Capitolo 136

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Sono passati giorni dall'ultima serata.
Dopo quella piccola discussione tra Jace ed Heric non li ho più sentiti riaprire l'argomento, anzi, si sono comportati come se non fosse successo nulla.

In tutto questo tempo non ho fatto altro che farmi domande. Heric ha interrotto Jace prima che potesse finire di parlare, e non ci ho capito niente.
Più volte ho avuto la mezza idea di domandare, ma in un secondo mi tornava in mente lo sguardo duro di Heric: credo di non averglielo mai visto prima.


-

L'ultimo giorno di scuola è arrivato. Fa un caldo che si muore, e il sole potrebbe spaccare anche le pietre.
Le lezioni sono finite, e in un attimo tutti gli studenti hanno lanciato qualsiasi foglio o libro avessero in mano.
Jace si è persino preso la briga di prendere quelli dei suoi amici, pur di continuare a lanciare robe come uno scemo per tutta la scuola. Anche perché non credo che sia un tipo da molti appunti... anzi, non penso proprio.
D'altronde, con lui, seguo solo una lezione che, ovviamente, non ha seguito lo scorso anno.

Nonostante siamo arrivati alla fine di quest'anno, quasi nessuno sta tornando a casa.
E il motivo è uno solo: la partita.

Alla fine di ogni anno ci tocca la partita amichevole con alcune squadre delle scuole vicine. E io, insieme alle ragazze, voglio rendere la coreografia iniziale perfetta.

"Luna, tu ricordati di stare più avanti rispetto a Sam, mentre Kat, quando ti avvicini a me attenta a non essere troppo lontana o faccio fatica a salire sul ginocchio." Ricompongo tutto lo schema, parlando attentamente a tutte le ragazze che mi guardano serie e decise.

La scuola è in preda al caos, ma è allegra almeno. Questo è uno dei momenti più belli, in cui si è spensierati, e si pensa solo a divertirsi.
Ma la cosa più bella è un'altra: il fatto che potrò veder giocare Jace ed Heric assieme, in una vera partita. Senza spintonate, insulti, sguardi minacciosi o tentativi di non passarsi la palla.

No, niente di tutto questo finalmente.

Ci rechiamo tutte verso lo spogliatoio, per prepararci il trucco, i capelli e metterci i body rossi.

"A-ahia! Così mi strappi i capelli!" Urlo, mentre Sam mi sta legando la coda alta.
"Allie scusami, ma lo sai che se non la stringo bene poi cade alla prima ruota." Si scusa lei, tentano di essere più delicata.
"Lo so, ma vorrei comunque avere i miei capelli." Rido, per alleggerire la situazione.

In pochi minuti siamo pronte: abbiamo tutte le nostre code di cavallo, il trucco semplice, un po' di eye-liner verso la fine dell'occhio e mascara, siamo vestite e prontissime.

Appena usciamo dallo spogliatoio la squadra cheerleader dell'altra scuola ci sta venendo incontro.

"Ciao, Alison!" La capitana, una ragazza che ho visto in qualche occasione durante le partite, mi viene incontro con un gran sorriso in volto.
Ricordo di averla vista più di un anno fa, e non è cambiata per nulla. Ha sempre il suo solito sorriso gentile. È una ragazza abbastanza alta, con dei begli occhi verdi e i capelli scuri, è davvero bellissima, ma nonostante questo mi ha sempre affascinato il suo modo puro e onesto di dirti le cose. Non è la classica strafiga che si atteggia, anzi tutt'altro.
"Ciao Rita, che bello rivederti!" La saluto con un abbraccio caloroso, ricambiato dal suo.
"Ma diventi sempre più bella?" Mi domanda, guardandomi dall'alto al basso.
"Ha parlato!" Rido, nonostante sia sincera.

Dopo miliardi di sorridi, battute e complimenti, finisco di salutare anche le altre cheerleader della sua scuola, che si dimostrano tutte gentili e cordiali come lei.

"Non vedo l'ora di vederti spaccare!" Esclama Rita, ormai sulla soglia dello spogliatoio per andare a cambiarsi.
"Potrei dire lo stesso!" Le sorrido, per poi dirigermi verso la palestra con le mie compagne.
Poco prima di metterci piede, riconosco in lontananza un inconfondibile chioma bionda, ma soprattutto un continuo di risate ed urla. Ma chi può essere se non ovviamente il ragazzo più casinista della scuola?

