"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

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Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Figl... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
Sorprese
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità.
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
"Nessuno morirà oggi."
Vigilia di Natale
Natale
Strane sensazioni.
Fine delle vacanze
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Calamite
Giochi
Cioccolato e Peperoncino
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I

Amici

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By jinchurems

Il corpo di Miyuki sembrava starle andando a fuoco, aveva il respiro corto e il cuore che le esplodeva nel petto.
Sentiva tutte le estremità del corpo formicolare e la testa che iniziava a girare così forte da farle venire le vertigini ma, stanca di quel suo continuo perdere i sensi, cercò di darsi una calmata.

"S..sei stato tu a chiamarmi?" chiese dopo almeno cinque minuti passati in silenzio tra la sua gola in fiamme e Bakugou che, sia per lo spavento sia per la possibilità che riperdesse i sensi, era rimasto immobile a guardarla.
Alla sua domanda però, il ragazzo alzò il sopracciglio destro "Non so di cosa tu stia parlando" ammise.

Miyuki distolse lo sguardo da lui e con la paura di non essere davvero uscita da quella strana dimensione, tirò via le coperte che la coprivano e scese dal letto.

"Che cosa stai facendo?" si allarmò Bakugou alzandosi dalla poltrona sulla quale aveva passato chissà quanto tempo.
Non appena mise i piedi a terra, la sensazione del pavimento freddo le fece correre un brivido lungo la schiena e, dato che non si era nemmeno accorta di essere collegata ad una flebo, una volta fatto il primo passo verso la finestra che l'aveva abbagliata quando si era svegliata tempo prima, sentì un dolore pungente provenire dal suo avambraccio destro che la costrinse a fermarsi.

Qualche istante dopo la mano sinistra di Bakugou si avvolse attorno al suo polso destro "Sei impazzita per caso?" le domandò guardandola dritta negli occhi; Miyuki confusa guardò il suo avambraccio – come aveva potuto non sentire la presenza dell'ago? 

Poi, non appena il calore emanato dalla mano di Bakugou iniziò a farsi prepotente sulla sua pelle alzò lo sguardo e non appena si incrociarono, come una tv che sta cercando di recuperare il segnale a causa di alcune interferenze, nella sua mente apparvero immagini frammentate di suo padre, sua madre e altre persone che la costrinsero a tirarsi via dalla sua presa.

Immediatamente dopo la porta della stanza d'ospedale si aprì e, illuminato dalla luce del corridoio, apparve davanti a loro la figura del professor Aizawa.
"Che.. - si guardò attorno e confuso dal fatto che Miyuki non si trovasse più sul suo letto continuò – che sta succedendo qui?"
Riluttante dallo smettere di guardarla e di indagare sul suo comportamento, Bakugou s'infilò la mano in tasca e si girò verso il professore "Sì è svegliata – Aizawa guardò Miyuki che sembrava decisamente sconvolta – e non so perché è balzata giù dal letto. Ho provato a fermarla prima che si strappasse l'ago ma credo di aver combinato qualcosa perché sembra pietrificata" concluse tornando a guardarla con la coda dell'occhio.

Aizawa posò il caffè che era andato a prendere sul tavolo vicino alla porta e facendo un respiro profondo, si avvicinò ai due "Miyuki – la guardò – ti senti bene?"

Miyuki, che era ancora frastornata da quel bombardamento di immagini che era appena avvenuto nella sua testa, si girò verso il professore "Io... io credevo di essere ancora lì..." rispose con un filo di voce.
Aizawa e Bakugou si scambiarono un'occhiata "Lì dove?" le domandò e Miyuki pensò che quella fosse la domanda più lecita da fare ma anche quella a cui rispondere non sarebbe stato tanto facile.

Come avrebbe potuto spiegare il posto in cui era rimasta bloccata?
Sapeva benissimo che non era un posto reale ma non poteva di certo dire che si era ritrovata dentro casa sua e che, per di più, ad un certo punto aveva iniziato a rivivere i suoi ricordi.

