Capitolo 22

77 19 3
                                    

Yoongi p.o.v

'Si è mosso' dice qualcuno, la voce arriva da vicino, dalla mia destra. E' una voce che conosco, sembra quella di un amico. Forse è Jungkook.

Mi sto svegliando adesso, ne prendo atto lentamente e più me ne rendo conto, più sento un dolore fisico spandersi velocemente per tutto il mio corpo.

Mi muovo ma mi contraggo in una smorfia di dolore: 'fermo, Yoon, ti farai male' dice qualcun altro, riconosco anche questa voce, appartiene a Jimin.

'Perchè non apre gli occhi?' domanda Taehyung. Sono le voci dei miei amici, sono tutti qui, intorno a me, vorrei solo capire dov'è esattamente 'qui'.

Sollevo le palpebre e le sbatto ripetutamente, cercando di sollevarmi col busto ma non riesco, quello che provo all'addome è un dolore troppo forte che quasi mi fa venire le lacrime agli occhi. Stringo i denti e resto sdraiato, guardo il mio corpo disteso su un divano e mi accorgo di essere avvolto in parecchi giri di una benda da sotto al petto fino a quasi l'inguine. La fasciatura mi immobilizza per quanto è stretta e se provo a muovere la pancia, ecco nuovamente che sento quella fitta acuta che mi toglie il respiro.

Mi accascio completamente e sospiro, portandomi una mano alla fronte. Cosa è successo? Cerco di ricordare.

'Yoon' chiama uno dei ragazzi, volto la testa, è Namjoon e mi si è avvicinato.

Namjoon.

Il sol vederlo in faccia riporta tutto alla memoria.

Ecco che scatto nuovamente, mi raddrizzo con la colonna vertebrale nonostante faccia male, 'Nam, lei dov'è?' chiedo, 'calmati, calmati' fa lui e mi spinge delicatamente le spalle con le mani affinchè torni alla posizione di prima, 'non devi sforzarti in questo modo' mi suggerisce, 'si, ma lei' faccio io, costretto intanto a restare disteso.

Mi sfioro il bendaggio, ricordandomi il perchè di queste fasce.

Sono stato colpito da un proiettile proprio sopra l'ombelico, ricordo le voci dei medici dell'ospedale, si pensava che il colpo mi avesse perforato lo stomaco. 'Sono morto' ho creduto per un attimo, prima che l'anestesia mi facesse perdere i sensi, 'me ne sto andando', ma no, eccomi qui. Me la sono cavata.

Jimin prende la mia mano, quella ancora poggiata sulla mia pancia e me la stringe: 'abbiamo avuto una paura tremenda. Per fortuna non ti hanno inferto nessun danno grave' dice e sospira. Io mi guardo intorno, dovrei essere in ospedale e invece no, possibile che mi abbiano già dimesso? Solo adesso realizzo di trovarmi nella mia vecchia baracca.

Taehyung indovina i miei pensieri: 'non volevano rilasciarti' dice, 'ma Jimin ha fatto si che potessimo portarti qui, non volevamo che restassi in clinica. Jimin ha usato il potere del suo cognome per l'ultima volta' esclama.

L'ultima volta.

'Significa che ha smesso definitivamente di essere un Park' aggiunge Jungkook.

Chiudo gli occhi e ripenso a ciò che è successo ieri.

Sono sceso di fretta dalla macchina di Jin, ero pronto a raggiungere Erika sino alla sua stanza d'ospedale o persino anche fino alla sala operatoria, ovunque si trovasse. Correvo verso la struttura ma la voce di Park ha fatto cessare le mie gambe di muoversi, le ha fatte immobilizzare.

Mi aveva trovato e lo aveva fatto al momento peggiore di tutti.

Troppe cose tutte insieme e poco tempo per capire esattamente cosa stesse accadendo.

Erika all'interno della clinica che rischiava di perdere quel bambino di cui ero appena venuto a conoscenza, Park, all'esterno, pronto a togliermi la vita.

°you're the light°Where stories live. Discover now