Capitolo 17

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Non so a cosa pensate mentre baciate qualcuno... ma io non riesco a pensare a niente.

Sento le sue braccia che mi stringono e le sua mani sulla schiena che mi spingono verso di lui... sempre di più. Sento il suo profumo e il suo calore ma...non riesco a pensare.

Mi sta baciando... di nuovo. Stringilo anche tu Livia! Mi ordina il mio cervello ma rimangono solo con le mani lungo il corpo... come una cavolo di rincoglionita.

Per essere uno che non ha baciato tante ragazze è bravo... non che io abbia un parametro di giudizio valido, dato che lui è il solo ragazzo a cui ho mai permesso di avvicinarsi cosi tanto.

Si stacca e apre gli occhi... sono marroni, un bel marrone caldo. "Liv..." mi richiama. Apro lentamente gli occhi passandomi la lingua sulle labbra. Cerco di riprendere fiato perché sinceramente non me lo aspettavo... fino a cinque secondi fa eravamo... cos'eravamo a fare?

"non ti va di abbracciarmi?" mi chiede con un piccolo sorriso. È sicuro di se lo stronzo... ed ha ragione porca miseria. Butto giù un po' di saliva e annuisco. Alza un sopracciglio quando vede che non sto muovendo un singolo muscolo.

Sbatto gli occhi e con un certo imbarazzo lo abbraccio. Oddio mi sento un impedita sociale... io abbraccio veramente poche persone in questo modo... nel senso un abbraccio intimo, non quello che puoi dare ad un amico per salutarlo o quello che si da per scherzo. No no, io intendo un vero e proprio abbraccio, quel tipo di abbraccio che ci si scambia tra parenti o quello che dai ad un amico per consolarlo... quel tipo di abbraccio.

"Liv non lo devi fare per forza" mi ricorda perdendo un po' della sua sicurezza, il che mi mette più a mio agio. Sapere che anche lui è stordito dalle sue emozioni, che non riesce a capire, mi fa stare meglio. Insomma non può essere cosi controllato anche in situazioni del genere e non può essere cosi sicuro che a me sia piaciuto... anche se mi è piaciuto.

"no... non è quello" dico mettendogli le braccia attorno al collo. "allora che c'è?". È ancora molto vicino... e capitemi... moooolto vicino.

Mi ricordo che durante le medie abbracciai un mio compagno di classe, una cosa da niente, un semplice saluto che in precedenza ci eravamo scambiati numerose volte. Quella volta però il mio inguine andò a sbattere contro il suo e lui si imbarazzo tantissimo e scappò via... all'inizio non capii, insomma lo avevo solo abbracciato, non pensavo che c'entrasse qualcosa il contatto tra i nostri bacini... bhe adesso sono cresciuta e so perfettamente perché si imbarazzò, anch'io adesso sono imbarazzata... nel senso, si riesce a sentire tutto laggiù ai piani bassi...

Oddio ma senti che discorsi! Mi scaverei una fossa da sola... lui è preoccupato che questo mi stia dando fastidio ed invece penso a tutt'altro...

"io... mi sento confusa" dico infine guardandolo. "perché? Ci siamo già baciati" faccio un piccolo sorrido quando lui mi fa l'occhiolino. "si infatti non è per quello... è solo che..." mi fermo. È solo che non so cosa sono io per te... questo gli vorrei dire.

Vorrei chiarire questa situazione. Tutto quello che non è chiaro mi mette un'ansia pazzesca... come quando vai alla stazione e aspetti che un treno passi, perché tanto un treno passerà... e no porca miseria! Io devo sapere quando passa, in che binario e anche quanto cavolo costa il biglietto, solo cosi sto tranquilla, altrimenti vivono nella perenna ansia di sapere se sono nel posto giusto al momento giusto. Lo so... sono strana.

Non sono quel tipo di ragazza che prende, parte e via! Per niente... e certe volte questa cosa mi dispiace anche perché cosi prenderei le cose con più leggerezza. Stessa cosa qui... ho bisogno di etichettare cosa siamo, ho bisogno di una definizione, altrimenti si perde solo tempo... almeno per me. Anche gli scopamici si danno una definizione... la relazione più libera e spensierata che ci sia! Se ce la fanno loro porca miseria...

Resta con meWhere stories live. Discover now