"Io... ho visto delle cose... era un posto strano" rispose sperando che ciò avesse senso e che non la facesse sembrare più pazza di quanto non lo fosse sembrato due minuti prima agli occhi di Bakugou.
Aizawa si sedette sulla poltrona accanto al letto e così come lui, anche Miyuki tornò a sedersi mentre Bakugou continuava a studiarne ogni singolo movimento.

"Cos'hai visto?" le chiese ancora non appena Miyuki si fu rimessa sotto le coperte; lei lo guardò e strinse le spalle "E' stato come rivivere la mia vita sin dal primo giorno, non come spettatrice ma come se fossi davvero lì.
Ho rivisto tutto, anche cose che pensavo di aver rimosso..." abbassò lo sguardo "Ho rivissuto tutto fino a pochi giorni fa, solo che... - corrugò la fronte – ogni volta che un ricordo stava per finire c'era una voce che continuava a chiedermi di svegliarmi" riguardò il professore "continuava a dirmi: devi svegliarti, e non riuscivo a capire che cosa volesse dire."

"Poi, quando i miei ultimi ricordi stavano finendo, ho sentito di nuovo quella voce e – si portò una mano alla gola – non so cosa sia successo ma mi sono risvegliata qui" guardò verso la finestra "è stato lei a chiamarmi?" riguardò Aizawa.

Il professore le fece di no con la testa "Ha chiesto la stessa cosa a me" i due spostarono l'attenzione su Bakugou che stava ancora in piedi e con le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni; Aizawa si spostò in avanti sulla poltrona "Nessuno ti ha chiamata – Miyuki lo guardò confusa – dev'essere stato il tuo subconscio a farti svegliare, il che è un bene – ammise – dopo quella caduta pensavamo che ci avresti messo molto più tempo a riprenderti."

Miyuki scuoté la testa come se si fosse svegliata solo in quell'istante "Che caduta?"
Aizawa guardò Bakugou per poi tornare a guardarla "Non ti ricordi?"
Miyuki si portò le mani sulle tempie, non ricordava assolutamente nulla di una caduta "L'unica cosa che ricordo è la mano di qualcuno che mi afferra dallo specchio del mio bagno."

"Che cosa?" fece Bakugou; Miyuki lo guardò "Ricordo che lei era venuto a parlare con me, dovevo andare da qualche parte con gli altri e dopo aver finito di parlare stavo per raggiungerli ma... - si sforzò di ricordare – qualcosa mi ha spinto a salire al piano di sopra.
Avevo la sensazione di star dimenticando una cosa importante e quando sono arrivata in camera l'istinto mi ha detto di andare a vedere in bagno ma... quando sono entrata la porta mi si è chiusa alle spalle e non sono riuscita ad aprirla."

"Perché non l'hai sfondata?" domandò Bakugou; Miyuki lo guardò "Pensavo si fosse chiusa a causa del vento però, quando sono andata per riaprirla, era come se qualcuno la stesse tirando dall'esterno... - rivide sé stessa che cercava di strattonare la porta – poi, prima che potessi accorgermene o fare qualcos'altro, una mano è uscita dal mio specchio e mi ci ha tirato dentro. Non so perché ma... non ho avuto la forza di far nulla." ammise abbassando lo sguardo.

"Da lì in poi non ricordo nulla – strinse le spalle – so solo di essermi svegliata in quello strano posto e di aver iniziato a rivedere i miei ricordi..."

Nella stanza calò il silenzio per qualche secondo. Né Aizawa, né Bakugou, i quali, insieme a tutti gli altri si erano chiesti come potesse essere sparita così all'improvviso quel pomeriggio, avrebbero mai potuto immaginare che il motivo per cui nessuno aveva visto niente era perché, a quanto pareva, tra le fila del nemico, esisteva qualcuno in grado di attraversare gli specchi.

"Miyuki... - riprese Aizawa ricatturando la sua attenzione – hai fatto un volo di seicento metri."

Il cuore di Miyuki smise di battere mentre, con sguardo incredulo continuava a fissare il professore "C... cosa?"

"Già." asserì Bakugou "Quel pomeriggio, dato che non arrivavi e pensavamo stessi perdendo tempo con il professore, abbiamo deciso di precederti al centro commerciale e di approfittarne per farti una sorpresa."
Miyuki lo guardò mentre si avvicinava al tavolo dove precedentemente Aizawa aveva lasciato il caffè "Kirishima e Denki avevano rotto i coglioni per giorni per il fatto che non avessi mai festeggiato il Natale e che non avevi un telefono perciò, abbiamo deciso di andare senza di te, prenderlo e tornare davanti il centro commerciale prima che tu ci raggiungessi ma-" si girò nuovamente verso di loro con in mano un pacco regalo un po' stropicciato "alla fine la sorpresa l'hai fatta tu a noi – la guardò negli occhi – o meglio, ce l'ha fatta tuo padre."

A quelle parole, Miyuki si paralizzò con gli occhi sgranati. Di che cosa stava parlando Bakugou? Che cosa aveva fatto suo padre? Aveva fatto male a qualcuno a parte lei?

"Di cosa stai parlando?" diede voce ai suoi pensieri "Professore di cosa sta parlando? Cosa c'entra mio padre?" si girò verso Aizawa con gli occhi che iniziavano a riempirsi di lacrime.
Il professore abbassò lo sguardo "Vedi... - sospirò – forse noi due – indicò con l'indice sé stesso e Bakugou – non siamo le persone più adatte per un discorso simile ma... Non ha senso aspettare domani mattina per l'arrivo di All Might."

"Professore..." Aizawa alzò nuovamente la testa "Poco dopo aver lasciato il vostro dormitorio, sono tornato nel mio appartamento sicuro che ti saresti congiunta con i tuoi compagni anche se, dati gli avvenimenti passati, l'idea che non fossi mai completamente al sicuro non lasciava la mia mente." intrecciò le dita delle mani "Un'oretta dopo, come se il mio sesto senso avesse già capito tutto, mi è arrivata una telefonata dal capo della polizia che chiedeva a me di reclutare altri Pro Hero perché, a quanto pareva, Obscurium era apparso nel bel mezzo del centro di Tokyo."

Miyuki si sentì morire "Tagliando corto ecco... Tuo padre è apparso da una sorta di buco nero – il volto di Shoici apparve vivido nella mente di Miyuki – e con non so quali mezzi, ha mandato la sua faccia su tutti gli schermi pubblicitari della zona, oltre che quelli televisivi di ogni casa." ogni parola sembrava bombardarle il petto.

"Da lì, ha iniziato a parlare di come non avesse intenzione di attaccare nessuno e che fosse venuto solo per metterci in guardia da qualcuno – la guardò – che, sotto mentite spoglie si era infiltrato tra gli Heroes ma che, in realtà, non era altro che sangue del suo sangue."

"Non tralasci per favore il pippone su come i suoi sogni siano stati infranti" commentò Bakugou che era tornato alla sua posizione precedente; Aizawa scuoté la testa per la sua mancanza di tatto "In fine – continuò – come un coniglio dal cilindro di un mago, ha infilato la mano nel buco nero e ti ha tirata fuori nelle stesse condizioni in cui sei ora" la indicò con la mano destra.

Miyuki corrugò la fronte e seguendo con lo sguardo la direzione della mano tesa verso di lei, abbassò lo sguardo sul suo corpo e con orrore, si accorse di avere addosso l'intimo che solitamente indossava quando era costretta a vedersela con suo padre.

Come una lampadina che riprende a far luce dopo un blackout, tutti i tasselli di quella giornata tornarono a rimettersi a posto. 

Ricordò cosa le fosse successo una volta attraversato lo specchio, il dolore che le aveva provocato farlo, le botte di suo padre che venivano curate volta dopo volta fino ad essere inutili e il freddo sulla pelle che aveva provato quando suo padre l'aveva scaraventata dall'altro lato della balaustra.

"...ha parlato anche di come alcune cicatrici te le abbia inferte lui e delle persone che... hai fatto fuori." Miyuki si girò di scatto verso il professore "Poi, dato che ormai rappresentavi una traditrice sia per i villain che per noi Hero, intimando che chiunque ti avesse salvata ne avrebbe pagato le conseguenze, ti ha lanciata giù." concluse mentre Miyuki ripercorreva con la mente ogni cosa che il professore le stava raccontando.

Ogni dettaglio, ogni parola, per Miyuki erano come una botta in faccia. Nel giro di una mezz'ora, suo padre aveva distrutto tutto ciò che le aveva cercato di crearsi disperatamente in quei due mesi e mezzo.
Aveva rivelato a chiunque del loro legame di parentela, aveva parlato delle persone che era stata costretta a far fuori e aveva mostrato a tutti la sua più grande insicurezza.
"Perché tenerle nascoste..." fece Miyuki con un filo di voce e all'improvviso, tutto le fu più chiaro.

 Aveva immaginato che suo padre stesse pianificando una vendetta dal momento stesso in cui aveva aperto gli occhi dopo l'esplosione, non era stupida, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a mostrare quello che lui aveva fatto al suo corpo e ad addirittura, prendersene la responsabilità.

Cosa ne era adesso del "Chiunque vede le tue cicatrici deve morire?" cosa ne sarebbe stato ora di lei?
Era ovvio che suo padre sapesse che non era morta, sapeva che sicuramente ci sarebbe stato qualcuno che l'avrebbe salvata o non avrebbe fatto tutto quel teatrino.
Eppure, nonostante Miyuki non fosse morta, non si sentiva diversamente. Tutti i suoi compagni di scuola adesso sapevano chi fosse e cosa avesse fatto, era stata denudata davanti a tutti e mostrata con il suo lato più fragile.
Forse, se quel pomeriggio l'avesse accoltellata, le avrebbe fatto meno male.

"Miyuki?" la chiamò Aizawa notando il suo essere persa chissà dove nei meandri della sua testa.

"Chi... - fece lei tenendo lo sguardo fisso sul suo letto – chi mi ha salvata?" voleva saperlo. Doveva saperlo. Chi era stato quel folle che aveva messo a rischio la sua vita per salvarla?

"E' stato-"

"Todoroki." lo interruppe Bakugou; Aizawa si girò con sguardo serio verso di lui "E' stato Todoroki a salvarti." continuò l'altro.

Miyuki alzò lo sguardo dalle lenzuola bianche che la stavano coprendo "Perché... - le lacrime che ormai da almeno cinque minuti si stavano accumulando sotto la sua iride iniziarono a strabordare dalla parte inferiore dell'occhio e presero a rigarle le guance – perché... Facendo così ha firmato la sua condanna a morte." Bakugou distolse lo sguardo.

"Quando... Shoto ti ha salvata, tuo padre era già per metà andato via. Ha aspettato proprio l'ultimo secondo per prenderti e-"

"Si è fatto male?!" si girò verso Aizawa, il quale fece di no con la testa "...Pensavamo che non ce la facesse in tempo però, non ci si poteva aspettare altro da Todoroki." si girò verso Bakugou.

"Già, quello stronzo a metà ha aspettato troppo come al solito" asserì lui.

"Non avrebbe dovuto." rispose Miyuki "Quello di mio padre era solo un test. - i due la guardarono – Sapeva che qualcuno mi avrebbe salvata ma avendo fatto quella premessa, era sicuro che nessuno si sarebbe fatto avanti finché lui fosse stato lì per non mettere in pericolo tutti i civili. - sorrise amaramente – Se avesse davvero voluto uccidermi, avrebbe aspettato che mi fossi schiantata a terra prima di andarsene." scuoté la testa "Voleva solo vedere chi mi reputasse tanto importante da mettersi contro di lui così che, quando tornerà, saprà esattamente chi colpire per ferire me."

"Ma comunque ormai, non ha più senso." continuò asciugandosi le lacrime, i due la guardarono seri "Adesso che tutto è venuto fuori, che tutti sanno cosa ho fatto o chi io sia, per me è finita."

"Di cosa stai parlando?" domandò Aizawa 

"Adesso che chiunque sa che io sono figlia di Obscurium, nessun genitore vorrà che il proprio figlio continui a frequentare la mia stessa scuola ed essendo io arrivata per ultima, farò meglio ad andarmene." si girò verso la finestra dove i primi raggi del sole stavano iniziando a fare capolino.
"Non posso chiedere nulla al preside Nezu, ha già rischiato abbastanza mantenendo il mio segreto nonostante il rischio costante e ora che tutto è venuto fuori, tutti coloro che negli anni ce l'hanno sempre avuta con me, tutti coloro che avrebbero voluto farmi fuori ma non potevano a causa del veto di mio padre, saranno pronti a venire a cercarmi."

"Che vengano" asserì Bakugou; Miyuki si girò verso di lui "ho davvero voglia di sgranchirmi un po' le ossa."
"Senza la licenza provvisoria non potrete sgranchire un bel niente." rispose Aizawa.

"Avete sentito una parola di quello che ho appena detto?" li guardò incredula "Non mi interessa nulla della licenza provvisoria, non ho il tempo nemmeno per pensarci! Quando sarò fuori da qui, forse anche adesso, sarà come avere un mirino costantemente puntato in fronte!"

"Non vuoi più essere un Hero?" le domandò Aizawa guardandola dritta negli occhi.

 Miyuki si fermò "Non ne avrò il tempo" rispose poi cercando di trattenersi dal rimettersi a piangere.
"Di questo non devi preoccuparti" rispose alzandosi dalla sedia "da quando è accaduto il tutto, ormai quattro giorni fa – era davvero passato così tanto tempo? - il preside Nezu ha attivato tutte le disposizioni di sicurezza di cui la nostra scuola è disposta e le ha concentrate, per la maggior parte, sui dormitori. Le vostre stanze sono poi state perlustrate e controllate da cima a fondo e ogni tipo di segnale negativo è stato prontamente eliminato."

"Il fatto che ormai tu sia un bersaglio e, con te, anche i tuoi compagni – Miyuki strinse i denti – ormai è noto a tutti ma, nessun genitore ha avuto intenzione di ritirare il proprio figlio dalla Yuei o di far mandare via te. - il cuore di Miyuki iniziò a battere velocemente – Dopotutto è una scuola per futuri Heroes e se si tirassero indietro in una situazione del genere, vorrebbe dire che non sarebbero diventati dei buoni Hero." accennò un sorriso "Questa sì che era una frase degna di All Might." asserì poi avviandosi verso la porta.

"Detto questo – guardò l'orologio appeso sulla porta della stanza – è appena finito il mio turno di guardia. Penso che d'ora in poi non ce ne sarà più bisogno." concluse facendole un cenno con la testa per poi uscire dalla stanza e chiudere la porta.

Miyuki spostò l'attenzione dalla porta a Bakugou ma prima che potesse dire qualcosa, da fuori provenne un enorme boato che, nel giro di qualche secondo terminò con la folta capigliatura di Kirishima che si buttava dentro la stanza spalancando la porta.

"Sei sveglia!!" esclamò mentre da sotto la sua ascella spuntava anche Kaminari "L'avevamo detto a Midoriya che sentivamo chiacchierare qualcuno! Ehi – puntò l'indice verso Bakugou – che ci fai tu qui? Il tuo turno c'è stato già l'altro ieri!" Miyuki guardò nuovamente il compagno, il quale, scuotendo la testa roteò gli occhi "E' vero!" asserì Kirishima entrando "In più ci avevi detto che sta notte saresti tornato-"
"Mi ricordo benissimo quello che ho detto!" esclamò l'altro sull'orlo di una crisi di nervi; Miyuki trattenne una risata poi, una strana sensazione d'imbarazzo le fece arrossare le gote – possibile che Bakugou fosse rimasto accanto a lei tutto il tempo?

"Sono così contento che tu sia sveglia!!" urlò Kirishima prendendola per le spalle e dondolandola avanti e indietro "E' stato orrendo vederti cadere in quel modo!" piagnucolò "Sei stata così forte e la storia di queste cicatrici è così virile" continuò.

Kaminari lo seguì a ruota "Sì! Perdonaci!!" Miyuki li guardò confusa mentre veniva sballonzolata avanti e indietro dall'altro "Per cosa?" rispose cercando di reprimere il senso di vomito che stava iniziando a svilupparsi "Per non essere venuti in tuo soccorso – rispose Kirishima tirando su con il naso – la situazione è stata così assurda che nessuno è riuscito a muoversi, per fortuna c'era Ba-" Bakugou gli tirò un pugno sul fianco che lo fece bloccare all'istante e anche se Miyuki gliene fu grata, la sua reazione la fece rimanere perplessa.

Kirishima guardò l'amico con gli occhi strabuzzanti per il dolore "Se continui così la farai vomitare – lo guardò fisso negli occhi – e comunque le ho già raccontato di come Todoroki l'abbia salvata" concluse a denti stretti.
Kaminari e Kirishima lo guardarono confusi ma terrorizzati dalla possibile reazione dell'altro, decisero di non controbattere.

"A proposito di Todoroki" asserì lei rompendo il silenzio, i tre la guardarono "dov'è? Sta bene?" Kirishima si grattò la nuca "Sì, sì sta benone! - guardò Kaminari come in cerca di aiuto – però..."

"Però ha avuto alcuni problemi a casa ed è tornato lì!" concluse l'altro; Miyuki annuì "Oh... spero che non gli sia successo nulla. Mi sarebbe piaciuto ringraziarlo." accennò un sorriso poi qualcosa le balenò in testa "Aspettate... - i due si paralizzarono – che vuol dire è tornato a casa?"

"Oh, vuol dire che non passerà le vacanze nel dormitorio come te e Bakugou" Miyuki strinse le spalle.
"Mh... spero possa avvicinare qualche volta." rispose mentre Bakugou si rimetteva le mani in tasca e si allontanava "Dove vai?" gli domandò Kirishima, l'altro si girò "A prendere qualcosa da bere, mi si sta seccando la gola." e voltandosi di spalle uscì dalla stanza; Kirishima corrugò la fronte "Vengo con te!" esclamò poi seguendolo e chiudendo la porta.

"Va tutto bene tra quei due?" domandò Miyuki confusa da quella breve interazione; Kaminari si voltò a guardare la porta "Non è più diversa dal solito in realtà – le sorrise – più che altro siamo stati tutti un po' preoccupati. Quando – sembrò pensarci un po' - Shoto ti ha recuperata pensavamo fossi morta, avevi il battito veramente molto debole..." strinse le spalle "Persino Recovery Girl pensava che non ce l'avresti fatta – Miyuki abbassò lo sguardo – poi però è successa una cosa strana..." abbassò il tono della voce come se avesse paura di farsi sentire.

Miyuki corrugò la fronte "Di che cosa parli?" si inclinò verso di lui; Kaminari sospirò "Mentre eri sul letto e il tuo battito sembrava andare diminuendo invece di tornare alla normalità, a causa della situazione tesa Shoto e Bakugou hanno iniziato a discutere e più... - ci rifletté di nuovo – Shoto, sì, s'infervorava più il tuo corpo sembrava rispondere – Miyuki tornò a sedersi come prima – quando Midoriya è riuscito a calmarli, i tuoi valori si sono abbassati di nuovo."

