3 novembre

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3 novembre 2018

Oggi un anno fa incontravo Chanyeol. Non ricordo mai le date; solo poche, a malapena i compleanni. Questa mi è sempre rimasta impressa, ed è assurdo come ricordi ancora di che colore era la felpa che portava quel giorno, tapezzata dai peli del cucciolo con cui alle 5 del mattino giocava come fosse stato pomeriggio.
E' passato un anno; l'anno più intenso della mia vita. Un anno che mi ha cambiata mille volte, in cui ho vissuto momenti al picco della felicità e poi al picco della tristezza, dello sgretolamento di me stessa. Certe esperienze, certe persone, possono darti nel periodo della loro presenza più di quanto qualcun altro possa mai darti in una vita intera.

A distanza di un anno Chanyeol c'è ancora. E' di nuovo qui nonostante avessi creduto che non l'avrei rivisto mai più, e io lo sento di nuovo. Sento di nuovo quella sensazione di adrenalina che mi dà sapere che è presente e ho così tanta paura. Sento che non sarò più in grado di lasciarlo andare.

-

Mi si blocca il respiro, succede tutto in un attimo.
Non ho il tempo di reagire in alcun modo mentre Chanyeol lo raggiunge avventandosi su di lui.

Chanyeol lo stringe dal colletto e lo tiene pericolosamente vicino, ha i muscoli del braccio tesi e un'espressione quasi feroce. "Allontanati. Lei per te non esiste più. Se so che la disturbi in qualche modo te ne faccio pentire"

Mi avvicino a lui. E' una furia ma sta mantenendo il controllo, trema perché sta trattenendo la sua rabbia.

"Voglio solo parlare e chiudere la questione, dopo non mi vedrete più" dice Alec, e sposta lo sguardo su di me. "Sparirò completamente dalla tua vita Helena. Mi hai lasciato, lo accetto"

"Non me ne frega un cazzo di chiudere la questione" sputa Chanyeol. Poche volte l'ho visto così furioso. "L'unica cosa che devi fare è sparire. Per sempre." sibila.

Non dire nulla, stare indietro e lasciare che qualcuno mi difenda, non l'ho mai fatto. Ho sempre preso in faccia tutta la merda che mi è stata tirata, se sono caduta l'ho fatto sul pavimento duro facendomi male. Nessuno ha mai attutito il mio dolore.

Avevo paura di ciò di cui Alec avrebbe potuto minacciarmi se mi avesse vista. Avevo paura mi avrebbe aggredita fisicamente. Pensavo di dover lasciare Chanyeol fuori e affrontare Alec come ho sempre fatto.

Chanyeol però si è messo davanti a me.
Provo uno strano sollievo nel non dover sorbire lo schifo che pensavo avrei dovuto passare. Sono così sollevata dal fatto di non dover parlare con Alec; ho un rifiuto nei suoi confronti che mi rende difficile sopportare persino la sua vista. E assecondare per una volta quello che sento è così alleviante. E' come se dessi una tregua a me stessa.

"Sparirò." Continua lui. "Voglio solo darti una cosa, e me ne vado. Non mi farò vedere più"

Chanyeol stringe ancora di più il suo colletto, le sue nocche sono bianche per la pressione che sta esercitando, e Alec respira a malapena, quasi soffocato dalla stretta della camicia attorno al suo collo; ma non lascia trasparire nessuna traccia di dolore.

Tocco la spalla di Chanyeol, faccio leggermente pressione per attirarlo a me, guardo Alec.

Non ho mai visto la sua faccia esprimere ciò che prova come adesso. Sembra quasi finto, gli luccicano gli occhi di divertimento. Come se stesse godendo di una cosa che ha solo immaginato ed è trepidante perché accada. Mi guarda negli occhi con una sicurezza e un piacere malsano che mi danno la nausea. Anche quando Chanyeol lo lascia andare con così tanto sdegno da spingerlo via.

Alec si aggiusta il colletto della giacca, quello della camicia, con espressione crucciata. Liscia con i palmi la cravatta sul suo petto, poi poggia di nuovo lo sguardo su di me come se per un attimo si fosse distratto. Ogni sua mossa è teatrale, finta, studiata, come se fosse un attore che interpreta la personalità che si è costruito.

365 days // ChanyeolWhere stories live. Discover now