Jace ed Heric, insieme al resto della squadra, stanno già parlando con i ragazzi, scambiando battute e pacche sonore a destra a sinistra.
Per un attimo mi fermo a guardarlo: con la sua tuta da basket, il sorriso a trentadue denti, quei muscoli che...

"Allie?" Una voce dietro di me mi risveglia dai miei pensieri. È Sam.
"Che c'è?" Domando forse con troppo nervoso, dal momento che mi stavo godendo la bella vista del mio ragazzo.
"Abbiamo dimenticato i pon pon."
"Mh, ok- aspetta, cosa?!" Urlo, appena mi rendo conto.
"É da tre ore che tento di dirtelo, ma non mi stavi ascoltando."
"M-ma dobbiamo subito recuperarli, dove sono finiti?!" Domando, preoccupata.
"Li abbiamo solamente lasciati nell'armadietto dello spogliatoio." Dice, facendomi salire un sospiro di sollievo.
"Ok, andate a prenderli, io vado a sistemare i cd" Dico, per poi dirigermi all'interno della palestra.

Non faccio neanche in tempo ad entrare, però, che un braccio muscoloso mi si piazza davanti, impedendomi l'entrata.
"Attenta a dove vai, così bella potrebbero provarci tutti." Vedo quel sorriso magnifico e quegli occhi azzurri puntati su di me.
"Molto probabilmente dovrò preoccuparmi di più io di tutte le ragazze che ti guarderanno giocare." Sorrido ironica, anche se il solo pensiero mi dá un fastidio immenso.
"Mhh... non credo, sai?" Mi sussurra, avvicinandosi sempre di più a me, con quel sorrisetto sul volto.
"Ah no, e perché?" Lo sfido a due centimetri da me, mentre potrei sciogliermi da un momento all'altro.
"Perché non farò altro che aspettare il tuo tifo. Mi basta vederti o sentire la tua voce, e il resto non esiste più." Mi afferra dolcemente il viso, per poi darmi un dolce e delicato bacio a stampo.

Quando mi allontano da lui i nostri sorrisi si incrociano, ed è veramente come ha detto lui... tutto sembra sparire.

"Sí, tutto molto bello e romantico, ma Hogan ti voglio in campo ora, per il riscaldamento." Il coach si fa spazio in mezzo a noi, per passare all'interno della porta. "Scusami Evans femmina, ma se non placo io questi ragazzi non li ferma più nessuno! Gli ormoni possono giocare brutti scherzi!" Ride, per poi sparire verso il campo, in cui ormai si trovano entrambe le squadre.

Io scoppio a ridere, mentre Jace si passa nervosamente una mano tra i capelli.

"Ma perché deve sempre rompere il cazzo?!"
"Beh, doveva pur entrare." Ironizzo.
"Questa non è di certo l'unica porta." Sbuffa, per poi afferrarmi da un polso, per avvicinarmi a sé. Mi stringe in un dolce abbraccio, continuando a baciarmi, ma stavolta con più foga.
"J-Jace, c'è un sacco di gente-" Tento di allontanarmi, vedendo tutte quelle persone tra gli spalti.
"Non me ne frega un cazzo. Ad ogni canestro che farò ti verrò a dare un bacio. Davanti a tutti." Ride, prendendomi in giro.
"Oh, no."
"Sí, e ti metterò in imbarazzo come non mai." Continua, per poi strizzarmi dolcemente le guance.
"Guarda che inizio a tifare per l'altra squadra!" Stavolta lo prendo in giro io, e scoppio a ridere appena lo vedo sconvolto e a bocca aperta.
"Provaci signorina, e ti faccio pentire anche solo di aver guardato per sbaglio qualche altro ragazzo dell'altra scuola!" Nasconde un sorriso, tentando di farmi il solletico.
A fatica, tento di liberarmi da lui, scappando verso la palestra, ma con immensa facilità mi riafferra, stampandomi un ultimo bacio.
L'ultimo bacio prima dell'ultima partita.

Lo so, sono cose semplici. Ma con lui mi basta questo. Forse... non sono così contenta che sia arrivata la fine della scuola.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora