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18 febbraio 2019

"Allora, accappatoio, casco, ciabatte, maglie... " ripetevo la lista delle cose che avevo messo in valigia mentre aspettavo George che arrivasse a prendermi per andare in aereoporto.

"Se non hai tutto ti porto io ció che manca" disse Claire alle mie spalle mentre spingeva papà

"Grazie Claire"

"Sei agitata Jane?" chiese mio padre e io annui sorridendo. La febbre fortunatamente era passata, probabilmente avevo preso semplicemente freddo o era un effetto post sbronza

"Sono sicuro che andrai benissimo! Stai tranquilla, non devi preoccuparti assolutamente. È il momento che aspetti da anni, vivilo a pieno" abbracciai forte mio padre quasi emozionata.

"Grazie papà. È grazie a te tutto ció" dissi sorridente con gli occhi lucidi.

"Ah bambina mia... Vai per favore, vai e goditi questo momento" annui sentendo una portiera chiudersi. Mi voltai e vidi George sorridente che veniva verso di noi

"Buongiorno signor Williams e signora Williams. Buongiorno Lexie"

"Buongiorno George. Pronto per la partenza e per il grande giorno?" gli domandó mio padre sorrisente

"Certo signor Williams. Spero di non deludere le aspettative"

"Stai tranquillo ragazzo, non preoccuparti degli altri ma l'importante è che tu dia del tuo meglio e che ti diverta" disse stringendo la mano a George e io sorrisi un po'.

"Grazie signor Williams, seguiró il suo consiglio. Possiamo andare se sei pronta Lexie" mi chiese George voltandosi verso di me e io annui. Pronta era un parolone ma non potevo descrivere in altri modi il fatto che c'ero ma non pienamente

"Lexie abbracciami. La mamma sarebbe orgogliosa di te. Tutte le mamme sarebbero orgogliose di te" abbracciati mio padre un po' malinconica visto che per un po' non l'avrei visto. Sarei rimasta in Spagna finché non sarei partita per il primo Gran Premio.

"Mi mancherai papà"

"Tu di più piccola mia. Fai la brava, stai attenta e divertiti. George, te la affido per quanto sia possibile tenerla a bada" disse divertito mio padre facendo l'occhiolino a George. Alzai gli occhi al cielo, non volevo George come badante. La prova gratuita del prodotto l'avevo già fatta e l'articolo non mi interessa

"Certo, la terró sott'occhio" non è che se fai il baby sitter ti aumenta la paga eh?

"Ciao Papà... Torno presto te lo prometto" dissi salendo in macchina mentre George caricava la valigia nel bagagliaio. Sorrise annuendo mentre Claire mi faceva un saluto timido

"Pronta?" chiese George accendendo l'auto è annui. Quando uscii dal cancello realizzai che la mia vita era veramente cambiata e che stavo vivendo un esperienza unica dove avrei dovuto imparare a cavarmela da sola e un po' di malinconia mi salì ad esser sincera.

"Come stai?" mi chiese George facendomi tornare nel mondo dei vivi

"Bene bene"

"Sei stata ancora male?"

"No sono stata bene... La febbre non c'è più solo un po' di malditesta" dissi mentre lui stava con lo sguardo fisso sulla strada.

"Bene" era imbarazzante visto che dopo ció caló il silenzio. 1 ora e 15 così e sarei morta.

"Ehm... Vuoi che metta la radio?" voltai lentamente il viso verso di lui e lo guardai un po' basita.

"La odio la radio quando sono in macchina lo sai" dissi forse troppo brusca

𝑾𝒊𝒍𝒍𝒊𝒂𝒎𝒔/𝑮𝒆𝒐𝒓𝒈𝒆 𝑹𝒖𝒔𝒔𝒆𝒍𝒍 Where stories live. Discover now