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"Tu scherzi spero" disse Lando dopo avergli raccontato tutto per filo e per segno mentre saliamo sull'aereo

"Ti giuro" mi buttai sul sedile. Avevo ancora un po' male alle gambe ed ero stanchissima

"e ora che farete?"

"Dio me lo chiedo pure io. Finiamo sempre per fare i coglioni è, assurdo veramente"

"Magari è riniziata" lancia il telefono sul tavolino

"Lando non ci arrivi? Andrà a finire come la prima volta cazzo, ci rimarrò male. E poi non illudere cose impossibili. Ci siamo presi ad, insulti dopo quel bacio"

"Eddai Lexie non andare subito alle conclusioni. Sono sicuro che sistemerete tutto fidati"

"Non ne sono certa. E poi devo sempre ricordarmi che mi ha fatto le corna cosa che non dimentico e che vorrei sottolineare più volte. Sto pezzo di merda, sta continuando a fare le corna a Seychelles"

"ieri sera non ci pensavi quando aveva le sue robe sulle tue, giusto?" alzai gli occhi al cielo, sto ragazzo aveva sempre ragione

"Hai ragione. Devo essere razionale. Tanto ora non lo vedró più per un po quindi posso stare tranquilla. Posso riprendere fiato, calmarmi e insultarlo di nuovo più avanti. Un buon piano direi"

"Beh ovvio che stai tranquilla, vivrai con me fin quando non andiamo in Australia. E poi magari la prossima volta non lo prendi a insulti che ne dici?"

"Giusto ma non farmi cambiare idea. Non prometto niente però"

"No tranquilla. Sono di parola. L'importante è che se ti scrive tu non risponda, così gliela fai pagare. Va bene?" disse facendomi l'occhiolino e risi

"Sei sempre geniale. Ora ometto del mio cuore fammi dormire" dissi mettendo le air pods e addormentandomi profondamente

§

Ero vestita da sposa. Si io. Avevo un vestito bianco, semplice e bellissimo. Avevo pure i tacchi, cosa da me strana. I capelli erano raccolti in uno specie di chignone con due ciocche che ricadevano sul viso. Ero in casa mia seduta sul letto che guardavo fuori dalla finestra. Tutto era ordinato a differenza del solito. Qualcuno busso alla porta e la me vestita da sposa si volto vedendo Lando entrare nella stanza. Era con lo smoking.
"Agitata?"

"no figurati... Peggio di quando solo salita sul podio" Lando rise sedendosi lì di fianco

"Dai sei la campionessa del mondo in carica. Non ti farà paura mica un matrimonio"

"Sei sempre un imbecille. Mi fa più paura ciò che vincere il campionato" dissi ridendo

"Almeno ti faccio ridere dai. Tuo padre ti aspetta fuori comunque" annui sorridendo isterica

"Okay. Uff non hai caldo te?"

"Respira, rilassati, quando ci sei andiamo"

"Okay... Pff... Mi viene già da piangere"

"Penso di non averti mai sentita dire qualcosa del genere" risi cercando di tirare indietro le lacrime. Mi calmai e mi rilassai.

"Andiamo Lando" il mio migliore amico si alzó in piedi e mi diede la mano tirandomi su sui tacchi. Fuori dalla porta mi ritrovai mio padre in piedi, sano, come se non esistesse nessuna malattia

"Sei bellissima piccola" disse prendendomi a braccetto. Lando mi passó il bouquet e uscimmo di casa.

"Stai tranquilla, andrà bene" disse Lando per poi correre via. Io e mio padre ci incamminiamo con calma fino ad arrivare al prato vicino alla sede della Scuderia. C'era un tappeto bianco, pieno di petali sempre bianchi e dei gigli ai lati delle file di sedie piene di invitati. Alla fine del tappeto c'era il prete e George. Perfetto come non mai. Anzi come sempre. 

𝑾𝒊𝒍𝒍𝒊𝒂𝒎𝒔/𝑮𝒆𝒐𝒓𝒈𝒆 𝑹𝒖𝒔𝒔𝒆𝒍𝒍 Where stories live. Discover now