Capitolo 1

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Bianca's Pov
Odio i lunedì. I lunedì significano l'inizio della settimana e un lunedì di metà settembre inizia anche la scuola, ed il lunedì e la scuola insieme sono come la sveglia impostata alle sei dopo che sei andato a dormire alle cinque. Quando suona la sveglia avrei voglia di spegnarla e di lanciarla fuori dalla finestra con una mazza da baseball, ma quello rimarrà solo un sogno irrealizzabile. Fisso il soffitto chiedendomi se sia meglio alzarmi e subirmi la stupidaggine del mondo esterno o rimanere nel mio prezioso letto a dormire, ma prima che potessi scegliere una testa bionda si catapulta su di me seguito da mio fratello Daniel.

"Ti vuoi togliere!" urlai cercando di spingerlo lontano da me.

"Ma si sta così comodi!" borbottò.

"Matthew Jonas Richards!" urlai dandoli un calcio per farlo scendere da sopra di me.

"Buongiorno sorellona" mi girai verso Daniel, mio fratello di otto anni, guardandolo amorevolmente. I suoi capelli marrone scuro erano pettinati alla perfezione, i suoi occhi azzurri sguazzavano per tutta la stanza e indossava la divisa della scuola.

"Anche un bambino di otto anni si comporta meglio di te" indicai Daniel che aveva assistito alla scena pietosa di poco fa ed è rimasto fermo vicino alla porta anziché buttarsi sopra di me.

"Non credi esagerare? Ubriacarti ti fa proprio male" scosse la testa in modo teatrale dopo essersi rialzato dal pavimento.

"Oggi è lunedì genio. Siamo andati in discoteca sabato" sbuffai per la sua dimenticanza.

"È uguale" scrollò le spalle mentre alzai gli occhi al cielo.

"Hai visto che ore sono?" si ributtò nel letto per poi fissare il soffitto.

"Certo che ho visto che or-" non conclusi la frase che buttai uno sguardo sulla la sveglia che segnava le otto del mattino, sgranai gli occhi e uscì dalle coperte per poi correre da una parte all'altra della stanza.

Presi i jeans e la felpa ed entrai in bagno sentendo Matt e Daniel ridere. Guardai il mio riflesso allo specchio e sgranai gli occhi, i mei capelli neri erano pieni di nodi, la mia pelle era pallida mentre i mei occhi sembravano chiedere pietà per le occhiaie che avevo.

Sospirai e iniziai a pettinare i miei capelli mossi ed dopo un tempo indefinito ci riuscì per poi vestirmi, prendere lo zaino e iniziare a scendere le numerose scale.

"Buongiorno" dissi mentre mi guardai intono vedendo la mia matrigna, Sara, che stava cucinando dei pancake, mio padre che leggeva un giornale, Matt che si rimppizzava di cibo, Daniel che intanto guardava i cartoni e Liam, il mio fratellastro con un anno in meno di me, che era intento a messaggiare con il telefono.

Diedi un bacio a tutti e quattro e quando stavo per sedermi Matt prese parola, "e a me?" feci un sorriso sadico e li diedi un pugno sullo stomaco e lui aprì la bocca più volte sorpreso.

"E questo per cosa era?!" esclamò indignato.

"Per avermi quasi fatto soffocare nel letto" mi sedetti iniziando a mangiare i mei adorati pancake del tutto indisturbata.

Sara e mio padre alzarono gli occhi al cielo, ormai dopo otto anni che io e Matthew ci conosciamo si sono abituati con fatica ai nostri battibecchi. Mi ricordo ancora in prima elementare quando lo vidi la prima volta, lui si mise a piangere perché li avevo detto che i suoi ricci erano orribili e da quel momento per una serie di fortunati eventi rimanemmo in classe insieme fino alle medie. Noi non ci sopportavamo, stavamo sempre litigando e quando non lo facevamo ci prendevamo in giro a vicenda facendo battute squalide fino a quando non è diventato il mio migliore amico. Ed ora abito insieme a lui e a tutta la mia famiglia visto che i suoi genitori purtroppo non ci sono più.

A UN PASSO DAL FINALE PERFETTO Where stories live. Discover now