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Ero seduto per terra, le gambe strette al petto e la mia schiena aderiva perfettamente alle piastrelle bianche del bagno, rigirai tra le mie mani una vecchia e piccola lama rubata dal mio temperino, il mio sguardo era fisso in avanti mentre percepivo il freddo del pavimento sulla pelle nuda dei miei piedi, "non mi soddisfa neanche questo", sussurrai mentre pulivo il sangue,che nonostante tutto continuava a uscire, sulle mie braccia. Alzai leggermente il pantalone, lungo fino al ginocchio, che indossavo lasciando vedere le mie cosce color latte, accarezzai la mia pelle morbida scegliendo con cura un punto, non pensai molto e lasciai la lama fare il suo dovere, sempre più a fondo, sempre più rimpianti, strinsi i denti cercando di non badare al dolore che invadeva il mio corpo mentre lentamente delle lacrime scendevano dalle mie paffute guance.
Non potevo descrivere ciò che sentivo, non puoi descrivere il nulla, non sentivo nulla oltre a quel bruciore continuo, fastidioso che mi faceva sentire miserabile, schiavo dei sentimenti che provavo.

Lanciai la lama il più lontano possibile da me affondando successivamente le mani insanguinate nei capelli. Urlai, urlai come non avevo mai fatto, con tutti le mie forze mi sporsi per prendere della carta, avevo esagerato, perdevo troppo sangue.
Mi fasciai i tagli per evitare eccessive emorragie e successivamente mi accasciai a terra riprendendo a singhiozzare. Mi aveva rovinato, mi aveva completamente distrutto il cuore, i miei arti ormai erano ricoperti di evidenti segni rossi, a volte lividi, a volte graffi fatti con le mie stesse unghie.
Stava calando la sera e le mie forze erano ancora pari a zero, non avevo la forza di alzarmi da quello stupido pavimento. Le fasce bianche come la neve si erano tinte di un rosso accesso, ciò significava che il sangue ancora non si era fermato.

Mi misi a sedere rischiando più volte di svenire o addirittura vomitare, la testa girava continuamente. Mi alzai appoggiando le mie braccia ,fin troppo magre, al lavandino. Mi guardai allo specchio, "che schifo", scossi la testa aprendo l'acqua e sciacquandomi via tutto il sangue dalle mie mani e dal mio volto.
Non avevo molto per cui vivere ma uccidermi non sarebbe sicuramente stata la soluzione a tutto, non avrei lasciato Taehyung da solo, mi farebbe male vederlo piangere per colpa mia.

Tirai su col naso strofinandomi gli occhi, emisi un piccolo mugolio e abbandonai quel bagno barcollando. Controllai il telefono, nulla di che giusto qualche messaggio. Mi sdraiai e chiusi gli occhi esausto.

"Lascia che ti ami..."

𝐆𝐮𝐜𝐜𝐢 𝐛𝐨𝐮𝐭𝐢𝐪𝐮𝐞 ↬ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora