Ti avverto, ho raccontato la tua avventura agli altri.

Mi riscrive. Oddio no...

Grazie tante genio...

Adesso non mi lasceranno tregua. Cinque secondi dopo mi arriva un messaggio di Daniele.

Benedetta mi ha detto tutto. Stai bene? Ti ha colpita?

Daniele è il classico ragazzo che si preoccupa prima degli altri e poi di se stesso. Ha sempre un pensiero rivolto verso il prossimo e certe volte, questo, è stato argomento di discussione tra di noi. Certe volte esagera dimenticando di pensare a se... ad esempio nelle relazioni è sempre quello che ci rimette.

Sto bene Dani, davvero. Penso che stia peggio lei.

Mentre cerco di rispondere a Daniele mi arrivano anche messaggi da Marco, Camilla, Anna ed infine Giacomo. Porca miseria ma perché non scrivono nel gruppo?

Sento bussare alla porta. Ignoro una chiamata che mi sta arrivando da Anna e mi metto seduta. Dalla porta fa capolino mia madre. Mi sorride e mi rilasso. "tutto a posto tesoro?" dice sedendosi sul letto, proprio accanto a me. Il suo profumo mi avvolge... non saprei descriverlo è dolce, delicato... sa di mamma. Annuisco.

"tutto bene" dico soltanto. "so che per te non è facile stare qua" attacca prendendomi una mano. "non è facile nemmeno per me, ma dobbiamo cercare di fare del nostro meglio... è questa la strada che abbiamo scelto". Annuisco sorridendo. Apprezzo lo sforzo ma non sono arrabbiata per il fatto che ci siamo trasferiti. Non ho mai opposto resistenza e loro non mi hanno costretto. È stata una decisione presa insieme... ci mancava babbo. Lei crede che il mio sia una tipica ribellione adolescenziale... ma non è così.

"non è questo" dico guardandola negli occhi. "e allora cosa c'è?". Mia madre è la mia migliore amica. Con lei mi posso sempre confidare e riesce sempre a capirmi. "bhe... qui sono tutti strani mamma" dico alzandomi di nuovo carica. "se li potessi vedere mamma... viaggiano sempre tutti in gruppo, come se non potessero staccarsi l'uno dall'altro, vivono tutti insieme, sembra che facciano riferimento tutti a Bru..." mi blocco.

Non ho mai parlato seriamente di Brutus a mia madre che intanto mi guarda stranita. Se ne parlassi con lei sono sicura che partirebbe alla carica. Mi farebbe mille domanda e sarei costretta ad inventarmi delle risposte per non farla curiosare ancora di più.

"Brutus" finisco la frase. "il botolo ringhioso" dice lei ricollegando i pezzi. Annuisco. "e poi mi ripetono tutti questa ridicola frase... non puoi capire..." dico arrabbiata. Batto un piede a terra trattenendo un urlo. Odio essere trattata da scema. "mmm" mia madre si sistema gli occhiali sul naso. "non credo che ci sia niente di particolare tesoro, sono soltanto dei ragazzi diversi da quelli che hai sempre conosciuto... non li capisci e quindi ti arrabbi" alza le spalle... proprio come faccio io. Mi avvicino.

"se non fosse cosi?" dico risedendomi. Sento la sua mano che mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "tu e la tua infinita curiosità... prima o poi finirai nei guai". Sorrido. "per ora ancora non ho in progetto di andare dalla polizia... se ti può consolare" le dico cercando di sdrammatizzare. Mi sto facendo un sacco di domande senza senso... vero? Lei si alza ridendo

"una madre è sempre felice di sapere che sua figlia non ha intenzione di finire dentro una prigione... comunque tesoro non credo che abbiamo nulla che non va" dice. "come fai a saperlo?" lei si avvicina alla porta. "la scuola non gli avrebbe accettati" dice alzando le spalle. "per l'iscrizione si devono dare un sacco di informazioni... non te lo ricordi? Siamo state un intero pomeriggio a compilare i moduli".

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