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Rimasi immobile, l'aria veniva a mancare e i nostri volti erano sempre più vicini, osservavo quelle meravigliose labbra che, per quanto volessi baciarle, mi imponevo di non farlo, perché stava andando tutto così velocemente? Perché era riuscito a sedurmi in quel modo? Perché sentivo di potermi fidare ciecamente di uno sconosciuto?
"No...Yoongie non voglio, i-io-"
Non feci in tempo a finire la frase che sentii le sue labbra posarsi sulle mie.

Mi sentivo bene.

Ci sapeva proprio fare, perché doveva baciare così bene? Diamine Yoongi potevi essere incapace? Sarebbe stato più facile rimuoverti dalla mia mente.
Mi lasciai completamente andare ricambiando quel contatto che, lentamente, diventava sempre più bisognoso, le sue mani vagavano sul mio corpo mentre le mie erano allacciate dietro al suo collo, sentivo un forte calore al mio petto e tutto stava diventando sempre più piacevole.
Sentii le sue mani scendere al cavallo dei miei pantaloni per sbottonarmeli ma, in quel istante, qualcosa mi bloccò, la mia coscienza.

Che cazzo stai facendo Park Jimin. Spingilo via prendilo a pugni, vuole solo usarti, non pensare solo a quanto sia meraviglioso, pensa anche ad alcuni suoi aspetti nascosti.
Sei davvero un idiota a farti scopare da uno appena conosciuto.

Mi staccai di botto, tutto quello che prima era piacere si era mutato in terrore, "n-non toccarmi", indietreggiai, "Jimin tutto ok..?", scossi la testa mentre i miei occhi si appannavano sempre di più, "ti avevo detto che non volevo", gli tirai uno schiaffo riafferrando una maglietta e indossandola subito dopo. Yoongi barcollò un po' all'indietro tenendosi la guancia colpita, "sei un pervertito", strinsi gli occhi cercando di non far scendere alcuna lacrima.

Non era colpa sua, ma mia.

"Dai ti riaccompagno", disse solo uscendo dalla camera. Mi lasciai cadere a terra lasciando qualche lacrima scorrere sul mio viso. Mi sentivo sporco, ero una puttana, come mi era passata in mente l'idea di farmi scopare da lui?
Scossi la testa e tornai in me, era tutto ok, non era successo nulla.
Finii di vestirmi e uscii, il maggiore era accanto alla porta e mi aspettava lì, mi avvicinai timidamente e lui mi guardò, "tieni prenderai freddo", mi porse una giacca e si dileguò in macchina. Sapeva essere dolce nonostante il suo essere distaccato.

Mi strinsi nel giacchetto e uscii salendo subito in macchina.
Il viaggio fu orribile e estremamente imbarazzante, nessuno dei due osava parlare mentre le numerose luci di Seoul sparivano dando spazio alla periferia. Sospirai tristemente quando l'auto si fermò, "sogni d'oro Chimchim", mi guardò e io gli porsi il giacchetto, "no no, tienilo pure", scosse la testa.
Annuii e aprii lo sportello, "notte hyung", rincasai velocemente senza girarmi di nuovo a guardarlo.

Cosa era questo improvviso vuoto...

𝐆𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐛𝐨𝐮𝐭𝐢𝐪𝐮𝐞 ↬ YoonminWhere stories live. Discover now