33) I Can't Stand This Anymore

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Premessa: questo capitolo contiene delle scene forti che potrebbero risultare disturbanti a persone facilmente impressionabili

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Quando tutti furono andati via Harry iniziò a sbarazzare il tavolo della cucina, lentamente, a differenza dei suoi pensieri, che volteggiano come trottola dentro la sua testa, producendo un eco silenzioso.

- Harry - chiamò cautamente Louis appoggiandosi con le braccia alo schienale di una seggiola.
- Chi ti ha chiamato prima? - continuò il ragazzo con un'espressione impensierita.

- Era... Era l'ospedale, Louis - rispose con calma Harry, cercando di fingere un atteggiamento di noncuranza.

Louis si portò una mano al viso, sospirando pesantemente, causandosi qualche piccolo colpo di tosse.
- Che ti hanno detto? - chiese poi, tagliando corto un discorso che avrebbe necessitato di un lungo dialogo preliminare.

- Harry puoi mettere giù quei piatti e incominciare a parlarmi? - disse Louis facendo trapelare il suo disagio, dato che Harry continuava a sciacquare le stoviglie ignorando totalmente le domande del ragazzo.

- Hanno detto che dalla risonanza hanno visto che il tumore si è espanso e ingrandito, e dagli esami della settimana scorsa hanno scoperto che le cellule tumorali sono presenti nel sistema circolatorio - rispose il riccio cercando con tutte le forze in corpo di mantenere la calma.

- Ho capito - annuì malinconicamente il ragazzo dagli occhi azzurri.
- Da lunedì inizi la chemioterapia, hanno già la stanza pronta - terminò il riccio posando l'ultimo piatto sul bordo del lavandino e asciugandosi le mani con un panno.

- Harry - disse Louis dopo qualche attimo di silenzio, tenendo la testa bassa e sedendosi sulla sedia a cui prima era appoggiato.
- Dimmi - rispose Harry provando in ogni modo a non farsi sopraffare dalle emozioni confuse che aveva in corpo.

- Io non intendo fare la
chemioterapia - affermò con voce calma e sicura, alzando la testa in cerca degli occhi di Harry, come un soldato guarda l'orizzonte in cerca della guerra.

- Tu... Tu c-cosa? - la voce di Harry uscì spezzata e insicura; aveva paura di chiedere spiegazioni.

- Io non farò la chemioterapia - ripeté con vice ancora più salda.
- Sei impazzito? - chiese Harry troppo confuso per comprendere.

- Harry, cerca di capire... -
- Cercare di capire?! Dovrei cercare di capire?! Ti rendi conto di cosa cazzo mi stai dicendo?! -

- Non credere non ci abbia pensato... -
- Non me ne frega un cazzo quanto ci hai pensato! Porca puttana ti vuoi condannare a morte?! - urlò il ragazzo con lacrime di esasperazione che scivolavano lungo le sue guance.

- Harry... - disse a voce bassa il ragazzo dagli occhi azzurri, intimorito.

- Porca di una puttana Louis! Non puoi... Lo capisci? Non puoi! -
- Harry è una mia scelta! - urlò Louis fattosi improvvisamente coraggio.

- Beh mi sembra giusto, è una tua scelta! Quindi io dovrei rimanere qui a vederti mentre pian piano muori davanti ai miei occhi, giusto?! Ma di che cazzo stiamo parlando?! - continuò a urlare il riccio, passandosi le mani prima tra i capelli poi sul viso, come se cercasse di svegliarsi da un incubo.

- È meglio così Harry - perseverò Louis tenendo lo sguardo alto.
- Io non te lo permetterò, no... Non ti lascerò fare... Fare questo! - disse con tono apparentemente più calmo il riccio.

- Harry tu mi conosci meglio di chiunque altro al mondo, sul serio mi vedi attaccato a dei tubi in grado di decidere se muoio oggi o domani?! - chiese ormai disperato il ragazzo dagli occhi azzurri.

I tried to breatheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora