Capitolo 105

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"Mi raccomando, con Jace acqua in bocca. Quello impazzirebbe se sapesse cosa hanno tentato di farti quelle due stronze."

Guardo Emma camminare con aria attenta e sicura, mentre controlla per bene i dintorni del corridoio.

"Muta come un pesce." Metto la mano davanti alla bocca, per rendere più chiaro il messaggio.
Emma mi guarda soddisfatta, rivolgendomi la sua piccola mano rivolta verso l'alto. Con una piccola intesa, capisco cosa significa e le batto fiera il cinque.

Stiamo per uscire definitivamente ma d'un tratto si blocca.

"Che succede?" Domando preoccupata, fermandomi anch'io sull'attenti.

Lei si gira verso di me, mi mette le mani sulle spalle e fa un sospiro profondo.

O-okay... sono leggermente confusa.
Lei inizia ad annuire, e io la seguo a ruota, sentendomi leggermente stupida.

"Abbiamo la faccia di due che hanno commesso il più grande complotto al mondo."
"Ah sì...?" Domando, ancora più confusa di prima.
"Sì. Prendi un bel respiro. Sorridi e annuisci, e tutto andrà per il meglio."
"C-cosa dovrebbe andare storto, scusa?" Per sembrare più gentile faccio un piccolo sorriso, ma credo di avere sul volto un'espressione da ebete.
"Mh? No, nulla. Ti sto prendendo in giro." Scoppia a ridere.
"Ah..." Ridacchio anch'io, anche se ancora non ci ho capito niente.

Emma alle volte è proprio strana, ma unica nel suo genere. Credo sia una caratteristica degli Hogan.

"Solo che... mio fratello non è stupido. Quando ero piccola mi beccava ogni volta che mi mettevo nei guai. Crescendo ho capito come nasconderlo."
"E come lo nascondi?" Domando.
"Mh... sii te stessa. Non farti vedere nervosa o preoccupata. Di sicuro ci chiederà perché siamo assieme. In quel caso, tranquilla: ci penso io." Mi fa l'occhiolino, e io le sorrido.
"Va bene, tenterò di sembrare normale." Rido.
"Mi raccomando, vale anche per tuo fratello. Forse tu non lo sai, ma conosce i guai molto bene pure lui." Ridacchia Emma.
"C-cosa intendi?" La sua frase mi fa salire un brivido di preoccupazione.
"Beh... ero solo una bambina, ma ricordo che quei due si cacciavano in parecchi guai. D'altronde, anche Nate era un gran bel cretino." Si passa la mano tra il ciuffo dei capelli, e l'immagine di Jace sembra come riapparirmi nuovamente davanti.
"A-ah..." Sono senza parole.

Ero a conoscenza del fatto che quello stupido di Jace si mettesse in brutti giri, ma che lo facessero anche Nate e mio fratello...

"Dai, andiamo! O quelli ci sgamano prima!" Emma mi prende per un braccio, e usciamo assieme nel parcheggio della scuola.
Tento di sembrare disinvolta, ma mi sento come una specie di burattino di legno: rigida e in tensione.
Allungo l'occhio verso la miriade di auto, e la mia attenzione cade proprio sul pick-up grigio di Nate.
Io ed Emma ci avviciniamo e li troviamo tutti e tre appoggiati all'auto, che fumano una sigaretta.

A-aspettate... da quando mio fratello...fuma?!

"Ehm, ehm." Schiarisco la voce alle loro spalle, per far notare la mia presenza.
Devo aver interrotto qualche discorso, perché non appena mi vedono si zittiscono.
"A-Allie..." Heric butta a terra la sigaretta mezza fumata, pestandola velocemente col piede, mentre Nate e Jace continuano la loro.
"Da quando fumi?" Domando a braccia conserte.

Che cretino... eppure lo sapeva che stavo arrivando. Poteva anche evitare di farsi beccare in pieno.
Vedere mio fratello con una sigaretta in bocca non me lo sarei mai immaginato.

"Allie, una sigaretta tra amici, una volta ogni tanto , è una cosa normale..." Si giustifica, passando una mano tra la sua folta chioma bionda.
"Dai piccola, non te la prendere." Jace si rivolge a me, con sguardo tenero: deve aver capito che mi dá fastidio se comincia a far fumare mio fratello.
"Ma infatti, Allie. Tieni, facciamocene una pure noi." Emma appare dietro di me porgendomi una sigaretta, e sulla faccia di quei tre appare un'espressione sorpresa.
"E tu che cazzo ci fai qua, mocciosa?! E quella da dove è uscita?!" Jace si fionda sulla sorella, strappandole la sigaretta di bocca, per poi buttargliela a terra.

Emma rimane immobile, con la bocca ancora leggermente aperta e l'accendino davanti al viso, visto che stava per accenderla. Dopodiché tira su con gli occhi.

"Ah, quindi ve la potete fare solo voi, giusto?" Emma fa un sorriso sarcastico, e io a stento trattengo una risata.

Qua sta per partire un altro litigio tra fratelli Hogan!

Jace guarda la sorella, fulminandola con lo sguardo.
Dio, se è bello. Pure da arrabbiato.

"Ti ricordo che voi siete delle ragazze! E tu in particolare, hai solo quattordici anni!"
"Oh, scusami! Non sapevo che fossi così deficiente da non capire che i polmoni delle femmine sono identici a quelli dei maschi!" Emma si alza leggermente in punta di piedi per sovrastare in fratello. Anche se lei appare piccola piccola, mentre lui un gigante colossale.
"Ma che cazzo stai dicendo?!"
"Sto dicendo che se sono femmina non vuol dire che a me faccia più male che a te perché sei uomo!" Urla, incrociando le braccia al petto.
"Cosa c'entra!? È chiaro che non voglia vedere mia sorella fumare! E ricordati che è brutto vedere una ragazza fumare... a noi ragazzi non piacciono! Quindi evita, perché se ti vedo ancora ti riporto a casa dalle orecchie e racconto tutto a Scarlett!"

Qua si mette male... Jace sta iniziando a scaldarsi sul serio.
Anche se a modo suo, credo stia solo tentando di proteggere sua sorella.

"Pf, ora che mi prendi dovrai fare il giro del mondo, fratellone. Ti ricordo che non sei l'unico furbo in famiglia. E comunque tranquillo: non fumo. Le stavo nascondendo a un'amica. Non sono così stupida di cervello da andarmi a rovinare come qualcuno." Emma si appoggia alla macchina di Nate, fiera di sé.
"Ti conviene, mocciosa. Perché se ti becco sei fottuta." Lo sguardo di Jace è glaciale.

Credo che stavolta si sia arrabbiato sul serio con sua sorella, non come le altre, che sembravano più... scherzose.

"Ok, adesso datevi una calmata. Già vi devo sopportare ogni volta che vengo a casa vostra. Non mi va di farlo anche in giro." Interviene Nate, nella speranza di calmare le acque.
"Il punto è che lei non doveva neanche esserci." Sbotta Jace, che sembra stia tentando di mantenere il nervoso.
"Jace, calmati. Tanto dobbiamo solo tornare a casa." Mio fratello tenta di farlo ragionare.
"Sono venuta perché avevo bisogno di parlare con Alison." Emma risponde con calma, ma il suo sguardo potrebbe lanciare miliardi di pallottole contro Jace.
"Di cosa?"
"Cose da ragazze! Sono affari nostri! O ti devo venire a dire pure questo?" Risponde lei, con una risata sarcastica.
"O-ok! Direi di tornare a casa! Andiamo?" Stavolta intervengo io, mettendomi anche in mezzo a loro due, per evitare che continuino.
"Sì, e subito." Nate tira fuori dalla tasca le sue chiavi e apre la macchina.

"Ma come? Già ve ne andate?"

Stavamo per salire sul pick-up, ma una voce alle nostre spalle ci blocca.

A-aspetta... perché mi sembra così familiare...?

Il Peggior Nemico di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora