"Amore", un sussurrò gentile giunse alle mie orecchie sentendo successivamente due braccia cingermi la vita, sorrisi istintivamente e mi voltai per poter osservare il suo volto, "Yoongi~", sorrisi a pochi centimetri dalle sue labbra sentendolo così vicino a me, al mio cuore.
Legai le braccia al retro del suo collo feci delicatamente unire le nostre fronti, "ben tornato", sussurrai lasciandogli numerosi e ripetuti baci su quelle tanto morbide e rosee labbra che tanto bramavo. Sentii la sua lieve risata riempire la stanza tra un bacio e l'altro, "scusa se sono stato assente in questa giornata, mi farò perdonare", sussurrò baciandomi gentilmente il retro dell'orecchio, "e come?", risposi aderendo maggiormente al suo corpo, "vedrai", disse facendomi sedere sul piano da cucina.
Strinsi i vestiti del corvino tra le mie piccole dita sentendo come quel bacio stesse mutando in qualcosa di più passionale, si posizionò tra le mie gambe bloccandomi completamente. Sapevo come Yoongi amasse avere il controllo della situazione e questo lo rendeva ancora più attraente ai miei occhi ingenui.
Assottigliai gli occhi quando lo vidi togliermi lentamente la vestaglia che indossavo, "questo non me l'aspettavo", rise vedendo come non indossassi alcuna maglietta ma stessi solo a torso nudo, "ti sto facilitando il lavoro", mi leccai le labbra mordendogli il labbro inferiore, "ora sbrigati a fottermi".

Il mio petto era ormai piedi di segni violacei, il mio respiro era velocizzato e dalle mie labbra uscivano solo gemiti soffocati, "ti sto solo baciando e sei già così eccitato?", corrugai le sopracciglia indignato, "Yoongi sai come sono fatto daii non prendermi in giro", mi lamentai provocando una risata al mio ragazzo, "scusami scusami", scese maggiormente facendo cadere i la tuta grigiastra che indossavo rivelando i miei boxer già troppo stretti.
Si accovacciò baciando la stoffa tinta unicamente di nero provocandomi una scossa di piacere. Allacciai le gambe alla sua vita e posai la testa sulla sua spalla, "andiamo in camera adesso ti prego..", lo implorai tirando i miei capelli, già leggermente impregnati dal sudore,indietro.

Non dovetti ripeterlo due volte, la stanza era a pochi passa dalla cucina e in men che non si dica mi ritrovai bloccato tra il morbido materasso e il corpo di Yoongi, che nel frattempo aveva preso a spogliarsi lentamente.
Osservai le sue azioni con gli occhi appannati dal sovreccitamento, "d-daddy..", mi tappai la bocca appena realizzai cosa avevo detto, anche lui sembrò sorpreso da questa mia iniziativa ma subito tornò rilassato avvicinandosi al mio volto.

Mi osservo qualche istante e poi sorrise, "ripetilo", mise una mano tra i miei capelli giocando con alcune ciocche ma dalla mia bocca non uscì nulla, ero nel completo imbarazzo e questa cosa la notò, soprattutto dal mio rossore, "piccolo dai non fare così", accarezzò la mia guancia che aveva assunto un colore rosso scarlatto per poi abbassarsi tra le mie gambe.

Le sue spinte era forti e pronunciate in grado di mandarti in estati ma allo stesso tempo di farti implorare pietà, "dio si ti prego continua", gemetti piantando le unghie nella sue schiena lattea graffiandone ogni centimetro, "dillo avanti", mi incitò con la sua voce roca in grado di farmi venire solo sentendola, "daddy..ti prego più veloce, più forte", implorai sentendo di essere quasi al limite.
Non potei guardarlo in faccia ma ero sicuro che sul suo volto vi si era ormai formato quel suo solito ghigno compiaciuto, "ancora" pronunciò con voce ferma, "daddy", gemetti maggiormente sentendomi al culmine, "p-posso ah..ti prego", strinsi i denti notando come la mia vista si stesse completamente appannando, "vieni per me piccolo".

-

I ricordi passionali di quella serata, che fu una delle migliori,si mischiarono tra di loro proprio come il caffè che stavo lentamente unendo al latte. Non ero mai stato tipo da caffè ma in un momento del genere ne avevo proprio bisogno. Yoongi per tutto il giorni era stato rinchiuso in quel maledetto studio, cosa avevo fatto di così sbagliato per meritarmi questo? Perché mi odiava tutto d'un tratto ma allo stesso tempo si preoccupava per me. Non lo capivo, lo odiavo, stava rovinando tutto quello che avevamo creato in quei mesi.
Volevo andarmene da li, tornare a casa e riposare in pace senza la sua costante presenza nell'abitazione, mi mancava Taehyung, Jungkook e mia madre. In quel momento il lampo attraversò la mia testa.

dovevo andarmene.

𝐆𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐛𝐨𝐮𝐭𝐢𝐪𝐮𝐞 ↬ YoonminWhere stories live. Discover now