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«you.»

La notte scorse veloce, accompagnando il sonno tranquillo e sereno dei due ragazzi, che dormirono beati sotto le coperte del letto di Taehyung, abbracciati e cullati dal calore e dai loro respiri, che riempivano il silenzio di quella stanza buia.

Il grigio non avrebbe mai pensato che, proprio nel giorno del suo compleanno, i dottori avrebbero potuto dargli una notizia così grande ed emozionante. Gli sembrava surreale che, finalmente, quel grande incubo fosse giunto al termine, che fosse stato spazzato via come succede alle foglie autunnali con una piccola folata di vento.

I dottori gli avevano detto che finalmente era guarito e che poteva tornare a vivere la sua vita come un ragazzo normale. Finalmente poteva essere un ragazzo libero e spensierato, come la normalità, per quella giovane età doveva essere.

Il sole si era alzato nel cielo azzurro di quell'ultima giornata di quell'anno che tutti speravano di lasciarsi alle spalle. Una luce smorzata dalle tapparelle semichiuse illuminava fiocamente il viso del ragazzo dai capelli biondi, che si svegliò, battendo lentamente le palpebre, cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante.

Jimin, dopo essersi completamente svegliato, posò lo sguardo sul viso rilassato del proprio ragazzo, che lo stava ancora abbracciando, dormendo profondamente.

Un sorriso incorniciò le sue labbra. La bellezza di quel ragazzo non smetteva mai di colpirlo. Ogni volta era sempre come la prima. Ogni suo particolare era speciale, come il piccolo neo, sulla punta del naso, si cui il biondo amava lasciare dei piccoli e dolci baci.

Lanciò poi un'occhiata fugace al telefono, per controllare l'ora e, finalmente, si decise a svegliare il beato Taehyung che ancora non dava segno di svegliarsi.

Gli portò una mano tra i capelli soffici e lunghi, spostandoglieli dal viso. "Taehyungie" lo richiamò dolcemente, carezzandogli una guancia. Il grigio socchiuse le labbra e, molto lentamente, aprì gli occhi. "Buongiorno, mio bell'addormentato" il biondo gli diede un bacio sulla guancia, che lo fece sorridere all'istante, ancora con gli occhi chiusi.

"È ora di alzarsi, dobbiamo andare a parlare con i dottori Tae" Jimin gli ricordò, mentre gli passava la mano tra i capelli. "Di già?" chiese invece il grigio, con voce ancora impastata dal sonno. "Non possiamo dormire un altro po'?" chiese speranzoso, aprendo finalmente un po' gli occhi, per guardare il ragazzo lungo al suo fianco. "No, mio caro. Devi alzare quel bel fondo schiena che ti ritrovi, prepararti e sbrigarti" gli sorrise, mentre l'altro sbuffò sonoramente.

"Va bene, ho capito" e si tirò su, a sedere. Jimin, invece, prese subito l'occasione e si alzò, dirigendosi verso il bagno.

"E comunque, tra i due, chi ha un bel culo, sei tu" ammiccò, ricevendo in risposta un gran bel dito medio nella sua direzione, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Oncology | VminWhere stories live. Discover now