Parte 13.

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Queste parole mi obbligano a incastrare il mio sguardo nel suo.
Le pupille sono più dilatate e gli occhi appena socchiusi, dal verde ora sono diventati più scuri. Il suo respiro sembra essere diventato irregolare e schiude appena le labbra.
<<Pensavo me lo avessi chiesto tu una settimana fa>> riesco finalmente a rispondere tremante, non convinta di ciò che sto facendo percependo la sua pelle ancora su di me.

Lui sembra assentarsi per un momento sulle mie parole prima di parlare.
<<Non dopo ieri>> si limita a dire mentre la vena del suo collo inizia a pulsare veloce.
Non è intenzionato a dire altro, si capisce dal modo in cui ha appena serrato la mandibola e da come interrompe il contatto che tiene legati i nostri corpi.
<<In che senso?>> trovo il coraggio di dire facendo un passo indietro per aumentare la distanza, ma tocco la porta alle mie spalle.

Questa volta è Blake ad abbassare lo sguardo e stringe i pugni, sembra anche lui lottare contro sé stesso per trovare una risposta. Per la prima volta nella mia vita voglio non riuscire più a pensare, voglio poter sbagliare, voglio avere coraggio. Così mi avvicino e faccio quello che avrei voluto fare da stamattina. Sfioro con la punta delle dita l'inchiostro del tatuaggio che più mi piace, percorro ogni lettera della parola "BRUCIA" e posso sentire il mio cuore esplodere.

Lui alza lo sguardo e mi guarda confuso, i suoi occhi sono improvvisamente attraversati da un lampo che non so decifrare, mi blocca il polso e si sottrae al mio tocco. Fa un passo nella mia direzione fino a che i nostri corpi non si toccano e sembrano combaciare alla perfezione. Le vene mi pulsano in ogni angolo del corpo, sento il bisogno di sentirlo più vicino di così.
Mi circonda il viso con le mani mentre ipnotizzata dal suo sguardo non riesco a staccarmi dai suoi occhi, in questo momento ho la certezza che non sarò mai abbastanza forte per farlo.
Giusto o sbagliato in questo momento non m'importa, ora, qui, è tutto ciò che voglio.

La mia schiena è attaccata alla porta e lui è attaccato al mio corpo, mi ritrovo così incastrata in balia dei suoi gesti.
Abbassa la testa e mi bacia la clavicola delicatamente, sento il suo profumo su di me, il suo respiro sulla mia pelle mi provoca un brivido di piacere che dal punto appena sfiorato s'irradia in tutto il corpo. Mi bacia un'altra volta risalendo appena, apro la bocca per respirare meglio e piego il collo di lato per dargli libero accesso alla mia palle, quando stacca improvvisamente le sue labbra da questa lenta tortura intrapresa.

Non voglio che la smetta.

Blake sorride come se sapesse benissimo cosa sta facendo e cosa il mio corpo desidera in questo momento. Sembra avere il pieno controllo delle sue emozioni mentre io sto perdendo il controllo nelle sue mani. Si riavvicina lentamente al collo questa volta sfiorandolo con il suo naso e ispirando il mio profumo a fondo ma senza toccarmi davvero.
<<Vuoi andare via?>> la sua voce roca è come un sussurro.
Alza la faccia, ora ci trovavamo a pochi centimetri di distanza, alla stessa altezza. I suoi occhi sono colmi di desiderio, la sua bocca è diventata più rossa e respira affannosamente. Abbassa lo sguardo sulle mie labbra che supplicano di essere baciate e accontentate. Cominciano a pulsare e senza rendermene conto passo la lingua sul labbro superiore per calmare questa ormai irrefrenabile voglia di sentirlo fondersi con me.
Sembra essere in attesa di una risposta per interrompere questo gioco fatale, così scuoto la testa lentamente.

<<No>> rispondo con la voce tramante.

Come turbato continua a guardarmi mantenendo il suo equilibro che sembra non perdere mai del tutto, padrone del suo corpo e delle sue sensazioni.
<<Non sono una brava persona Alyssa e non sai niente della mia vita. Ho così tanta oscurità dentro che il buio della notte sembra essere la luce a confronto, e tu sei così diversa da me, così pura. Ma se non te ne vai in questo momento io non te lo chiederò di nuovo, e non potrai più tirarti indietro.>> Scandisce queste ultime parole che mi penetrarono il cuore, il cervello e l'anima facendo vibrare tutto di me.

Lo sta rifacendo, sta rialzando i muri per mettermi in guardia da una bestia che sembra possedere la sua anima, mentre io in questo momento non vedo altro che un ragazzo che sta lottando sopraffatto dai suoi stessi muri.
Allungo la mano per toccargli il nervo della mandibola che ha preso a guizzare, le sue spalle sono rigide, così come il resto del corpo che sembra poco alla volta non riuscire più dominare
<<Non desidero altro in questo momento>> confesso scegliendo di lasciar perdere tutti i sensi che mi consigliano di scappare messi in allerta dalle sue parole che ho percepito così sincere e così oscure.

Lo vedo sorridere arrogante e sfacciato come un diavolo che sta per prendere la sua preda per farne ciò che vuole.

Fa un passo verso di me, mi prende il viso con entrambe le mani e senza esitare mi bacia. Le nostre lingue s'intrecciano in un incastro perfetto, ed io ricomincio a respirare. È un bacio pieno di paure, pieno d'insicurezze eppure è un bacio così vero, così primitivo. Non mi sono mai sentita tanto viva in questo momento come in tutta la mia vita.
Il mio corpo reagisce al suo tocco, mi prende entrambe le mani e le incatena sopra la mia testa, i muscoli del ventre si contraggono in una piacevole sensazione mai provata prima che mi risveglia tutti i desideri più perversi. Sento la sua erezione contro di me, mi desidera, e questa nuova consapevolezza fa aumentare ancora di più la certezza che voglio sentire questo ragazzo in ogni modo possibile.

Lo voglio. E se anche per lui sarà così allora sconfiggeremo i nostri mostri insieme. Supereremo tutte le nostre paure e forse ci libereremo dalle nostre ferite, delle croci che ognuno di noi porta e del passato che ancora ci tormenta.
Non sono stata tanto convinta di qualcosa come adesso e mentre continuiamo a baciarci sento che mai nessuno mi aveva baciato davvero, prima d'ora. La sua lingua è esperta, assapora la mia bocca e non mi lascia il tempo di respirare. Ci baciamo come se avessimo paura di smettere, come se volessimo immortalare questo momento per sempre. Ci baciamo come per rimanere ancorati a queste sensazioni per non dover tornare alla cruda realtà.

Abbiamo entrambi il fiatone quando ci stacchiamo e ci stiamo fissando negli occhi senza dire nulla, non c'è altro da aggiungere in questo momento. Non saprei dire quanto tempo passiamo così, forse minuti o forse secondi e dal profondo dell'anima sento che voglio sapere di più da questi occhi che non mi lasciano tregua.
<<Sei così diverso dal giudizio che le altre persone hanno di te. Perché non dimostri agli altri chi sei davvero?>> Interrompo questo momento anche se non sono sicura che sia la scelta più giusta da fare.

Lui sta riflettendo sopra queste parole e quando mi guarda sembra essersi allontanato da qualche istante fa da me, infatti fa un passo indietro e si guarda intorno confuso.
<<Forse perché sono davvero quello che dicono e con te sto fingendo..>>
Il mio corpo risente già dell'assenza del suo contatto.
<<O perché non m'importa quello che gli altri pensano di me. Forse perché sono una persona peggiore di quella che gli altri descrivono per cui accetto il loro generoso giudizio>> fa spallucce e mi guarda indifferente, distante.
<<E tu? Cosa pensi di me?>> Mi fissa in attesa di una risposta.
<<Penso che tu sia molto più della persona che credi di essere.>>

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Ciao a tutte!🥰
Oggi ho scritto questo capitolo un po' più lungo dei precedenti, cosa ne pensate?
Vi incuriosisce Blake?
Votate la storia se vi sta piacendo e fatemi sapere i vostri pareri.
Vi abbraccio e vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Ci vediamo al prossimo capitolo!🤗🤗

(Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now