Parte 18.

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Il pomeriggio sembra non passare mai. Chiamo mio padre, studio e faccio una doccia più lunga del previsto.
Amo la sensazione dell'acqua calda sulla pelle, mi ricorda la mamma. Lei amava farsi delle docce lunghissime perché l'aiutavano a pensare diceva, era un modo per alleviare un po' il dolore dei pensieri spesso troppo pesanti. All'inizio non capivo cosa significasse quella frase ma con il tempo ho capito cosa volesse dire.
Ho imparato sulla mia pelle quanto a volte i pensieri possano essere distruttivi e taglienti, quanto il peso della vita comincia a essere sempre più un dolore distinto, e sentire il calore delle gocce scivolare sulla pelle ti fa ricordare che sei ancora vivo e che quel dolore un giorno andrà via proprio come quelle gocce. Mi manca così tanto, ma riesco a fermare le lacrime prima che escano dagli occhi.
Basta. Ho promesso a Scott che mi sarei impegnata per ricominciare da capo, se mi lascio lacerare la mente, lo stomaco e il cuore così tanto non andrò avanti nemmeno di un passo.
Ripenso inevitabilmente anche a lui e mi sento di nuovo estremamente in colpa, mio fratello è stato da sempre il mio punto fermo in un mondo così crudele come lo è stato con noi fin da piccoli e io al contrario sono stata la sua rovina. Interrompo questo pensiero prima che dalla mente possa passare al cuore perché mi avrebbe distrutto, come l'ultima volta.

Decido per tenere i pensieri occupati d'iniziare a prepararmi. Non so chi ci sarà stasera e scelgo d'indossare qualcosa di adatto ad una serata tranquilla, un paio di jeans skinny scuri a vita alta e un body stretto dello stesso colore. Allungo un po' le ciglia con il mascara e per dare un po' di colore alle labbra applico un rossetto chiaro. Lascio che i capelli sciolti mi contornino il viso pallido e mi guardo allo specchio pronta per uscire in tempo all'orario che mi ha comunicato Blake.
Fuori sta piovendo a dirotto e mentre scendo le scale spero che non sia venuto in moto.
Apro la porta principale del dormitorio e tiro un sospiro di sollievo vedendo la stessa Audi nera del pomeriggio.
L'abitacolo è invaso del suo odore appena varco l'ingresso e posso vedere i suoi occhi risplendere anche in questo ambiente scuro. Stringo le gambe tra loro e deglutisco sentendo la gola serrata.
<<Temevo saresti venuto in moto>> riesco a dire allacciandomi la cintura.
Osservo il suo profilo perfetto da questa posizione, il naso dritto, il taglio degli occhi, la forma delle sopracciglia. Le luci dei lampioni formano uno strano gioco di ombre sul suo volto e i lineamenti illuminati così sono ancora più belli del normale.
<<Se fossi stato solo forse, con te no. Non sono così irresponsabile Alyssa>> dice fissando la strada con i pugni avvolti attorno al volante.
Mi appoggia una mano sul ginocchio e questo semplice contatto fa risvegliare tutto in me, una piccola scossa che rianima tutti i muscoli più sensibili del corpo. Il modo in cui il mio corpo reagisce al suo contatto comincia a farmi paura, soprattutto quando un desiderio che ho imparato a riconoscere parte dal ventre e si sparge in tutto il corpo provocando un mix di emozioni ai quali difficilmente riuscirò mai ad abituarmi.
Abbasso lo sguardo al punto di congiunzione dei nostri corpi e mi irrigidisco.
<<Rilassati bimba non sto ancora facendo niente>> stacca gli occhi dalla strada per portarli su di me mentre io, tremendamente in imbarazzo, guardo fuori dal finestrino.
Lo sento lasciar trapelare un ghigno a questo mio gesto forse infantile per un ragazzo come lui, e capisco che sta cercando di mettermi alla prova.
<<Non è giusto>> ribatto imbronciata.
<<Sei così pura che t'imbarazzi solo sentendo parlare di certi argomenti, mentre quando decidi di lasciarti andare al tuo corpo sei totalmente a tuo agio con te stessa>> risponde serio.

Rifletto sulle sue parole ma non ho tempo di rispondere perché siamo arrivati di fronte al suo palazzo che per la prima volta ho tempo di osservare dall'esterno.
L'edifico costruito in mattoni rossi si sviluppa in più piani, nella facciata principale le finestre affacciano all'esterno dov'è presente uno spazio verde comune. Alcune abitazioni sono illuminate, mentre nelle altre al contrario le serrande sono chiuse.
È un ambiente più privilegiato rispetto ad un dormitorio o una confraternita, dove gli spazi sono per lo più condivisi. Abitare in un appartamento così vicino al campus è una vera fortuna.

