Capitolo 28

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Mi guardo attorno. Osservo e bevo il mio succo all'arancia... l'unica cosa che sono riuscita a racimolare. Non è da molto che sono qui, ma non ho mai guardato cosi tanto l'orologio. Non so veramente che cavolo ci faccia io qui. Alla fine me lo ha chiesto Brutus e quindi ho accettato ma sinceramente questo non è il mio posto.

Avete presente quella sensazione di essere in un posto sbagliato, con persone talmente tanto distanti da voi che arrivano quasi a farvi sentire sbagliati? Ecco io mi sto sentendo esattamente cosi. Allison mi si avvicina e mi fa un sorriso dolce che non ricambio... sembra quasi che gli faccia pena.

Siamo nel periodo natalizio e questo non mi trasmette una particolare gioia, ma preferire essere a casa in questo momento con una bella tazza di cioccolata in mano a guardare il gioco di colori dell'albero piuttosto che essere qui. Vedo che mi si avvicina anche Damian, anche lui ha un bicchiere in mano, ma a differenza mia sembra essere vino. "Devi resistere Luna". Alzo gli occhi al cielo al suono di quel nome. "Livia, Damian... mi chiamo Livia" gli ricordo prendendo un altro sorso di spremuta.

Non sopporto quando mi chiamano cosi. Io mi chiamo Livia... sembra che nessuno lo voglia capire. I nomi hanno un potere e il fatto che mi chiamino Luna mi ricorda che non mi vedono come un'amica, bensì come la compagna del loro Alpha e questo per me è inconcepibile.

"Non me la stanno rendendo facile... dico, resistere" indico con il bicchiere le persone davanti a me. Sono tutti in piedi a parlare in gruppetti, sembrano tutti divertirsi o sono intenti nel farlo vedere. Ci sono persone di diverse età, alcuni coetanei, altri più vecchi e uomini e donne che potrebbero avere la stessa età dei miei genitori. Questa è una festa... si, una festa tra i vari capi branco per "ribadire le reciproche intenzioni di pace" e sto citando Brutus.

Quando mi ha inviatato ho accettato, pensando che fosse una serata tranquilla, una come tante, invece mi ritrovo nel mezzo della tana del lupo... e non scherzo, sono proprio nel mezzo di tanti lupi, che mi guardando e mi scrutano. Sembra che mi annusino, come se sapessero sin dal principio che io non sono come loro. Io non sono abituata ad avere gli occhi addosso, quindi sono un attimo in soggezione.

"Non hanno mai visto una come te qui... in queste ricorrenze" Damian cerca di sollevarmi l'animo e lo ringrazio per questo, ma non ci stà riuscendo più di tanto. Mi va bene l'essere la diversa... posso accettarlo, ma non voglio essere il fenomeno da baraccone che viene osservato da tutti. "Sono umana... non sono un anatra con le branchie" finisco il mio succo in un sorso, quando vedo che l'ennesima donna mi guarda dalla testa ai piedi... ora le faccio il dito medio eh.

"un'anatra con le branchie... questa mi piace" lui comincia a ridere catturando gli sguardi di alcune ragazze che passando. A me Damian esteticamente non piace, ma se lo guardo da un punto di vista oggettivo non posso definirlo un brutto ragazzo... cioé a qualche ragazza può piacere. "Bhe sarebbe veramente interessante" sposta il suo sguardo su di me. Alzo le spalle e la mia fantasia comincia a galoppare... queste cose sono proprio il mio ossigeno. "Molte volte penso che quando la scienza sarà progedita vorrei avere un terzo braccio o un terzo occhio... però gli vorrei meccanici... cosi diventerei un Cyborg" avere tre braccia mi aiuterebbe a fare più cose insieme... ad esempio potrei prendere i pop corn e asciugarmi le lacrime davanti ad un film commuovente.

Damian ricomincia a ridere, stavolta più forte catturando molti più sguardi su di noi. Mi giro verso di lui tirandogli un piccolo spintone. "non ridere cosi forte, altrimenti ci guarderanno tutti.. e oltra a strana sarò anche considerata un pagliaccio" lo avverto guardandolo. Ha le fossette... che carino. Anche a me viene da ridere... alla fine le mie idee sono molto spesso discutibili e fantasiose... quindi ci sta che rida.

"come se non lo facessero già" Damian smette di ridere e torna a guardarmi. "Sai Livia pensavo che fossi molto peggio di cosi" ammette visibilmente sorpreso da quello che sta dicendo. Oh... bhe... "grazie" rispondo leggermente imbarazzata... certo, non devo aver fatto una buona prima impressione, ma sentirselo dire è diverso. "Neanche tu sei cosi male" alzo le spalle mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Resta con meWhere stories live. Discover now