Parte 30.

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Comincio a prendere delle boccate d'aria per rallentare i battiti del cuore e per rilassare i nervi tesi. Non posso credere a ciò che ho appena visto, non riesco a capacitarmi con quanta facilità abbia dimenticato quello che abbiamo condiviso quella notte, rischiando di farci arrestare.
Mi sono fidata di lui, mi sono fidata delle sue carezze, dei suoi gesti, dei suoi sguardi ed è stata tutta un'illusione che mi sono fatta.
Lo sapeva, lo sapeva che non mi ero mai spinta con nessuno ad oltrepassare i muri della mia innocenza come lo è stato con lui e non me ne sto pentendo. Ma come ha potuto nonostante questo girarsi dall'altra parte e sostituirmi così facilmente?
Ho il disgusto perché mentre per me quei momenti sono stati un passo significativo anche per me stessa, per lui sono stati attimi banali vista la rapidità nel rimpiazzarli. L'avevo visto con altre donne prima di oggi, ma mai si era comportato così davanti ai miei occhi.
Mi guardo le mani con gli occhi pieni di delusione, sono stata una stupida.
Sono stata una stupida a pensare di salvarlo, a pensare di poter essere il suo luogo sicuro, a pensare di poter essere diversa per lui.
Ma ci ho creduto.
In quei momenti in cui abbassava le sue difese e mi mostrava un pezzettino del suo mondo ci ho creduto che potesse uscirne, che potesse farlo con me.

Mi siedo in un vicolo al lato del locale e mi prendo la testa tra le mani. Voglio far uscire tutto dal mio corpo, voglio far uscire tutto il passato, tutte le cose belle e le cose brutte. Voglio far uscire dalla mia mente quegli occhi smeraldo che mi hanno incatenata ad un'anima difficile, voglio dimenticarmi dei viaggi, delle persone incontrate, dei sorrisi, della notte più stupida della mia vita e del giorno più triste che ho vissuto.
Voglio scordare di ricordarmi in continuazione che sto camminando su un filo troppo fragile, dove da un lato c'è la pace e dall'altro c'è un abisso, un equilibrio precario per essere una sicurezza.
Non voglio più avere paura di affidare la mia fiducia a qualcuno perché ogni volta che ci provo va tutto in frantumi. Sento che piano piano sto tornando indietro.
Non voglio più pensare, voglio essere libera senza dover chiedermi se rimarrò ancora scottata dalle fiamme che mi circondano.

Premo la bocca contro il braccio ed urlo.

Urlo così a lungo da far male la gola.
Urlo così intensamente da bloccarmi il respiro.
Urlo così forte da farmi pulsare le tempie.
Urlo per provare un dolore fisico che mi distragga da quello interiore.
Urlo fino a quando ne ho la voce, finché i rumori intorno non diventano altro che silenzio.

Trascorrono un paio di minuti prima di ristabilizzare il respiro e la mente.
Guardo il cielo nuvoloso, mi asciugo le lacrime con la manica della maglietta e tiro fuori lo specchietto dalla borsa.
Non permetterò più che l'immagine riflessa mi rappresenti, non voglio più essere così debole, non consentirò più a nessuno di spezzarmi.
Mi alzo in piedi e riprendo tutte le cose da terra. Ho superato cose peggiori, non permetterò a Blake di farmi cadere di nuovo.

'Devi farlo piccola Bubi, devi farlo per noi' la voce di Scott mi risuona in testa ed è talmente tanto reale che mi obbliga a voltarmi per assicurarmi che davvero non sia qui con me.
Glie l'ho promesso l'ultima volta che ho incontrato i suoi occhi e farò di tutto per non spezzare l'unica cosa che mi sta impedendo di mollare.
Mio fratello è stata la mia salvezza e lo è ancora ogni volta che il mondo minaccia di schiacciarmi, non infrangerò la mia parola. Farò tutto ciò che posso per renderlo orgoglioso, per scacciare un po' il senso di colpa che mi accompagna in ogni respiro.
Alzo lo sguardo con determinazione mentre esco da questo vicolo di sofferenza.

Ho sempre pensato che le donne fossero più forti degli uomini, che sapessero rialzarsi e far finta che nulla le tocchino davvero, che sapessero nascondere bene i loro sentimenti.
Sono stata sempre convinta che le donne amassero più intensamente e inesorabilmente, che proprio questa fosse la loro forza. Ho sempre creduto che il cuore di una donna possa essere graffiato e scalfito tante volte, ma che mai davvero possa essere spezzato.
Ero dell'idea che le donne trovassero sempre il coraggio di combattere per loro stesse, che trovassero la forza dentro loro e che da sole si sarebbero bastate. Perché una donna può amare per due, essere coraggiosa per due e può vivere intensamente anche da sola.
Ero certa che la forza delle donne fosse tale da poter distruggere o far rinascere qualsiasi cosa toccassero, far vibrare i cuori più rudi e rianimare quelli spenti.
Sono stata talmente tanto convinta di questo che quando ho visto invece la donna che amavo di più al mondo disintegrata e prosciugata dall'amore tutti i miei muri sono cominciati un po' a cadere.

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now