9) Home

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I due ragazzi arrivarono davanti a casa di Lou, Harry parcheggiò la macchina di Mark nel vialetto e scesero dall'auto; il ragazzo dagli occhi azzurri aprí il baule e ne tirò fuori il bagaglio del riccio e il proprio, poi entrambi si avvicinarono al piccolo cancello che segnava l'entrata del giardino dell'abitazione.

Lou aprì il cancello e si diresse verso la porta d'ingresso, aprendola poi con la chiave che teneva in mano.

Harry seguì Lou con passo insicuro, quasi fosse spaventato dall'entrare in quella casa, poi però fu risvegliato dalle sue paranoie dalla voce del ragazzo dagli occhi azzurri:

- Dai sbrigati che altrimenti scappa il cane -

Harry varcò la soglia a passo veloce e dietro di lui entrò l'altro ragazzo richiudendosi la porta alle spalle; subito un cane di media grandezza dal pelo lungo e riccioluto, bianco e nero, corse giù dalle scale scodinzolando e abbaiando.

- Clifford! Ah bestiaccia vieni qui, fatti abbracciare - quasi urlò Louis abbassando in ginocchia e facendosi peccare la faccia dall'animale ancora scodinzolante.

Harry rimase fermo a osservarli con lo sguardo riempito di tenerezza, poi si concentrò sull'abitazione: le scale erano a destra dell'ingresso, attaccato a esse c'era un lungo divano nero con si fronte un tavolino e una TV; di fronte alla porta d'ingresso c'era un corridoio che sembrava portare alla cucina mentre a lato del divano una porta che doveva condurre al bagno.

- Pronto? Terra chiama Haz - rise Lou mentre spostava le due valigie ai piedi delle scale.
- Eh? - chiese Harry spaesato.
- Ti eri addormentato in piedi? -
- Che? No, no, mi stavi guardando intorno tutto qui -

- So che è piccolina, ma è casa - sorrise con una punta di malinconia il ragazzo dagli occhi azzurri.

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- Avevi detto di avere fame, giusto? - chiese Lou seduto sul divano, continuando ad accarezzare la testa del cane, steso sopra le sue gambe.
- Già, ma non fa nulla tranquillo -
- Harry, basta pensare che qualunque csoa ti riguardi sia per me una scocciatura - disse Lou in tono canzonatorio.

- Clifford, levati dalle palle devo cucinare la cena - disse poi il ragazzo al cane facendolo scendere.

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- Dovrei avere tutto il necessario, Haz ti va di darmi una mano così facciamo prima? -
- Ehm certo, spero di non dar fuoco alla casa - rise il riccio avvicinandosi a Lou.

- Ok allora, mi prendi il pollo nel frigo? -
- Certo - rispose il riccio osservando l'altro con sguardo confuso.
- Oh già, mi sono dimenticato di dirti csoa cuciniamo: pollo, ripieno di mozzarella filante, avvolto nel prosciutto di Parma e un po' di purè di patate come contorno -
- Sembra buono - commentò Harry con un sorriso.
- Lo è - rise l'altro.

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- È davvero buono - disse Harry con ancora la bocca impastata dal pollo.
- Poi se vuoi possiamo ingozzarci di gelato davanti a un film drammatico come delle dodicenne in calore - rise il ragazzo dagli occhi azzurri pulendosi le labbra con il tovagliolo.
- Magari niente film drammatico, altrimenti poi allago il gelato -

- Che ne dici di un horror? -
- Ehm... Va bene se posso guardarlo nascosto sotto una coperta e abbracciando un orsacchiotto di peluche -
- Ti spaventano così tanto gli horror? -
- Non ne ho mai visto uno -
- Noooo allora stasera ne guardiamo uno, devi farti una cultura - disse con tono deciso Louis.

- Ma poi me la faccio sotto -
- Nah, ci guardiamo l'esorcista, quel film fa morire dal ridere; ora passiamo alle cose importanti: gelato o pop corn? -
Harry alzò le spalle un segno di indecisione e Lou si alzò dalla sedia portando via i piatti e le posate e mettendole dentro il lavandino.

- Allora facciamo entrambi, pop corn al gelato... Suona bene! - disse il ragazzo dagli occhi azzurri iniziando ad armeggiare con il microonde e combattendo contro la busta di plastica contenente i semi per i pop corn.

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- Clifford dai vieni qui, che sei la csoa più simile a un orsacchiotto che Harry possa stringere - disse Louis chiamando il cane, che subito saltò suo divano e si stese tra i due ragazzi.
- Ehi - disse Harry tirando un'occhiataccia al ragazzo e indossando un finto broncio.

Louis fece partire il film e iniziò a mangiare i popcorn, dandone ogni tanto qualcuno a Clifford.

Ad un certo punto Harry urlò dallo spavento e si portò un cuscino a coprirsi la faccia.

- Ma sul serio ti fa paura? Ma se è ridicolo - esclamò Louis sorpreso e divertito.
- Sì che mi fa paura, oh andiamo come fai a ridere? È terrificante - disse con tono intimorito il riccio.

- Vuoi che ci mettiamo a guardare qualcos'altro? Tipo non so Peppa Pig o l'ape Maya - continuò il ragazzo dagli occhi azzurri.
- Ha ha ha molto divertente, adesso chiamo paperissima sprint, abbiamo un comico qui con noi - ribatté Harry.

- Sta attento Papà Pig, adesso arriva una scena paurosa -
- Non chiamarmi pa... Oh mio dio che schifo spegni subito quel coso! - urlò Harry con gli occhi puntati sullo schermo del televisore.
- Ok ok, ma stai calmo - disse Louis spegnendo la TV.

- Stai bene? - chiese poi Lou spostando il cuscino dal viso del riccio.
- Sì, a parte che sono finiti i pop corn -
- Ci sono le briciole... Le vuoi tu Clifford? Dai spostati che Harry è rimasto traumatizzato - disse Louis facendo alzare il cane e passando gli la ciotola in cui erano rimaste solo le briciole dei pop corn.

- Oh no il gelato si è sciolto, adesso dobbiamo mangiarlo con le
cannucce - continuò il ragazzo prendendo in mano la vaschetta di cartone, con all'interno il gelato ormai diventato liquido.
- O a ditate - disse Harry.
- Che intendi? -

A quel punto Harry fece una cosa che non pensava avrebbe mai avuto il coraggio di fare con qualcuno, specialmente se conosceva solo da poco tempo la persona in questione: intinse un dito nel gelato al pistacchio sciolto e poi sporcò il naso di Lou.

I due rimasero per qualche secondo a guardarsi e a Harry venne il timore di aver fatto arrabbiare l'altro, che invece dopo pochi secondi scoppiò in una sonora risata.

- Le ragazze usano il fondotinta e tu usi il gelato al pistacchio, mi sembra logico no? - rise il riccio.
- Mmhhh vedo che hai un po' di occhiaie, vediamo di sistemarle - rispose il ragazzo dagli occhi azzurri sporcando di gelato la parte sotto gli occhi verdi dell'altro.

- Ehi, e quarda qui che guance pallide, non trovi serva dargli un po' di colore? - continuò il riccio spalmando il gelato sulle guance dell'altro.

- Oh questo non dovevi farlo, nessuno tocca le mie guance - disse Louis con tono scherzosamente minaccioso
- Io posso -

- Ah sì? E allora io posso fare questo - continuò prendendo il barattolo di gelato e cercando di rovesciarlo in testa al riccio; Harry impedì all'altro di rovescairgli in testa il gelato, e con un colpo di cuscino riuscì invece a rovesciarlo sulla testa del ragazzo.

- Così impari - rise Harry imitando la voce di un bambino.

Louis si portò i capelli inzuppato di gelato all'indietro e poi disse:
- Il gelato è un ottimo gel per capelli però, guarda come stanno bene appiccicati -
- Oh questo è certo -
- Non sono uno strafigo messo così? Insomma guarda l'accuratezza dei dettagli, i capelli, il viso verde di gelato -

- Sei super sexy - rise Harry ammiccando giocosamnete e facendosi scappare una risata sincera.

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I'll make this feel like home

I tried to breatheWhere stories live. Discover now