3) The Guide

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Il giorno seguente Harry si svegliò a causa di una melodia proveniente dal bagno, di alzò ancora assonnato dal letto e andò vicino alla porta per verificare cosa fosse quel suono, e appoggiando l'orecchio al lego sentì la vice di Louis che intonava divinamente le parole di una canzone sotto l'acqua della doccia. Ad un certo punto Harry sentì che il rumore dell'acqua si fermò e qualche istante dopo la porta a cui era appoggiato si aprì verso l'interno e il riccio quasi cadde addosso a un Louis ancora bagnato e con solo un asciugamano attorno alla vita.

- Oh ma che cazzo fai? Perché sei sveglio così presto? - chiese Louis sconcertato.

- Sai com'è, era in corso un concerto privato nel bagno, mi sono svegliato - rispose Harry cercando nell'arroganza una via di fuga dal fatto che lo stesse origliando.

Louis non rispose, ma bensì andò velocemente verso la cassettiera vicino al suo letto per prendere un paio di boxer e, quando notò che tutti i suoi vestiti erano disposti perfettamente in ordine, disse:

- Perché hai messo a posto i miei vestiti? -
- Ehm... Io... - Harry andò nel panico, non poteva certo dirgli che era un modo di farsi perdonare per aver spiato le sue chat.
- Ecco io odio il disordine, e mi dava fastidio vederli tutti stropicciati e spiegazzati - rispose portandosi un braccio dietro la testa in segno di arresa. Luois alzò un sopracciglio, poi prese i boxer e tornò in bagno per indossarli.

Quando il ragazzo dagli occhi azzurri uscì dal bagno, Harry ci entrò velocemente, come se non volesse vedere il corpo perfetto di Louis con addosso solo dei boxer; si tolse la maglietta con cui aveva dormito e si guardò nello specchio sopra il lavandino: doveva andare dal barbiere, i suoi ricci erano diventati esageratamente lunghi, gli arrivavano quasi alle spalle. C'era da dire che tutto di lui era trascurato, fisicamente e mentalmente.

Decise di eliminare dalla mente l'immagine del suo riflesso allo specchio, finì di spogliarsi ed entrò in doccia, dove si sentiva ancora il profumo dello shampoo di Louis; si lavò velocemente e uscì dalla doccia, si asciugò e uscì con i boxer già indossati. Questa volta Louis non era sparito, ma era in piedi vicino al suo letto ad armeggiare con i bottoni di una camicia, aveva un'aria molto concentrata.

Una volta che furono entrambi vestiti uscirono dalla camera e si diressero nella hall dell'hotel dove gli altri studenti li stavano aspettando. Quando i professori ebbero fatto l'appello tutta l'ora di alunni iniziò a vagare per le strade di Roma, con come destinazione il Colosseo. Quando giunsero all'anfiteatro trovarono davanti a uno dei cancelli la guida che li avrebbe accompagnati: un uomo alto, sulla ventina, con capelli lisci e biondi, occhi grigi e un sorriso abbagliante; Harry pensò che oggettivamente era un bell'uomo.

- Ciao a tutti, io mi chiamo Nicolò e sarò la vostra guida, gli amici mi chiamano Nick - si presentò l'uomo, sfoderando il suo sorriso; Harry dopo poco si accorse che il biondo lo stava osservando, e quando il verde incontrò il grigio dopo pochi secondi entrambi distolsero lo sguardo. Iniziarono il giro turistico del Colosseo e periodicamente Nick lanciava delle occhiatine a Harry, che in imbarazzo si voltava sempre da un'altra parte, per non rischiare di arrossire.

- Allora adesso vorrei darvi una piccola dimostrazione di una classica lotta fra gladiatori... Avrò bisogno di due volontari - disse Nick ad un certo punto del giro. Una ventina di ragazzi alzò la mano esuberante, ma Nick puntò il dito verso Harry e disse:

- Tu, ragazzo, ti va di venire a dare una dimostrazione? -
- I-io? No ma io non sono capace - disse timidamente Harry, cercando di trattenere il rossore che andava a formarsi sulle sue guance.
- Fa nulla, dai vieni qui, come ti chiami? -
- Ha-harry -
- Perfetto, vieni qui... Poi vieni anche tu! Come ti chiami ragazzo? - continuò indicando un ragazzo dai capelli corvini e la pelle olivastra.
- Luke - rispose il ragazzo.
I due ragazzi si avvicinarono alla guida e questa ricominciò a parlare:

- Bene, i gladiatori romani combattevano in diversi metodi, dalla spada alla biga, ma qui con me ho portato due spade di legno per i nostri due coraggiosi volontari - disse sorgendo le armi finte ai due ragazzi.
- Adesso provate a fare un piccolo combattimento vediamo come andate - disse il biondo sorridendo.

Luke partì subito con un affondo
- Ricordati che non è scherma questa, questa era una lotta brutale wuidni non ci sono gli affondi - disse in tono quasi canzonatorio a Luke, mentre Harry rimase immobile, come paralizzato. Vedendo il riccio in difficoltà Nick decise di aiutarlo, si posizionò dietro di lui, appoggiando il viso alla sua spalla, e prendendo le sue braccia con le proprie, come se dovesse maneggiare un burattino dai tratti umani. Allora i due ragazzi cominciarono a combattere e il corpo di Harry, comandato dal biondo, riuscì con qualche colpo di spada a disarmare l'avversario, che subito alzò le mani in segno di arresa come se tenesse il ferro tagliente di uan vera spada.

- Grazie mille della dimostrazione ragazzi, ora potete tornare al vostro posto - disse con tino soddisfatto Nick, strizzando l'occhio a Harry mentre tornava al proprio posto.

Finirono la visita guidata e quando i professori, dopo aver ringraziato Nick della disponibilità, si incamminsrono per trovare un ristorante in cui far pranzare gli alunni, il biondo prese Harry per un braccio e mentre l'ora di studenti andava avanti lo prese da una parte.

- Ti andrebbe di vedere il Colosseo illuminato di notte? Ho controllato il vostro programma e ho visto che non è compreso - chiese il biondo con gentilezza.
- Ehm... Certo, mi farebbe piacere - sorrise timidamente il riccio.
- Passo a prenderti al tuo hotel alle 22 - concluse Nick, andando via subito dopo.

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Il resto della giornata trascorse in fretta e arrivarono finalmente le 22; Harry stava per uscire dalla camera quando la vice di Louis lo fermò.
- Dove vai? Abbiamo il coprifuoco lo sai -
- Non sono affari tuoi - disse il riccio più brusco di quanto volesse sembrare.

Scese le scale dell'hotel in punta di piedi, per non farsi sentire dai professori; fortunatamente l l'addetto alla reception non c'era, così poté uscire senza farsi vedere da nessuno. Uscito dalla porta trovò Nick appoggiato al muro e quando lo vide gli andò in contro con passo insicuro.

- Hey - lo salutò cordialmente il biondo. Harry ricambiò il saluto e incominciarono a camminare verso il Colosseo. Quando arrivarono Harry rimase abbagliato da quanto fosse bello.

- Wow, è-è bellissimo, grazie di avermici portato - sorrise spontaneamente Harry.
- Ah, questo posto è davvero romantico, ogni volta che ci vengo trovo coppiette baciarsi sulle panchine -
- Davvero? - rise Harry voltandosi verso Nick.
Il biondo mantenne il contatto visivo a lungo e ad un certo punto, iniziò ad avvicinarsi lentamente a Harry finché le loro labbra non si scontrarono. Il biondo allora approfondí il bacio quasi forzando la bocca di Harry a schiudersi, e stringendo al proprio corpo quello del riccio, portando le mani a palpare il suo fondo schiena. Harry si sentiva a disagio in quella situazione, ma non poteva nemmeno negare che gli piacesse quelli che stavamo facendo.

Ad un certo punto Nick si staccò dal contatto e disse con tono malizioso.
- Dai vieni che ti porto a casa mia -
- Ehm... È meglio di no, insomma devo tornare all'hotel altrimenti i miei professori - declinò Harry imbarazzato.
- Va bene allora ti riaccompagno all'hotel - rispose l'altro facendo un occhiolino accompagnato da un sorriso provocatorio.

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Whenever you kiss him, I'm breaking, oh how I wish that was me

I tried to breatheWhere stories live. Discover now