Parte 24.

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<<Cosa?>> Rispondo spalancando gli occhi mentre ho addosso ancora le sensazioni di pochi attimi fa e le labbra che sento pulsare.
Lo vedo venirmi incontro per aiutarmi a rimettermi in piedi spossata e stordita dal piacere che mi ha travolto, mentre riavvolgo il mio corpo nell'asciugamano imbarazzata ancora dalla sua presenza.
Dopo aver capito che non si tratta di uno scherzo comincio a vagare per la stanza. Ho i segni addosso che dimostrano quello che abbiamo appena condiviso, i capelli scombinati, le guance più arrossate del solito e le labbra gonfie.
<<Quando pensavi di dirmelo?>> Domando mentre mi affretto a raggiungere l'armadio per prendere un paio di jeans stretti e una maglietta a maniche corte.
<<Appena avessi avuto la sicurezza che non avresti rifiutato, ma non ce n'è stato il tempo>> ammette con un sorriso sfacciato.

Pettino velocemente i capelli e mi chiudo in bagno per vestirmi senza controbattere per non rovinare il clima sereno che aleggia tra noi. Senza neanche truccarmi infilo le Sneakers e indosso il giubbetto corto di pelle sotto gli occhi curiosi di Blake che mi sta osservando in piedi appoggiato alla porta senza dire una parola.
Scendiamo velocemente le scale fino ad arrivare alla sua moto, mi passa il secondo casco legato al manubrio e senza aspettare un suo invito salgo dietro di lui che mi prende le mani e se le aggancia alla vita.
<<Tieniti forte>> dice girandosi appena verso di me con la voce ovattata per via del casco e del rumore del motore.

Stiamo andando molto più veloci rispetto l'altra volta e per non vedere la strada che ci scorre velocemente a fianco mi accoccolo ancora di più alla sua schiena e lo stringo più forte, ho quasi paura di lasciarlo senza fiato ma non posso fare altrimenti perché ho la sensazione che se allentassi la presa potrei cadere indietro. Ogni tanto alzo gli occhi e mi accorgo che stiamo uscendo leggermente dalla città perché le case diventano più sporadiche e lasciano il posto ad un complesso di fabbriche, alcune più vecchie e altre più nuove, dove Blake accosta accanto una di queste e mi fa segno di scendere.
<<Siamo arrivati?>> domando guardandomi intorno.
Non ci sono molte macchine parcheggiate né tantomeno persone o rumori, tutto si direbbe tranne che si sta per tenere un incontro notturno popolato da studenti.
<<Sì è quella giù>> mi indica con il cenno del capo una struttura poco illuminata in fondo alla via <<è una fabbrica abbandonata da poco tempo. John e Becka hanno organizzato tutto per far si che l'afflusso di gente non desse nell'occhio. Le macchine sono distribuite nelle vie parallele>> aggiunge come per chiarire la mia faccia confusa.
<<Ecco dov'era finita questi giorni>> rispondo dando voce ai miei pensieri mentre ci dirigiamo a piedi nel luogo indicato.
Lui sembra tranquillo, mi guarda e scuote la testa come per scacciare qualche pensiero e non dice altro fino a che non arriviamo.

Evitiamo l'entrata principale e giriamo su quella laterale dove bussa tre volte prima che John venga ad aprire tirando un sospiro di sollievo.
<<Cazzo amico ce l'hai fatta, pensavamo non venissi più. Stavo per far saltare tutto>> dice riacquistando piano colore in volto <<allora vado ad aprire le scommesse, non puoi capire quanti ne siamo>> conclude esaltato prima di abbracciarlo velocemente e scomparire dalla nostra vista.
Vedo Blake sorridere a questa reazione poi si rivolge calmo a me.
<<Devo andare a prepararmi vieni con me>> ordina improvvisamente serio.
Usciamo dalla stanza dove siamo entrati per ritrovarci su un lungo corridoio. Alla nostra sinistra c'è una porta rossa di metallo dove da dietro provengono gridi e schiamazzi, mentre alla nostra destra c'è una fila di porte in legno numerate. Ne superiamo due ed entriamo sulla terza, una piccola stanza vuota dove si trova solo una panca in legno e un borsone nero.
L'ansia inizia a salire, è una cosa più grande rispetto al primo incontro a cui ho assistito, e se Blake non dovesse farcela?
Mi giro per informarmi su qualcosa e vedo che si sta cambiando rimanendo in mutande. Mi soffermo a guardare i muscoli incisi che si contraggono ad ogni suo movimento, dalle braccia all'addome scolpiti. I tatuaggi rendono il suo fisico possente ancora più virile e vorrei tanto poter sfiorare i contorni neri delle scritte che si intrecciano alla sua pelle in modo equilibrato e per niente volgare. Non riesco a staccare gli occhi dal suo corpo tenuto ben allenato ma proporzionato al tempo stesso alla sua statura e mai come adesso ho la certezza che il suo fisico riesca a dare piacere solo ammirandolo.
<<Te ne stai lì a fissarmi o ti avvicini?>> Domanda sorridendomi maliziosamente mentre chiude il borsone e lo butta per terra, sento le guance arrossarsi.

Ha indossato un paio di pantaloncini neri che arrivano al ginocchio e un paio di scarpe dello stesso colore che arrivano invece, sopra la caviglia.
Faccio alcuni passi verso la sua direzione senza interrompere il contatto dei nostri occhi e quando sono così vicina da sentire il calore del suo petto sul mio viso sono costretta a tirare indietro la testa per vederlo.
Nessuno dei due ha il coraggio di parlare in questo momento e senza pensarci troppo appoggio la testa al suo petto per sentire il battito del suo cuore. Lo sento irrigidirsi sotto di me a questo gesto a cui non credo sia abituato, ma non si sottrae e io chiudo gli occhi assaporando questo momento che sono certa finirà tra qualche istante.
Il suo cuore batte alla stessa altezza del mio orecchio, sento il sangue pompare veloce e riprodurre il suono più bello che abbia mai sentito. C'è un cuore vivo che batte forte proprio sotto questa corazza dura e anche se Blake fatica ad ammettere è proprio qui, ed io lotterò per dimostrarglielo.
<<Tutto bene?>> chiede a voce bassa sollevandomi il mento con un dito per incastrare i suoi vortici nei miei.
<<Si sono solo preoccupata per l'incontro>> cerco di tirare un sorriso mentre lo vedo perdersi confuso nelle parole che ho appena detto.
<<Me la cavo in questo genere di cose, non c'è da preoccuparsi>> risponde dopo qualche secondo e si avvicina lentamente per baciarmi all'angolo della bocca per qualche secondo, come a voler imprimere nella memoria questo momento.
Un bacio casto, senza indugio, un bacio così spontaneo da essere quasi più intimo di quello che abbiamo vissuto poco fa, un bacio dato senza riflettere e che mi fa rimanere spiazzata e mi scalda il cuore. Anche Blake si accorge del suo gesto sfuggito senza pensare, lo vedo subito scurirsi in volto e rifugiarsi di nuovo dietro le corazze della sua anima dannata.

Vorrei poter dire qualcosa per farlo tornare da me, ma la voce di Nathan ci interrompe aprendo la porta e posando il suo sguardo imbarazzato da me a lui e viceversa.
<<Scusatemi ma noi dobbiamo andare adesso>> dice appena in imbarazzo.
Mi giro verso Blake perché penso stia parlando con lui ma entrambi stanno invece fissando nella mia direzione.
<<Alyssa segui Nathan e qualsiasi cosa succeda non ti staccare da lui>> mi sta guardando con una serietà glaciale che mi fa capire quanto in fretta sia ritornato nel suo mondo fatto di sensazioni soffocate e sentimenti repressi.
Annuisco piano percependo la distanza che ci separa in questo momento ma non voglio essergli d'ostacolo questa sera e se servirà per farlo concentrare nell'incontro farò ciò che ha detto senza discutere.
Nathan si pone tra noi per abbracciarlo e gli sussurra qualcosa all'orecchio, poi punta gli occhi su di me e mi sorride calmo.
<<Andiamo>> dice prima di uscire dalla stanza e richiudere la porta tra noi.

Sento gli occhi inumidirsi e un brutto presagio farsi strada nel mio corpo. Di qualsiasi cosa si tratti ho la sensazione che stasera cambierà tutto e scenderò a patti, per la prima volta, col mostro che presidia l'anima di Blake.

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Ciao ragazze!🦋
Come promesso ecco il nuovo capitolo, più tranquillo perché di passaggio ai prossimi.
Cosa succederà secondo voi?
Aspetto i vostri commenti e le stelline se il capitolo vi è piaciuto, fatemi sapere se preferite il prossimo sabato o domenica.
Grazie per essere arrivate fin qui.💙
A presto. xx

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now