27 giugno

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27 giugno 2018

Ieri ho abortito. Scusa Chanyeol. Scusa, mi odio così tanto. Vorrei morire.

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Chanyeol è così bello che mi sento frastornata, e quando apro la porta guardo mio fratello come se fosse un alieno.

Immediatamente il mio cervello si ricollega alla presenza dell'uomo nella mia cucina e cerco di mostrarmi indifferente, per non fargli capire che sono in compagnia.
Mio fratello ha lo skateboard in una mano e lo zaino sulle spalle, mi guarda curioso.

«La mamma ragiona poco ultimamente, mi ha praticamente buttato fuori di casa. Posso rimanere qui?»

Mi viene di urlare. «Non parlare così di lei, Eric. Che è successo?»

«Posso rimanere sì o no?»

«Sì, ma adesso non è il caso di entrare»

«È la macchina di Chanyeol quella?»

Porto una mano alla fronte. «Cristo santo...»

Mio fratello sorpassa la soglia scansandomi e io, esasperata, non posso fare a meno di seguirlo e guardare la scena.

Eric entrato in cucina esclama il nome di Chanyeol come se fosse un bimbo che ritrova l'amico perduto, con così tanto affetto che mi si stringe il cuore.
Chanyeol è appoggiato al ripiano dove prima ero quasi accasciata io. Ha le braccia incrociate al petto, e sorride contento nel vedere mio fratello. Si abbracciano, Chanyeol gli dà una pacca sulla spalla, senza smettere di sorridere.

«Come stai?» chiede a mio fratello staccandosi.

«Male. Pure tu non sembri un granché»

«Sono stato meglio. Hai lasciato cadere lo skate per terra, tua sorella sta per ucciderti» dice con lo sguardo su di me che è tutto un programma.

Stiamo pensando tutti e due alla scena di qualche minuto fa. Mi si contorcono le budella.

«Se rompi le mattonelle io rompo te Eric» dico deglutendo. Poi Chanyeol distoglie lo sguardo e io riprendo a respirare.

«Resti a cena, giusto?» chiede mio fratello guardando Chanyeol, che si rabbuia. Di nuovo i suoi occhi incrociano i miei, e non abbiamo bisogno di dirci nulla.

«No, non posso proprio» Chanyeol ed Eric si scambiano un cinque e un pugno, ma mio fratello è chiaramente deluso.

Chanyeol dice un "ci vediamo" con un sorriso per nulla rassicurante e mio fratello non replica.
Prende il cellulare dal tavolo e supera Eric, fermandosi poco prima della soglia della cucina, dove sono appoggiata io.
Mi lascia uno sguardo che mi fa tremare le gambe, come a dire "non finisce qui".
Poi sparisce.

Mi siedo attorno al tavolo, appoggiandoci i gomiti e tenendo le mani tra i capelli. Deglutisco e faccio un respiro profondo, impreco sottovoce dimenticando per un attimo di non essere sola.

«Ma ho interrotto qualcosa?» dice Eric ancora ritto in mezzo alla cucina, mentre si toglie il berretto dalla testa.

«Cosa? No, certo che no, cosa vai dicendo»

«Ah no? Chanyeol ti guardava come se ti avesse voluta mangiare»

«Eric, cristo santo 'sta zitto»

Lui alza le mani. «Va bene, non ti incazzare. Dico solo quello che vedo, non ci vuole un genio per capirlo. Io ne sono solo contento»

Eric ha il potere di centrare il punto in maniera brutale perché lui possiede un semplice requisito: manca completamente di tatto e sensibilità. Riesce a toccare i miei nervi nei momenti peggiori e io devo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non sbottare in una crisi nervosa. Perché quello che ha percepito è vero e io al pensiero che stavo abbassando le mie difese vado su tutte le furie. Non deve succedere.

365 days // ChanyeolWhere stories live. Discover now