22) See You In A Month

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- Finalmente ci siamo scollati Niall di dosso... Gli voglio un gran bene, ma certe volte diventa peggio di una cozza - sospirò Harry aprendo il cancello di casa sua.
- Già, adesso possiamo parlare - disse Louis con tono vagamente preoccupato.

- Mia mamma è dai miei nonni e torna domani pomeriggio e Gemma non si vede da settimane, quindi direi che abbiamo casa libera - disse Harry con tranquillità.

I due ragazzi si sedettero sul divano e presero ad osservarsi con sguardo colmo di sentimento.
- Lou, io non so cosa sia la cosa di cui mi devi parlare ma la mia è sicuramente peggio - ammise Harry appoggiando le mani sulle proprie ginocchia.

- Ah siamo messi bene allora -
- Dai dimmi cos'è -
- Luke e Briana mi hanno invitato ad uscire - sputò il ragazzo dagli occhi azzurri sorgendo il viso in una smorfia preoccupata.

- Oh no! Eh no oh! Io devo stare un mese a Londra ma questo è decisamente peggio! - esclamò Harry con tono irritato.
- Tu devi cosa? - esclamò a sua volta Louis.

- Non cambiare discorso, tu con quei tossici di merda non ci esci -
- Ma anche io fumo -
- Sì ma tu lo fai ogni tanto e non ti fai le canne soprattutto - disse Harry giustificandosi e ricevendo uno sguardo colpevole dal ragazzo dagli occhi azzurri.

- Non lo fai più solo ogni tanto vero? - chiese Harry con tono esasperato e deluso.
- No Haz ti posso spiegare... Questa settimana ero un sacco stressato per la scuola e l'ho fatto quasi senza pensare... -

- Lo sai come la penso Lou, finirai per ammazzarti - rispose Harry con tono brusco utilizzando forse fin troppa leggerezza per descrivere un così terribilmente possibile scenario.

- Cercherò di smettere, lo giuro, ma ti prego non arrabbiarti - esordì Louis con tono dispiaciuto.
- Odio quando voglio essere arrabbiato ma mi piazzi quel bel faccino davanti agli occhi, poi è ovvio che non riesca a tenere il broncio - sorrise controvoglia il riccio.

- Modestamente - rise Louis prima che Harry gli desse una spinta facendolo cadere a pancia in su sul divano.
- Ehi! -
- Ehi cosa? - disse il riccio chinandosi sul corpo di Louis e fermandosi con i due visi a pochi centimetri l'uno dall'altro.

- Adesso baciami, stupido - ordinò Louis eliminando la distanza tra le proprie labbra e quelle carnose e rosee del riccio.

I due rimasero incastrati in quel bacio, così romantico e passionale, facendo ricorrere le loro lingue mentre i cuori cercavano di districare i fili colorati dei loro sentimenti.

- In che senso devi stare un mese a Londra? - disse Louis allontanando il viso da quello di Harry.
- Ehm... Ecco è per il libro, la casa editrice mi ha scritto che devo passare un mese a Londra per lavorare alla storia dal vivo e non dietro un computer e qualche mail -

- Ah... Beh va bene - rispose Louis.
- Sei sicuro? Se non vuoi posso anche dire che non posso e continuo da
casa -

- Non ci pensare nemmeno, è solo un mese, mi troverò qualcuno per placare la mia voglia di baciarti -
- Aspetta, che cazzo hai detto? -
- Sto scherzando idiota - rise Louis lasciando un bacio umido sulle labbra del riccio.

