Capitolo 79

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Non ho mai sentito il mio cuore battere così velocemente.
Più tento di prendere fiato più mi sembra di perderlo.

"Andrà tutto bene." Sam mi incoraggia, rivolgendomi un dolce sorriso e stringendo la mia mano sempre più forte.
"Sì..."

Ormai tocca a noi.

Appena la nostra scuola viene nominata corriamo al centro del campo per metterci in posizione: io mi inginocchio al centro, circondata dalle altre ragazze.
Appena parte il primo bip sento il cuore sussultare, finché poi, la nostra canzone parte.
Di scatto mi alzo in piedi, sollevata in aria dalle mie compagne, e sento la nostra squadra di basket fare il tifo per noi.
Alzo la gamba in spaccata, per poi lasciarmi cadere, presa al volo dalle ragazze.
Dopodiché ci posizioniamo per eseguire il nostro ballo, formato da ruote e verticali.
Formiamo velocemente dei gruppi da tre, io in quello centrale, dove veniamo sollevate ancora, ma stavolta saltiamo in spaccata frontale a gambe aperte, cadendo nuovamente tra le braccia delle nostre compagne.
Finalmente manca solo una figura:la piramide.
Sembrerebbe andare tutto per il meglio, ma il mio sguardo cade accidentalmente su quello di Jace.

Sento la mente annebbiarsi.

"Ahia!" Improvvisamente inciampo e sento un forte dolore alla caviglia. Per miracolo riesco a tenermi in piedi e ad avvicinarmi al resto del gruppo per formare la nostra ultima mossa.
Salgo sulle ginocchia di alcune mie compagne, creando finalmente la piramide, ma nel frattempo mi sembra di morire per il dolore.
Tento di sfoggiare uno dei miei migliori sorrisi, anche se forzato.
La caviglia ormai non mi regge più... ho bisogno di sedermi.

"E QUESTE ERANO LE RAGAZZE DELLA NEW YORK CENTRAL HIGH SCHOOL! FACCIAMOLE UN GRANDE APPLAUSO, BRAVISSIME!" Sento il pubblico applaudire e i nostri ragazzi fischiare, ma niente è più forte del bruciore tremendo che sto provando.
Finalmente sto per scendere, ma improvvisamente sento la caviglia cedere totalmente e cado a terra.

"Allie...?!"
"Alison?!"
"Allie, tutto bene?!"

Le ragazze si avvicinando subito a me, aiutandomi a rimettermi in piedi.
"Sì, scusate..."
Mentre usciamo vedo Heric e il resto dei ragazzi avvicinarsi a me.
"Cos'è successo?!" Mi domanda preoccupato.
"Sono inciampata e... ora mi fa male la caviglia..."
"Evans, falla sedere e tienile alzata la gamba. Hogan tu prendimi del ghiaccio. Io vado a chiamare il medico." Il coach inizia a dare ordini affrettati. Devo aver messo tutti in difficoltà, visto che ora dovrebbero iniziare a giocare.
Sposto lo sguardo su Jace, che ha già preso il ghiaccio e me lo sta per appoggiare sulla caviglia, ma Heric glielo strappa di mano.

"Dov'è l'infortunata?" Vedo un signore vestito di rosso venire verso di me.
"Fammi vedere. Beh, sta iniziando a gonfiarsi." Inizia a muovere la mia caviglia provocandomi dei dolori.
"Ah..." Mi lamento.
"È sicuramente slogata. Adesso te la bendo, ma dovresti farle fare una radiografia."
"Non posso lasciarla andare da sola, la mia squadra deve giocare proprio ora." Sul volto del coach riesco a vedere la preoccupazione e il dispiacere allo stesso momento.

Mi sento così in colpa...

"Non è urgente, a vederla così è sicuramente slogata. Deve tenerla a riposo, mettere ghiaccio e usare le stampelle." Dice il medico.

Nel frattempo la squadra viene chiamata per entrare a giocare.
Sposto nuovamente l'attenzione su Jace, che mi stava già fissando.
"Alison, io sono qua vicino a te. Poi ci sono anche le ragazze. Qualunque cosa dovessi avere bisogno, chiamami." Il coach mi dá una leggera pacca sulla spalla, sorridendomi.
"Sì, grazie." Ricambio io, mentre la squadra inizia a scendere in campo.
"Chiama anche me, piuttosto blocco la partita."
"Heric, non sto morendo." Rido, per alleggerire la situazione. Più che morire fisicamente, mi sento morire dentro.
"Va bene... a dopo, sorellina."
"Allie, mi dispiace tantissimo..." Le mie amiche si avvicinano, insieme al resto del gruppo.
"Hogan! Ti vuoi muovere?!" Sento ancora la voce del coach, e mi accorgo solo in quel momento che Jace era fermo a guardarmi.
Senza dire una parola, si incammina verso il campo, a testa bassa.

Non l'avevo mai visto così...

La benda è ben stretta e mi tiene abbastanza ferma la caviglia. Ma il dolore che provo lì non è paragonabile a quello che sento quando lo guardo... quando guardo Jace.
Jace Hogan...

Poco dopo l'arbitro fischia l'inizio della partita e mio fratello, riesce subito a prendere la palla.
Di fianco a lui c'è Jace, ma sembra non volergliela passare.
Oh, ti prego... non voglio assistere ad altri loro scontri nel bel mezzo di una partita.
Vorrei tanto rivederli passarsi la palla come l'ultima volta...

-

Neanche la fine del primo tempo e la palla è praticamente in possesso esclusivo dell'altra squadra. E non solo, la nostra sta pure perdendo.
Non ho mai visto Jace ed Heric in questo modo. Sembrano quasi... demotivati.
Oltre a non aiutarsi, sembrano anche non riuscire a concentrarsi.

"EVANS, HOGAN! SI PUÓ SAPERE COSA CAZZO VI PRENDE?! VOLETE PRENDERE QUELLA PALLA O PENSATE DI ANDARE A FUNGHI?!" E questa è solo una delle tante sclerate del coach.
Continuo a guardarli e mi accorgo che una cosa in comune la hanno: entrambi si passano una mano tra i capelli ogni volta che qualcosa va storto.
Sui loro volti vedo solo scoraggiamento e preoccupazione, e nel momento in cui Jace riesce a recuperare palla, l'arbitro fischia la fine del primo tempo.
Vedo Jace lanciarla via con violenza e passarsi entrambe le mani sul volto e sui suoi capelli castani.

"Venite qua. Subito. Ma che cazzo avete oggi, eh?! Non avete mai fatto così tanto schifo!" Sento la rabbia del coach a mille, non aveva mai reagito così. Anche se, in effetti, non lo biasimo. Nessuno di loro era in forma. Solitamente sono Jace ed Heric quelli che rianimano la squadra, grazie ai canestri e ai passaggi quasi sempre perfetti. Anzi, nonostante non giochino mai assieme vincono quasi sempre. Ma oggi, proprio no...
"Hogan, la palla cos'è?! Una bomba da evitare?! Ed Evans, hai le mani di pasta frolla?"

Sento la tensione a mille e la tristezza aumentare sempre di più.
Questa esperienza a Boston non doveva andare così... non doveva per niente andare così...

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora