Capitolo 107

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Percorriamo il tragitto in macchina completamente in silenzio.
L'aria non è per niente buona.
Nate sta guidando in modo un po' brusco, premendo male sulla frizione, tant'è che ad ogni frenata rischio di sbattere il naso sul sedile davanti, dove c'è Jace, che guarda fuori dal finestrino, con sguardo duro e glaciale.
Alla mia sinistra c'è Emma, che tiene le mani lungo le ginocchia, silenziosa anche lei come non mai. Noto che ogni tanto, come me, tira delle occhiate al fratello.
Dev'essere preoccupata.
Heric, sul finestrino sinistro, di fianco ad Emma, guarda fuori, esattamente come Jace. Tiene il cappuccio della felpa alzato, nascondendo i suoi ricci biondi.

Vorrei fare qualcosa, per rompere il ghiaccio e rallegrare la situazione, ma ho solo paura di peggiorare le cose.

"Ehm, porto prima Heric ed Alison, vi va bene?" Domanda Nate.
Sto per rispondere, ma Jace mi interrompe.
"Fermati qua." Ordina.
"Perché?"
"Tu fermati e basta."
Nate obbedisce, e si accosta mettendo le quattro frecce.
"Cosa devi fare?"
"Ci vediamo stasera, voglio starmene un po' da solo." Dice, aprendo la portiera.
La sua reazione ci fa saltare tutti dai sedili, girandoci preoccupati verso di lui.
"Jace, che cazzo fai? Torna dentro!" Gli grida Nate.
"Non sto scappando, stai tranquillo! Non è come l'altra volta che mi sono ubriacato. Voglio solo stare da solo e pensare ad un po' di cose." Sta parlando in modo tranquillo, ma sul suo viso noto che sotto c'è qualcosa di strano... sembra... triste.
Chiude la portiera per poi allontanarsi lungo il marciapiede.

Tutti lo guardiamo con aria sconvolta.
Il mio cuore sembra come spezzarsi a quella scena: lui che cammina con le mani in tasca e la testa china.

"Scusatemi." Senza pensarci due volte apro la portiera per poi fiondarmi fuori.
"All-"
No riesco nemmeno a capire chi dei tre mi stesse chiamando, che ho già chiuso la portiera.
Jace è già sul fondo della via, a pochi metri, e lo raggiungo il più in fretta possibile. Dietro di me sento una macchina ripartire, e quando mi giro vedo il pick-up di Nate passarci davanti, superando il semaforo.
Menomale... devono aver capito che volessi stare da sola con lui.

"Jace!" Lo chiamo, appena mi trovo dietro. Lui si gira lentamente, e mi guarda confuso, per poi addolcirsi.
"Cosa ci fai qui-"
Non faccio in tempo a farlo finire di parlare che allungo le mie braccia intorno al suo collo.
Lo abbraccio forte.
Più forte che posso.
Mi tocca stare in punta di piedi ed allungarmi, ma per lui potrei toccare anche il cielo.
"C-cos-"
"Non fare così, ti prego. Mi fa così male vederti in questo modo..." Lo stringo sempre di più.
Lui rimane un attimo immobile, per poi sospirare e avvolgermi i fianchi con le sue mani.

Non mi sono mai sentita così protetta, se non tra le sue braccia.

"Piccola, non ti devi preoccupare. Io sto bene." Lo sento ridere dolcemente, ma so che lo sta facendo solo per farmi stare più tranquilla.
A questo punto mi abbasso sulle piante dei piedi, per poterlo guardare in viso, ma continuando ad abbracciarlo. Poggio le mie mani sul suo collo, e siamo a circa due centimetri di distanza.
"Non stai bene, Jace. Perché devi tenerti le cose dentro? Perché non ne parli con me?" Lo guardo dritta negli occhi, quegli occhi azzurri... dove mi perdo ogni volta.
Lui mi guarda in silenzio, per poi darmi un dolce bacio sulla fronte.

"Stai tremando, andiamo da qualche parte al chiuso." Mi sorride, prendendomi per mano.

Stavo tremando dal freddo e neanche me ne sono accorta...? Ero così presa e preoccupata per lui...

In silenzio ci dirigiamo verso una piccola caffetteria, ma molto accogliente. È molto all'antica, in legno, con delle vetrate lungo i tavoli, e alcune rose sono poste al bancone,
Un posto molto semplice, ma bellissimo.

Ci sediamo al tavolo più in fondo possibile, nonostante ci sia poca gente.
La primavera starà anche arrivando, ma al pomeriggio, senza un giubbotto, si sente ancora un po' di freddo, tenendo conto che oggi non c'è nemmeno molto sole.
È una giornata nuvolosa, e tutto questo peggiora l'umore...
"Cosa vuoi prendere?" Mi domanda Jace, mentre sta leggendo il menu.
"Non so... lo stesso che prendi tu."
"Beh, anch'io prendo ciò che prendi tu." Ci guardiamo seriamente per un secondo, per poi strapparci a vicenda un piccolo sorriso.
"Cioccolata?"
"Calda." Aggiungo.
"E cioccolata calda sia. Scusi, ci può portare due cioccolate calde?" Jace si gira verso il bancone, alzando leggermente la voce.
"Certo! La signorina vuole un po' di panna?" Un signore alto, che dimostra già una certa età, e con una folta barba bianca si rivolge a me con un sorriso amichevole.
"Ehm, va bene! Tu la vuoi?" Chiedo a Jace.
"Nah, quella la lasciamo a voi ragazze." Sorride ironico, facendo fare la stessa cosa a me.

Dopo pochissimi minuti le nostre cioccolate arrivano.
"Wow..." Esclamo, alla vista della tazza ricoperta di panna.
"Ok, mi sto leggermente pentendo di non averla presa anch'io." Jace guarda la mia cioccolata con gli occhi a forma di cuoricini.
"Sei ancora in tempo se la vuoi, ragazzo."
"Oh, non fa niente. Mi va bene così." Risponde lui, e il signore se ne va con un mezzo sorriso.
La assaggio e mi faccio pervadere dalla dolcezza. È assolutamente squisita.
"È buona?"
Alzo lo sguardo verso di lui, che mi stava guardando sorridente.
A vederlo con quella espressione sento il viso in fiamme.
È bellissimo... in ogni cosa che fa o dice.
"La vuoi assaggiare?" Non aspetto nemmeno la sua risposta che sto già prendendo un po' di panna col cucchiaio, per fargliela mangiare.
Lui si allunga sul tavolo, aprendo la bocca.
Si ferma a gustarla un attimo, per poi guardarmi sconvolto.
"Ok, mi sono ufficialmente pentito."
"Dai, ma prendila anche tu!"
"Ma va! Sto scherzando! Preferisco guardare te mentre la mangi." Mi sorride.
"E io preferisco se la prendi anche tu..." Dico, facendo un finto broncio, mentre lui scoppia in una piccola risata.
"Alison."
"Mh?" Sto per sorseggiare la cioccolata, ma mi blocco appena mi afferra la mano, per stringerla forte.
"Grazie." Dice, con sguardo profondo.
"P-per cosa...?" Domando confusa. Perché mi sta ringraziando così all'improvviso...?
"Perché tu sei l'unica persona in grado di farmi stare bene, pure quando tutto va male."

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Ciao ragazzi! Come state? Spero tutti bene!
Vi chiedo scusa ma con l'università sono stata parecchio impegnata, ma essendo che ora sono chiuse per una settimana per via di ciò che sta accadendo per il coronavirus avrò molto più tempo per aggiornare e ne sono felicissima. A proposito di questo volevo chiedervi come state, e se qualcuno vive proprio in una delle zone più colpite.

Mi raccomando, sappiamo benissimo che non è certamente da prendere sottogamba, ma non andate in panico! Sono sicura che tutto si risolverà per il meglio :) assicuratevi di prendere le giuste preucazioni che ormai sappiamo tutti a memoria.

Vi voglio bene! ❤️

Al3xja 🌸

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora