Capitolo 14

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"Livia cara" la mamma di Benedetta mi da due baci sulla guancia. Mi guardo intorno e vedo tutti i miei amici ridere sotto ai baffi. Alla porta non era Brutus... ovviamente... come cavolo mi è venuto in mente? Non poteva essere lui.

"Benedetta non ci aveva detto che saresti tornata". I genitori di Benedetta sono veramente fantastici e siccome io e lei giocavamo a pallavolo insieme, li conosco bene. Mi ricordo che siamo andati molte volte a mangiare fuori.

"non lo sapevo nemmeno io" dice Benedetta. La guardo male. Per un secondo mi ha fatto credere che fosse Brutus. Lei alza le spalle sorridendo. "mi sembrava molto divertente" scherza. Anche gli altri quando hanno visto i genitori di Benedetta hanno tirato un sospiro di sollievo. Penso che tutti ci aspettassimo un ragazzo sui 17 anni e non due adulti di 50.

I suoi genitori si tolgono il cappotto e cominciano a parlare con tutti. Sono molto socievoli e questo è un loro grande pregio. "per un attimo ho pensato che fosse il tuo bello" Camilla si sporge dalla sua sedia e mi sussurra ad un orecchio. Mi scanso velocemente. Ho sempre sofferto il solletico alle orecchie, odio che qualcuno mi ci soffi dentro o qualunque cosa che mi sfiori le orecchie, non so come mai, ma mi da altamente fastidio. Guardo male Camilla.

"scusa me ne ero dimenticata" sorride. Alzo gli occhi al cielo e annuisco. "si... per un secondo l'ho creduto anch'io" ammetto. Intanto tutti gli altri stanno parlando con i genitori di Benedetta. Se fosse stato realmente Brutus non saprei come avrei reagito, insomma... la prima reazione sarebbe stata sicuramente di shock, la seconda di felicità... si, felicità. Mi sono resa conto, guardando la sua immagine sul telefono, che mi è mancato.

Anche se la nostra conoscenza è basata sul niente, lui mi manca, anche se tutto mi sembra altamente strano, lo ammetto, almeno a me stessa, lo ammetto. Certo che sarebbe veramente strano ritrovarselo qui... in Italia... sarebbe come vedere un alce che attraversa piazza del Duomo in pieno centro a Firenze.

"ma noi vogliamo sapere com'è questo Canada!" ma porca... Basta! Ora faccio un audio in cui spiego cosa ho trovato in Canada ed ogni volta che mi fanno questa domanda lo faccio partire... eh basta! Ma le persone sono fatte con lo stampino? "ehehe bella" dico grattandomi la testa. Gli altri intanto continuano a ridere... bravi, bravi, prendetevi gioco del mio imbarazzo... stronzi!

La serata continua tra chiaccherate e sorrisi. Mi fanno molte domande a cui rispondo. Mi è mancato parlare e scherzare cosi facilmente. mi guardo attorno e vedo tutti volti amici e mi sento bene, la sensazione tipica di essere a casa.

Dopo aver salutato i genitori di Benedetta che sono andati a dormire, abbiamo deciso di concludere la serata. Volevamo uscire ma siamo tutti dei ciccioni faticoni, ed in più io sento ancora il Jet leg, quindi mi stanco molto velocemente, anche se adesso dovrei essere con gli occhi super aperti, perché in Canada dovrebbe essere pieno giorno.

Saluto Benedetta abbracciandola. "grazie per stasera" lei mi stringe e poi mi sorride. "dovrai raccontarmi di più su questo ragazzo, lo sai vero?". Annuisco alzando gli occhi al cielo. "non è nessuno di importante" le ripeto per l'ennesima volta. Giacomo mi da un piccolo abbraccio da dietro. "questo dice lei... buonanotte straniera" lo saluto con la mano. Giacomo vive proprio davanti a Benedetta, per lui è molto semplice tornare a casa.

Sospiro uscendo dalla casa, seguita da tutto il resto del gruppo. Scendiamo le scale e una volta fuori saluto gli altri. Camilla mi fa un occhiolino, mentre Anna mi saluta con una mano. Se dovessi spiegarvi com'è Anna la paragonerei ad un gatto... ti guarda sempre male, finché non gli dai qualcosa da mangiare, dice di non voler abbraccia e baci ma se ti avvicini non ti allontana... è una ragazza molto dolce, ma non lo vuole dare a vedere. In effetti è dolce solo con Marco ed è un piacere vederli insieme, perché l'uno completa l'altro.

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