Capitolo 5

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Una volta scesi dal bus ci dirigiamo verso casa. La strada non è lunga, saranno cinque minuti a piedi.

"Sei sicura che non sia successo nulla?"
"Sicurissima, stai tranquillo! E poi, se solo ci avesse provato, gli avrei fatto assaggiare questo! E poi questo!" Esclamo, facendo qualche posizione strana, tipo Power Ranger.
"Ok, ok. Sicuro." Sorride lui.
"Non ci credi?! Guarda che sono più forte di quanto tu possa immaginare!"
"Ci credo, Allie. Però, appena arriviamo a casa fammi un favore."
"Tutto ciò che vuoi, capo!"
"Togliti quella tuta."

Quando varchiamo la porta di casa un odore squisito ci invade le narici.
"Buonaseeeeraaa! Ma dove siete stati per tutto questo tempo, amori miei?" Nostra madre, con i suoi soliti ricci d'oro perfettamente ordinati, viene verso di noi, allargando le braccia. Heric la oltrepassa, tirando su con gli occhi, mentre io la abbraccio fortissimo.
"Ciao, mamma! Cos'hai cucinato? C'è un profumino!"
"Pollo con patate al forno, tesoro. Hai fam-?" D'un tratto si blocca, per scrutarmi meglio.
"Amore, che ci fai con la tuta di tuo fratello?"
"Oh... questa? Ehm, ecco-"
"Non è la mia, mamma." Interviene Heric.
"Ma è identica alla tua. Amore, se ne volevi una bastava chiederla, ma almeno te l'avrei comprata della taglia giusta."
"Mamma, non la volevo. Uno, è riservata esclusivamente alla squadra di basket, e due... è di Hogan."

Mia madre spalanca gli occhi, per poi mettersi le mani fra i capelli.

"Allie!" Mi rimprovera mio fratello.
"Che c'è?! Potevi lasciarle credere che fosse tua!"
"OH, MIO DIO!" Mia madre inizia a urlare, come una pazza.
"Perfetto, ci risiamo." Heric si siede sul divano, portandosi una mano sulla fronte.
"Mamma-"
"TU HAI LA TUTA DI JACE HOGAN E NON ME LO DICI?! COME HAI FATTO AD AVERLA?!" A mia madre si illuminano gli occhi.

Ok, nel caso in cui non l'aveste capito... sì, mia madre è una fan sfegatata di Hogan.
Perché? Ah boh! Ogni volta che viene alle partite della nostra squadra inizia a commentare quanto sia bello, sexy e talentuoso.

"Sono caduta in piscina e-"
"ERAVATE IN PISCINA ASSIEME?!"
"Sì, ehm.. oggi abbiamo combinato un casino in mensa e... ci hanno messo in punizione."
"Ma questo è meraviglioso! Caro, tua figlia ha passato l'intera giornata con Jace!"

D'un tratto, dalla soglia della cucina, compare mio padre. Un signore alto, biondo e con occhi verdi. Insomma, la fotocopia mia e di Heric.

"Fantastico. Fra quanto il matrimonio?" Ironizza lui, continuando a leggere il giornale.
"Ma... non dovreste arrabbiarvi perché mi hanno messa in punizione...?" Chiedo confusa.
"Oh, tesoro! Se la punizione consiste nel stare con Jace, mettiti nei guai più spesso, no?"
"Mamma, finiscila." Heric gira un attimo lo sguardo verso di noi, poi riprende a guardare la tv.
"Eddai, Heric! Ancora mi chiedo perché non ci fai amicizia!" Mia madre mette le mani sui fianchi.
"Perché è insopportabile, fidati. Non lo conosci."
"Oh, magari potessi conoscerlo meglio!"
Io scoppio a ridere nel vedere la reazione di mia madre.

In tanti mi dicono che io e lei siamo identiche, fisicamente e nel carattere. Forse hanno ragione. Ma, di sicuro, non abbiamo la stessa passione nei confronti di Hogan, anzi!
Heric, invece, è più tranquillo, proprio come mio padre.

"Cara, se continui così il pollo si brucia." La avverte mio padre.
"Oh, cielo! Forza, allora! Tutti a tavola!"
"Sí, capo!" Urlo, accecata dalla fame.
Mio fratello si alza di scatto, venendo verso di me.
"Che c'è?" Lo guardo confusa.
"Lo sai." Mi squadra.
"Ah, giusto. Mamma, vado prima a cambiarmi!"
"Ma amore, sei bellissima così come sei! Non perdiamo tempo e vieni a mangiare!"
"Non posso, o il mio fratellino si arrabbia." Rido, scompigliando i capelli ad Heric.

Prendo dei pantaloni grigi di una tuta e una canotta bianca. Dopodiché lascio quella di Hogan, ben piegata, sul letto.
Scendo le scale, per andare a mangiare.
Per tutta la cena mia madre non ha fatto altro che farci capire quanto fosse emozionata. Lei sperava in un fidanzamento fra me e Hogan. Quando le ho detto che non sarebbe mai accaduto, si è quasi disperata.

Torno in camera mia, buttandomi sul letto.
Ripenso a tutta questa giornata e mi sale un'altra crisi isterica.
Il mio sguardo cade sulla tuta e d'un tratto mi torna in mente il messaggio che ho letto.

"Alle 21.00, nel Bronx. Com'era la via...? New... New... New qualcosa... ah, sí! New Road!"
Prendo in mano il cellulare e guardo l'ora: le 20.30.

"Forse potrei..." Mi alzo lentamente, sedendomi a gambe incrociate.

Ok, forse sto per fare la più grande cavolata della mia vita.

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora