Flashback di Alison
Gli ultimi raggi caldi ci abbandonano per scomparire fra le indomabili onde dell'oceano Pacifico mentre il cielo privo di nuvole si insanguina sempre di più. Davanti a me c'è una distesa rossa.
La brezza accarezza il mio viso e quello di Stefan in modo dolce. I ricci biondi del mio amico vengono mossi e ciò li rende, almeno in apparenza, ancora più ribelli di quanto già non lo siano ai miei occhi. Lui non pare prestare attenzione al paesaggio od a me, altro ha catturato il suo interesse.
Sulla grande distesa di sabbia si trova una bambina di quattro anni con la pelle bianca come la neve, i capelli scuri legati in una coda alta, gli occhi di un verde molto intenso. Ricordano lo smeraldo trapice. Più li si fissa e più si rischia di perdersi dentro irremediabilmente. Ipnotizzano chiunque, si finisce con il dimenticare che cosa si stia facendo e persino chi si è.
La bimba fra le piccole mani stringe un lungo bastone di legno di quercia. Lo impugna con tutta la forza che ha. Lo solleva e lo abbassa. Si sposta. Poi di nuovo lo solleva e lo abbassa. Sembra quasi che stia simulando un combattimento immaginario. Si asciuga la fronte sudata. Ha il fiatone.-Stefan.- sussurro.
-Dimmi, Alison.-
-Dov'è Khloe?- È meglio che non sia qui nei paraggi, altrimenti non posso parlare di determinate cose.
-È con suor Lily. Vuole imparare a cucinare. Già prevedo come concerà la mia casa una volta tornati in Brasile. -
Stefan estrae dalla tasca posteriore un pacchetto di sigarette e il suo accendino preferito in argento, su cui sono incise due K. Porta una sigaretta alle labbra e dopo averla accesa si lascia andare alla nicotina. Aspira e poi rilascia una fumera grigiastra e maleodorante. Mi viene spontaneo tossire.
-Ti dà fastidio?- chiede riferendosi alla sigaretta.
-Non più di tanto. Fuma pure, un tempo fumavo anch'io. -
-Non hai la faccia da fumatrice ma evidentemente i voti ed il velo hanno mutato la tua attitudine.- afferma lui in modo pacato. Si porta una mano dentro la tasca dei pantaloni neri, in seguito torna a fissare la bambina sulla spiaggia con fare apprensivo. - So che cosa mi vuoi dire...-
-Davvero? - Sono sorpresa. Non è da Stefan.
La piccola usa il bastone come se fosse una spada. L'affonda in quello che potrebbe essere l'addome di un nemico. Sorride soddisfatta nel sapere di aver sconfitto qualcuno.
-Non sei d'accordo con quanto sto facendo. Te lo leggo negli occhi.-
-Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. - dico. Sfioro le foglie del glicine vicino a me.
-Deve essere un'anima pura la tua se è così semplice da comprendere.-
-Oppure sei tu che mi conosci troppo bene e da troppo tempo.-
-Quattro anni, sei mesi e dieci giorni.-precisa.
-Preciso come sempre.- lo stuzzico.
Gli do una pacca sulle spalle forti. Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto. Aveva solo trent'anni, era bello come pochi, con occhi azzurri e con un velo di barba che gli conferiva un pizzico di virilità. In braccio portava una bimba infagottata, che doveva passare inosservata agli occhi dei più, e con l'altra mano libera stringeva Khloe, che aveva gli occhi di chi aveva appena visto la morte passare vicino senza sfiorarla.
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Just like fire (In revisione)
RomanceKatherine Price è un agente dell'Fbi, forte, determinata, testarda, fredda. Dietro quegli occhi verdi e magnetici c'è molto di più, nasconde un passato tormentato e tanta sofferenza da cui non riesce a liberarsi neppure dopo anni. Le viene assegnata...