"Strano..." asserì lei e nella sua testa tornarono ad accavallarsi i pensieri. 

Se ciò che Kaminari le stava dicendo era vero, allora anche quello che Shoici aveva detto a suo padre era vero.
A quanto pare il suo quirk riusciva seriamente ad empatizzare con altri quirk di fuoco forti tanto quanto il suo e perciò, il pensiero che fosse stato Bakugou a farla svegliare, non sembrava più così assurdo.

"Shoto è mai venuto qui altre volte?" gli chiese mentre cercava di mettere ordine tra i suoi pensieri ma prima che Kaminari potesse risponderle, la porta della stanza si aprì facendo ricomparire Kirishima e Bakugou, stranamente, senza niente da bere.

"Non eravate andati a prendere qualcosa da bere?" puntualizzò Kaminari come se le avesse letto nella mente; Bakugou si guardò velocemente le mani "Mi sono accorto di non avere soldi con me." rispose poi tagliando corto e avvicinandosi alla finestra.

"Ehi ma, - Kirishima si avvicinò al tavolo – glielo hai detto?" alzò il sacchetto che Bakugou aveva mostrato a Miyuki qualche ora prima; entrambi annuirono "Ma allora aprilo! Devo assolutamente sapere se ti piace!" asserì portandoglielo e porgendoglielo con un enorme sorriso.

Miyuki prese il sacchetto e lo aprì, all'interno, come si aspettava, c'era la scatola di un telefono, ancora avvolta nella pellicola e dentro, c'era anche un piccolo bigliettino di cui, apparentemente, nessuno dei tre sapeva nulla.
"Deve averlo scritto Midoriya – commentò Kaminari quando Miyuki glielo mostrò – effettivamente nessuno di noi ci aveva pensato" rise.

Una volta aperto, e confermato che le piacesse tantissimo, Kirishima si sedette sul letto accanto a lei e iniziò a spiegarle tutto oltre a copiare i numeri di tutti i compagni di classe e dei professori, nel suo telefono.
Non appena salvò anche l'ultimo numero, Kaminari propose di inaugurarlo con una foto ma, date le condizioni in cui verteva Miyuki, non fu difficile convincerlo che forse quello non fosse il momento più adatto.

"...e con questo anche l'ultima app utile è installata!" esclamò felice Kirishima mentre Miyuki studiava attentamente ogni sua mossa – non voleva passare per la vecchia di turno e andare a chiedere aiuto per la minima cosa.
"Così quando avrai voglia di parlare perché senti la nostra mancanza, puoi chiamarci! - le sorrise – Non disturbarti a chiamare Bakugou però – l'altro lo guardò accigliato – fa squillare il telefono finché non scatta la segreteria!"

Bakugou strizzò gli occhi "E' successo una volta sola e mi hai chiamato alle tre del mattino!"
"Potevo essere in pericolo!" si giustificò; Bakugou boccheggiò per qualche secondo "Ma se stavi nella camera accanto alla mia!" rispose poi in una maniera così buffa agli occhi di Miyuki che per la prima volta non riuscì a trattenere la risata e scoppiò a ridere a pieni polmoni.

 Al suono della sua risata, che nessuno fin ora aveva mai sentito, Bakugou e Kirishima smisero di punzecchiarsi e, dato che questa era decisamente troppo contagiosa, si aggregarono a lei e finirono per ridere per una buona manciata di minuti e, per la prima volta, Miyuki provò che cosa volesse dire avere degli amici.



_____________________________________________________________________________

Ciao amici!!

Eccomi qua con il diciassettesimo capitolo! Sono molto contenta di come sia venuto fuori e soprattutto di essere riuscita a trovare la gif perfetta AHAHAHAH

Detto questo, se il capitolo vi è piaciuto, fatemelo sapere, ringrazio tutt* coloro che hanno votato, letto e recensito (<3) e ci vediamo al prossimo!

Baci, Ems xx

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