Scendiamo dalla macchina e facciamo il primo piano di scale prima di aprire la porta principale del loro appartamento.
Seguo Blake all'interno e intravedo Nathan dalla cucina che appena mi vede mi sorride affettuosamente.
<<Ciao Alyssa>> stappa una birra e si appoggia al bancone <<gli altri stanno per arrivare>> dice rivolgendosi a Blake.
Noto il tavolo della cucina cosparso di bottiglie di birra e RedBull, un po' di snack e qualche succo. Dalla quantità deduco che non ci saranno tante persone e tiro un sospiro di sollievo capendo che non si tratta di una festa.
I primi ad arrivare sono Trevis, Brad, Drake e Chloe l'unica femmina tra loro, poco dopo ci raggiungono anche John e Becka. Sono sollevata nel vedere una faccia amica.
Mi presento a tutti con timidezza e Blake mi resta alle spalle, sorride vedendo i loro volti e si vede che queste persone sono legate a lui in qualche modo, più di quanto dia a vedere
<<Finalmente vi siete decisi a portare delle ragazze nel gruppo, ero stufa di sopportare i vostri discorsi da sola>> dice Chloe alzando gli occhi al cielo e tutti scoppiano a ridere.
<<Ma tesoro lo sappiamo tutti che stravedi per ognuno di noi, specialmente per me>> Drake la bacia davanti a tutti ed è così dolce che mi fa sorridere.
Immaginavo stessero insieme, da quando sono arrivati non hanno smesso di guardarsi complici e ridere tra loro. Sembrano davvero essere fatti l'una per l'altro.
<<Alyssa sappi che Blake non è così, mentre bè io sono più dolce e attraente>> Travis sta scherzando e mi fa l'occhiolino facendomi arrossire.
<<Amico non so quanto ti conviene>> dice Nathan ridendo mentre accende una sigaretta rubata dal suo pacchetto.
<<Lo so, non mi azzarderei mai>> risponde Travis guardando Blake seriamente <<lo sai>> aggiunge senza più nessuna traccia di divertimento in volto.
<<Si che lo so>> risponde lui dandogli un pugno debole sulla spalla.
Sono tutti così uniti e vedo un Blake diverso in loro presenza, più sereno e spensierato.

Non è facile costruire e mantenere un rapporto simile con delle persone come fanno loro, si vede che si fidano ciecamente e che sono collegati da un sentimento che va oltre la semplice amicizia.
Si vede da come parlano, da come si comportano e interagiscono che si considerano come fratelli anche se non di fatto.
I legami di sangue non sono l'unica cosa che unisce le persone, c'è un altro tipo di legame altrettanto forte e veritiero, è il legame che si forma superando insieme delle difficoltà, il legame che si crea trovando sempre l'altra persona se ti giri per cercare aiuto. Il legame che si ha quando sai che se fai qualche cazzata c'è qualcuno che te lo dice, è il legame che s'instaura quando se crolli c'è qualcuno pronto a raccogliere i tuoi pezzi, che ti prende per mano e ti aiuta a rimetterli insieme.
Sono legami autentici e puri, non legati da sangue ma da qualcosa di altrettanto profondo. Sono difficili da trovare ma se si ha la fortuna d'incontrarli non puoi permetterti di lasciarteli sfuggire e li devi inseguire. Non sono facili da riconoscere, potrebbero sembrare delle semplici amicizie ma nel momento in cui succede qualcosa lo senti. Senti che devi rimanere con loro perché sei più forte, senti che devi difenderli perché hanno bisogno di te, senti che rimanere uniti rafforza tutti e non puoi permetterti di abbandonarli in primis per te stesso.
Sono contenta di vedere che lui abbia trovato delle persone così, è una delle più grandi fortune che ti possa capitare e tutti loro lo sanno.
Ridono col cuore e sorridono con gli occhi.
Mi chiedo quale sia il filo immaginario che li unisce. Le loro parole non fanno trapelare all'apparenza nulla, ma io loro occhi, bè i loro sguardi sembrano nascondere qualcosa di molto più grande.

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Buon primo maggio ragazze!
In questa giornata uggiosa di quarantena ho pensato che pubblicare un nuovo capitolo fosse la cosa migliore da fare. ☁️
Grazie per essere arrivate qui, siete speciali.💙
Mettete una stellina se il capitolo vi è piaciuto, domani o domenica pubblicherò un altro aggiornamento.🥰
Vi abbraccio.🦋

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now