4 ottobre

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4 ottobre 2018

Quest'uomo mi tocca e io non sento niente. Solo quel mero, primitivo piacere fisico sessuale, che non mi fa raggiungere nemmeno l'orgasmo. Lui mi parla, io gli parlo, ma non sento niente. Vuole vedere attraverso di me, vuole sapere cosa si cela dietro al vuoto del mio sguardo e come faccio a mostrare l'assoluta indifferenza e la risolutezza del mio carattere "indomabile", come dice lui.
Vorrebbe, ma non ci riesce. Ogni tentativo è vano e nemmeno tanto dedito; è come se lo facesse per sfida, non certo per un fantomatico sentimento; la cosa non mi innervosisce come dovrebbe, anzi mi sta bene. Chiunque altro non accetterebbe una relazione con qualcuno senza conoscerne il passato, io stessa non lo farei.
Non so se, nonostante nel mio intimo ne ho profondamente bisogno, riuscirò ad aprirmi prima o poi. Non so se troverò qualcuno, qualcun altro, con cui mi sento così bene e me stessa da riuscirci.
Quindi accetto questo scorrere del tempo cercando di soffocare quel piccolo fuoco dentro di me che pensa a lui.
Questo dolore che mi mantiene viva e mi ricorda chi sono.

-

Più lo guardo e più sento uno squarcio nel petto, così tanto dolore che gli occhi mi si inumidiscono tanto da rigare le mie guance con le lacrime. Non credo sia possibile volere tanto una persona da provare dolore, eppure è così. Sento che potrei scoppiare, sento che...

Lui interrompe il flusso dei miei pensieri.

Mi si avvicina con una fretta impellente e il respiro pesante, raccogliendo il mio viso e baciandomi.

Le sue mani che raccolgono il mio viso e la sua lingua la mia, mentre mille brividi percorrono la mia schiena e il corpo lo riconosce. Riconosce il tocco in grado di fargli raggiungere quello stato di piacere assoluto. Quello che mi fa provare l'apice, che mi fa sentire una dea.
Amata, rispettata anche nel minimo centimetro di pelle, che mi tocca con una dolcezza infinita e un desiderio bruciante nelle mani che arriva su di me come energia elettrica, e io penso che non mi sono mai sentita viva così.
Lui mi fa sentire suggestionata, persa, come nuotante in un fluido afrodisiaco che inibisce i sensi e la ragione e ti avvolge completamente. Che crea dipendenza e ti dà la consapevolezza che nessuno potrà darti l'energia vitale che ti dà lui. È come se i nostri corpi fossero programmati per muoversi l'uno per l'altro, in un modo così armonioso e ritmico, toccante ogni millimetro giusto per dare piacere all'altro.

Le sue mani mi accarezzano con foga, con i palmi aperti e le dita in cerca di un lembo della mia pelle, le passa su di me sempre più giù, provocandomi la pelle d'oca. Le posiziona sotto le mie cosce e mi solleva con uno scatto.
Io sospiro pesantemente. Allaccio istintivamente le gambe attorno ai suoi fianchi, e sentire la pressione del suo basso ventre mi fa tremare.

Lui assapora le mie labbra con un trasporto stupefacente, quasi angosciante, e mi comunica tutto quello che prova e che ha provato.
È struggente, il pensiero che per colpa mia sia stato così. Mi odio eppure mi concedo di baciarlo. Mi concedo di sentirlo aderire a me, sentire la sua lingua che assapora le lacrime salate agli angoli della mia bocca.

L'idea di averlo così vicino, baciarmi, stringermi, mi manda in tilt il cervello. Era un desiderio ormai seppellito, lontano quanto struggente. La consapevolezza di poterlo stringere mi fa mancare il fiato.

Quando la sua lingua si scioglie dalla mia esprimo la mia insoddisfazione quasi involontariamente.
Chanyeol bacia il mio collo e la morbidezza delle sue labbra carnose si chiude attorno al mio lobo, succhiandolo. Io stringo i suoi capelli così tanto che ho paura di fargli male, ma lui in risposta geme soltanto, quasi sofferente.
Il nostro ventre l'uno contro l'altro fa sentire un piacere quasi doloroso, lo percepisco forte in lui.

Le mie mani finiscono per tirare su il lembo della sua maglietta e sfiorare il suo petto. Faccio si che mi rimetta a terra, lui capisce perché. Quando tocco il pavimento con i piedi le gambe mi tremano e sono come gelatina.

Mi stacco da lui e gli sfilo via la maglietta. Per la prima volta da quando mi ha baciata ci guardiamo negli occhi. E la vista di lui è mozzafiato.
Ritto a venti centimetri da me mi sovrasta, mi guarda con così tanto amore che potrebbe esplodermi il cuore. Perso, come se non esistesse niente all'infuori di noi due sulla terra. Con il respiro pesante e il petto che si alza e si abbassa velocemente, gli manca il fiato. Respiro che transita da lui e investe me, attraverso le sue labbra carnose e rosse come le ciliegie, schiuse e gonfie. I suoi occhi sono lucidi di emozione, i suoi capelli scuri spettinati vanno in più direzioni. Le sue spalle ampie sono distese e la sua pelle è chiara quasi candida. Sono io stavolta ad avvicinarmi a lui. Accarezzo le sue braccia con delicatezza, salgo dai polsi fino alle spalle, lo tocco come se fosse la prima volta. Accarezzo il suo petto, piano, a volte quasi sfiorandolo, e sorrido quando gli viene la pelle d'oca.
I nostri respiri accelerano inspiegabilmente come se stessimo correndo, eppure lui non sta muovendo un muscolo.
Mi guarda, senza inibizioni, senza controllo emotivo ma con le braccia tremanti lungo il busto, fare di lui quello che voglio. Deglutisce.

Io bacio il suo collo in ogni centimetro e passo le mani tra i suoi capelli. Allora lui mi stringe a sé e raccoglie le mie labbra, baciandomi di nuovo così intensamente da togliermi il fiato.

Non abbiamo bisogno di dirci nulla.
È tutto tra i nostri corpi che si toccano. Nelle lacrime dell'ultimo mese, in quelle di oggi. Nelle nostre notti insonni, nella sua musica e nel mio diario. È tutto nel modo struggente in cui ci baciamo.

Voglio che quel dolore mi lasci, lo voglio quasi quanto voglio lui. Ricordare quella ferita con un dolore ormai stagnante misto al sapore di rassegnazione, e provarlo senza sentirmi in colpa e senza pensare a lui.

Perché noi ci siamo sempre amati e lasciarci non ha cambiato niente.

Chanyeol mi spoglia con lentezza, e quando ormai sono nuda mi guarda negli occhi con un'emozione sconvolgente, le sue pupille nere luccicano. Mi accarezza la guancia con una tenerezza infinita e le sopracciglia aggrottate, come se provasse tanta emozione da far male.

Mi porta a letto mano nella mano, con una dolcezza che mi fa sciogliere, mentre il battito del mio cuore è impazzito e sono percorsa da brividi, ma non per il freddo.

Sul materasso sopra di me Chanyeol passa le mani delicatamente su ogni parte del mio corpo. Accarezza il mio collo, il petto, i seni, lo stomaco. Sorride contro le mie labbra quando la mia pancia freme sotto il suo tocco. Non venivo toccata con così tanto amore da quando non l'aveva fatto lui per l'ultima volta.

Ci tocchiamo in ogni parte come se fosse la prima volta, come se non ci conoscessimo. Ci esploriamo in ogni centimetro, e io riprovo l'emozione di baciare gli angoli della sua bocca quando sorride leggermente; di passare le mani sul suo collo, sulle sue spalle. Di sentirlo gemere sottovoce e dire il mio nome con voce profonda e raschiata.

Quando Chanyeol diventa parte di me mi bacia con un fervore avvolgente ed è come se mi dicesse ti amo. Lascio andare le pupille all'indietro dal piacere e stringo i suoi capelli tra le dita.

Respiro a fatica e perdo ogni cognizione, così intossicata da lui da perdere quasi conoscenza.

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HOLA,,

come al solito mi scuso per l'attesa, a mia discolpa posso dire che essere maturanda è massacrante e faccio del mio meglio, ma soprattutto ho SEMPRE il pensiero a 365 days anche se ho poco tempo per scrivere. spero che questo capitolo abbia comunicato anche solo un barlume dell'emozione che ho provato io scrivendolo perché in fondo è un po' il lieto fine a tutto lo schifo che i protagonisti hanno provato ma di questo ne parlerò, ancora non è il momento,, come al solito mi farebbe felicissima sapere cosa ne pensate, e spero che il prossimo capitolo possa arrivare presto!

vvb, Veronica

365 days // ChanyeolWhere stories live. Discover now