwarts non potrà mantenere l'impegno preso.- constatò il Preside. I ragazzi si guardarono dispiaciuti. - Tuttavia, in questi giorni, i professori ed io ci siamo scervellati per trovare una soluzione.- Fu qui che i brividi cominciarono a salire lungo le schiene. -E abbiamo deciso che l'ultimo anno, organizzerà qualcosa da sé. – spiegò il Professore.
-Inoltre, i ragazzi e le ragazze, seppure di Case diverse, si riuniranno in due gruppi unici, per capirci: i ragazzi del settimo anno di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde lavoreranno insieme. Le ragazze del settimo anno delle medesime Case, anche.- aggiunse.
Un silenzio irreale calò nella Sala. -Avete tempo fino alla fine di questa settimana, dopodiché, Domenica 21 Dicembre ,dovrete mostrarci cosa avete preparato e il ricavato ottenuto, ovviamente, varrà come compito, di conseguenza otterrete un voto. Tuttavia, come ringraziamento per il vostro aiuto, le lezioni termineranno proprio Domenica, invece del 22 come al solito: in quel giorno, usciremo tutti insieme per andare ad Hogsmeade, dove acquisteremo alimenti, giocattoli e tutto il necessario per i piccoli. Il ventiquattro, nel primo pomeriggio, ci recheremo all'orfanatrofio, dove daremo una mano a cucinare e decorare l'ambiente.- concluse Silente. La McGranitt e Piton gli si affiancarono.
- Come Capogruppi avremo, per le ragazze: Hermione Granger, per Grifondoro. Hanna Abott, per Tassorosso. Luna Lovegood, per Corvonero.
Daphne Greengrass, per Serpeverde. – disse la professoressa, cedendo poi il posto a Piton.
- Per i ragazzi: Harry Potter, per Grifondoro. Justin Finch, per Tassorosso. Anthony Goldstein, per Corvonero. Draco Malfoy, per Serpeverde.- dichiarò l'uomo, tornando a sedersi.
-L'ho detto io di levare quel leggio da lì: porta sfiga! – fu il commento di Ron.


-Merda! Lavorare con Potty e Lenticchia, che ho fatto di male?! – mormorò Malfoy.
Blaise rise – Che hai da fare stasera?- gli chiese.
-Niente, perché? –
-Ci vorrebbe tutta la notte per elencarti i casini che hai combinato! –
Draco lo guardò scocciato – Divertente Zabini, potresti fare il comico per questo progetto, che ne dici?- lo canzonò.
- Sarò troppo impegnato con Goldstein.- commentò l'altro.
Daphne si scambiò uno sguardo fiducioso con Luna, Ginny ed Hermione.


-Ragazze, siete pronte?- domandò Luna, avvicinandosi al tavolo dei Grifoni.
- Si Luna, andiamo a chiamare Daphne, poi prendiamo le borse e veniamo.- annuì Ginny incamminandosi nel corridoio.
- Ragazzi, ci vediamo domani. – li salutarono, Harry scoccò una timida occhiata ad Hermione, mentre Ron si perdeva in mille raccomandazioni. Le due, per la prima volta in sette anni, si avviarono tranquille verso il tavolo degli Slytherin. Malfoy le fissò, incredulo.
- Cosa Salazar volete?-
Fu elegantemente ignorato – Daphne, andiamo a prender le borse, vieni?- le chiese Hermione, mentre Blaise e Ginny giocavano a "Ti spoglio con gli occhi". La Serpeverde annuì, alzandosi. -A domani, ragazzi.- disse agli amici.
-E' stato un piacere Granger, Ginevra.- le salutò Zabini, sottolineando il nome della piccola Weasley.
- Ciao, Zabini.- ricambiò lei, mentre Hermione sorrideva appena. Malfoy, li guardò offeso: lo avevano totalmente escluso.
Almeno, si consolò, avevano ignorato anche Nott. In quel momento, Hermione tornò in dietro di corsa – Scusami tanto Nott, non ti ho salutato.- gli disse, dispiaciuta. - Buonanotte.- esclamò, facendo ciao con la mano. Il ragazzo le sorrise.
"Come non detto", pensò Malfoy, sconfitto.
-Su, su, Draco, un giorno saluterà anche te! – gli sussurrò Blaise, dandogli piccoli schiaffetti sulla mano.
- Che hai contro di me, Salazar?- chiese lui, alzando gli occhi al soffitto.

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