Capitolo 7

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"il preside sta con gli stronzi" sussurro. E te pareva... questa è una storia molto più grande di quanto pensassi. Oddio... e se sono delle giovani spie? Se lavorano per la CIA? FBI? Sorrido... dai, adesso sto volando con la fantasia. Se fossero davvero delle spie sarebbero le peggiori di sempre... si sono fatte beccare da una ragazzina. Ok... è il suo turno. Clicco sulla cartella di Brutus.

"Livia!" "AHHHH!" mi esce fuori un urlo per la paura. Anche mia madre urla. Mi levo di testa la coperta e chiudo il computer. "mi hai fatto prendere un colpo" dico a mia madre mettendomi una mano sul cuore. "vuoi farmi morire d'infarto per caso?" le chiedo arrabbiata. "no, tu mi vuoi far morire, sono anche più vecchia di te... perché hai urlato?" mi chiede. Sospiro. Ero talmente tanto presa dalla lettura e dalle mie congetture che mi sono influenzata da sola. "mi è scappato" le rispondo alzando le spalle. Lei scuote la testa esasperata.  

"hai visite" mi informa. "visite?" ripeto... chi  mai potrebbe venire a trovarmi? Lei annuisce eccitata. "già... mi sa che ti sei fatta un'amica... brava amore mio" dice prendendomi per le spalle e cominciando a scuotermi. Un'amica? Deve essere Charlotte. Esco dalla stanza seguita da mia madre. "hai visto brontolona" la lascio stare. Scendo le scale e proprio davanti alla porta d'ingresso c'è Allison. Mi blocco e mia madre sbatte contro la mia schiena.

Ok... questa non me l'aspettavo. "ciao" dice lei. "ehm... ciao" le rispondo restando ferma sulle scale. "che ci fai qui?" le chiedo dopo secondi di silenzio. Mia madre intanto osserva tutta la scena. "volevo parlarti" si guarda i piedi. Non regge il mio sguardo... e fa bene cavolo! Ha offeso la mia famiglia. Anche se so che non è colpa sua, mi ha dato comunque fastidio il suo atteggiamento.

"non la fai entrare?" chiede mia madre. "no" le rispondo in modo deciso. L'aria si fa tesa. Mia madre mi da un pizzicotto sul sedere. La guardo male, per poi sospirare. Questo è il suo modo per dirmi "sii gentile". Sospiro. Che palle!

"che ne dici se facciamo una passeggiata?" Allison alza lo sguardo annuendo felice. "Andiamo" scendo di fretta le scale. Risolviamo questa situazione. "Livia cara... vuoi uscire con il pigiama?" mia madre indica i pantaloni con le facce di Pluto e Topolino che sto indossando. Ridacchio imbarazzata. "ehm... no" risalgo velocemente le scale, indosso una tuta, prendo anche la felpa e il cappotto per poi riscendere.

Allison è ancora davanti alla porta, mentre mia madre gli sta dando una busta con dentro qualcosa. "portala ai tuoi genitori... questo è il mio favoloso tiramisù. Sono sicura che gli piacerà" dice sorridendogli. Credo che mia madre abbia capito prima di me che questa ragazza non ha genitori.

Adesso che conosco la sua situazione, mi è più facile notare la sua espressione triste quando fuarda mia madre. Deve mancarle tanto. "grazie signora Minelli" dice prendendo il dolce. Mia madre le sorride. "oh di nulla cara" dice dandole un abbraccio.

Allison imbarazzata esce dalla porta e io la seguo. "non fare l'antipatica" mi sussurra mia madre prima di uscire. Le faccio una linguaccia e poi seguo Allison. Ormai il sole è calato e la strada è illuminata solo dai lampioni. Il vento è gelido... Come cavolo mi è venuto in mente di andare a camminare? Passano dei minuti ma nessuna delle due dice niente. Il silenzio mi disturba alquanto. "sai che i tacchi si usano fin dall'antico Egitto?" le dico di getto. Un piccolo sorriso le si forma sulle labbra. Scuote la testa.

"beh si... se li mettevano i macellai quando dovevano tagliare la carne dei coccodrilli. Cercavano di non sporcarsi i piedi con il sangue" chiudo gli occhi. Questo è il mio problema... non penso, lascio andare. Lei scoppia a ridere. "blah... che schifo" Alzo le spalle. "bhe avevano uno scopo molto pratico... si può dire che erano molto utili... insomma quante persone vorrebbero camminare nel sangue di coccodrillo?". Lei si ferma e mi guarda senza dire niente.

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