- Adesso devo trovare il modo di dirlo a mia madre -
- Eh già... Ma aspetta, tua madre sa di noi? -
- Porca puttana mi sono scordato di dirglielo -
- Santo cielo ma non mi potevo scegliere un ragazzo più sveglio? -

~~~~~

- Harry, Harry svegliati -
- Loueh... Dai rimaniamo ancora un po' a letto - si lamentò il riccio cercando a tentoni il viso del ragazzo.
- Harry vorrei rimanere a letto, ma è l'una e mezza - rispose con toni dolce.

- Del mattino? Perché mi svegli a quest'ora Lou non ti sono bastate le due settimane in bianco che ho
fatto? - chiese di nuovo Harry, troppo poco cosciente per rendersi conto di non esser stato delicato.

- Del pomeriggio Harry - rispose Louis ignorando ciò che aveva appena detto il riccio.
- E quindi? -
- Tra qualcosa come due ore e mezza arriva tua madre, e la casa è un completo disastro -

- Mia madre deve ancora arrivare o è stesa nel letto affianco a me? - rise Harry ricevendo una smorfia che rese il ragazzo dagli occhi azzurri ancora più stupendo di quanto non fosse già.

- Ci mettiamo un'ora per sistemare la casa, e mezz'ora per mangiare un boccone, quindi metti una sveglia tra un'ora e poi vieni qui -
- Harry... - disse in tono di rimprovero.
- È casa mia e comando io, quindi metti quella cazzo di sveglia e vieni qui che ho voglia di coccole -

- Io te lo avevo detto che aspettare le 4 del mattino per vedere x factor Australia dal vivo non era una buona idea -
- Oh ma smettila di fare mia madre e inizia a fare un po' più il mio fidanzato - si lamentò il riccio tirando a sé Louis.

- Mi stai dicendo che non sono un bravo fidanzato? - disse Louis prendendo con una mano il fianco nudo di Harry, provocandogli una serie di brividi lungo la spina dorsale, e facendo sfiorare i due nasi in un tocco delicato.

- Mmhhh forse sarei dovuto rimanere con Nick - scherzò il riccio.
- Questo era un colpo basso - disse l'altro allontanandosi dal riccio.
- No, no, no, scherzavo... Scherzavo lo giuro... Ora torna qui - scongiurò il riccio.

- Non volevi dormire? -
- Beh sì -
- Allora dormi, io vado a preparare il pranzo-colazione -
- No tu rimani qui... È che poi domani devo partire e non ci vedremo per un mese - disse Harry con tono triste.

- Domani? Di già? -
- Eh sì, quindi torna qui e non fare ostruzionismo -
- E va bene piccola cozza - si arrese il ragazzo dagli occhi azzurri, stendendosi nuovamente nel letto e girandosi in modo da essere viso contro viso con il riccio.

Louis portò dietro l'orecchio di Harry alcune lunghe ciocche che gli cadevano sul volto, tenne la mano in quella posizione accarezzando la sua guancia con il pollice, e dopo un lungo sguardo pieno di quel sentimento che avrebbero poi capito essere amore, le labbra si unirono in un bacio romantico, che dopo poco sfiociò nel passionale.

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- Harry sono a casa! Oh ciao Lou - esclamò Anne appena varcò la soglia di casa.
- Ciao mamma - salutò il riccio con tono visibilmente turbato.
- Ragazzi che avete? Sembra che stiate andando al patibolo - chiese Anne dopo aver appoggiato lo zaino che portava per terra.

- Noi... Ecco ti dobbiamo parlare -
- Mi devo preoccupare? - chiede la donna con aria apprensiva, sedendosi al tavolo insieme ai due ragazzi.
- No, ecco... Non credo - disse Harry, stringendo la mani di Louis sotto il tavolo.

- Dai sputate il rospo - lì esortò la donna.
- Ehm... Ecco... Io e Louis... S-siamo -
- Fidanzati - terminò Louis vedendo il riccio in difficoltà.

- Ah, e tutto questo casino per dirmi questo? - disse Anne con tranquillità ricevendo occhiate confuse da parte dei due.

- Aspettate un attimo... Voi due siete fidanzati?! Questo vuol dire che avevo ragione! - realizzò poi.
- Avevo ragione! Ci avrei scommesso la casa... Avevo ragione cazzo! -

- Secondo me è impazzita - disse Harry a Louis facendolo ridere.
- Oh Jo sarebbe così felice di vedervi ora - lì interruppe Anne, con lacrime di commozione e tristezza agli occhi.

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- Quindi mi stai dicendo che non mi sveglierò più con te affianco per un mese intero? - chiese con occhi tristi Louis, in piedi nella stazione ferroviaria di Doncaster.
- Credimi, nemmeno per me è facile -

- Beh... Ci vediamo tra un mese... Deduco -
- Mi mancherai da morire - rispose il riccio avvicinandosi e regalando un lungo bacio, vissuto attimo per attimo, quasi per imprimersi quell'odore, quel calore, quel sentimento, quella sensazione in testa, in modo da potersici rifugiare quando la malinconia avrebbe sussurrato in tono pungente ai loro cuori.

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Just a little bit of your heart is all I want

I tried to breatheWhere stories live. Discover now