Capitolo 34

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Mi sveglio sempre nella camera nera, non ci sono finestre, non so se è giorno o notte, ho perso la cognizione del tempo, e fra poco ci sarà la luna piena.
Theo sta ancora dormendo, guardo il punto in cui ha la ferita, il sangue è nero.
Se non avremo le erbe per annullare lo strozzalupo moriremo davvero qui dentro.
Alcune ore dopo credo Theo si sveglia
-Come stai?- chiedo
-Male- dice tenendosi la pancia, poi sentiamo dei rumori provenienti dalla porta, che è più o meno dietro la colonna, Theo si avvicina a me e si appoggia al muro e poi la porta si apre.
Entrano Zac, Henry e una signora che non conosco.
-Come state?- chiede Henry
-Secondo te?- chiede Theo
-Fatevi vedere da lei, è il nostro emissario- dice Zac, gli emissari sono delle persone che aiutano e talvolta curano un branco, hanno erbe speciali e molto altro, l'emissario del branco di Scott è Deaton suppongo, visto che Scott va da lui sempre per qualunque cosa.
La donna si avvicina e io le lascio controllare la ferita che medica, brucia, ma stringo i denti, poi va anche da Theo e guarda per un paio di minuti la ferita, poi si alza e sussurra qualcosa a Zac, troppo affaticata non ascolto quello che dice. 
Se ne vanno e ci lasciano di nuovo soli.
Alzo la maglia e tolgo il cerotto che mi ha messo la donna, non servirà a niente se non prendiamo le erbe per guarire.
-Secondo te dove siamo?- chiedo
-In uno scantinato. Ma chissà se ci troveranno- dice Theo.
Mi avvicino di più a lui e appoggio la testa sulla sua spalla e lui mette la testa appoggiata alla mia.
-Non voglio morire qui dentro- sussurro
-Dobbiamo credere in Scott- dice -Se ci trovano forse siamo salvi-
-Se non prendiamo le erbe saremo morti in meno di ventiquattr'ore- dico
-Allora dobbiamo sperare che facciano in tempo- dice.

Molto tempo dopo, non so quanto, visto che ero in uno stato di dormiveglia riaprono la porta e entrano i tre di prima. La donna si avvicina e guarda le nostre ferite.
Poi va da Zac preoccupata e gli dice qualcosa
-Come? Non guariscono?- chiede
-No, non so cosa abbiano fatto i tuoi artigli, ma loro non guariscono- dice la donna
-Scopri se possono guarire- dice alla donna che se ne va.
-Da quanto siamo qui?- chiedo
-Quasi un giorno- dice Zac
-Zac, ascoltami- dico e lui si avvicina di due passi a noi -Devi farci bere un infuso speciale con un erba specifica, altrimenti moriremo entro stanotte- dico
-Sciocchezze- dice Henry e Zac sembra non credermi
-Te lo giuro, devi credermi, Deaton ci salverà- dico
-Come faccio a fidarmi di lui?- chiede alzando un sopracciglio
-Non puoi, devi fidarti di me, altrimenti moriremo- dico e lui mi guarda con un aria strana -E tu non vuoi la nostra morte, non potresti averci nel tuo branco- continuo, sapendo di averlo colpito
-Dove posso trovare Deaton?- chiede
-Alla clinica veterinaria, attento ci potrebbe essere un agguato di Scott- dico e lui esce dalla porta con Henry.

Io e Theo non ce la facciamo più, sento che la fine è vicina, la ferita è messa ancora male e la stanchezza si fa sentire.
-Dobbiamo farcela, arriverà- dice
-Sono stanca- sussurro e chiudo gli occhi, mi sento prendere la faccia da Theo
-Emy, Emy Devi restare sveglia, arriverà- dice, anche lui è stanco.
Sto per richiudere gli occhi, ma sento che la porta si apre e fa capolinea davanti a noi Deaton con una valigetta, gli scende un rivolo di sangue dalla testa.
-Cosa ti hanno fatto?- sussurro
-Mi hanno rapito, ma non importa, adesso devo guarirvi al più presto- dice aprendo la valigetta e iniziando a mescolare qualcosa.
Poi ce lo fa bere e mi sento un po' meglio.
Mi guardo la ferita e il sangue sta diventando rosso, è un buon segno.
-Grazie- sussurro, un po' l'ho detto a Deaton un po' anche a Zac.
Piano piano mi addormento sulla spalla di Theo.

Quando mi sveglio i graffi sono solo un po' arrossati e sto molto meglio
-Non ci lasceranno andare, vero?- chiedo a Theo che si è rimesso anche lui
-No, ma possiamo scendere a patti- dice
-Tipo?- chiedo
-Possiamo cercare di ucciderlo quando entra- dice
-Questo non è scendere a patti, ma a fatti. C'è differenza- dico guardandolo negli occhi
-Dobbiamo preparare un piano, di sicuro non verrà qui sotto da solo, ora che siamo quasi in forze porterà qualcun'altro- dice
-Dipende cosa vogliamo fare, vogliamo scappare o vogliamo ucciderlo?- chiedo e lui mi guarda con aria pensierosa
-Potremmo non avere ancora un'occasione del genere, verrà con un paio di beta. Se aspettiamo di affrontarlo la prossima volta qualcuno potrebbe anche morire- dice, io annuisco
-Va bene, ci sto- dico e elaboriamo il piano.

Poco tempo dopo iniziamo ad attuare il piano.
Vado vicino alla porta e busso forte
-Ehi, Theo sta male, il rimedio non ha funzionato, sta morendo- grido, mentre Theo fa finta di stare male in un angolo.
-Perfavore- grido battendo e poco dopo sento delle voci e poi la porta si apre.
-Sta così da un po', mi sa che essendo una chimera è più debole- dico preoccupata quando entrano Zac, Henry e la donna che ci ha provato a curare.
La donna e Zac si avvicinano, Henry si avvicina ma rimane di spalle a me, così gli tiro un calcio e gli faccio sbattere la testa contro il muro.
A quel punto Theo si alza e fa lo stesso con la donna che scrolla a terra
-Prova a ringhiare che ti strappo la gola- dice Theo iniziamo a combattere, lo graffiamo, io da dietro e Theo da davanti, ma lui non si difende con gli artigli, ma bensì con pugni e calci.
Poi ad un certo punto sbatte la testa di Theo sulla colonna e lui cade privo di sensi
-Arrenditi Emy, non mi hai battuto tre volte, non lo farai adesso- dice
Poi prende la valigetta che di solito portava la donna è me la cerca di dare in testa ma la schivo.
Gli graffio una gamba, ma mi tira un calcio allo stomaco che mi fa mancare l'aria.
Faccio brillare gli occhi e tiro fuori gli artigli, con tutta la forza che ho lo spingo contro al muro e gli tengo il collo tra le mani, potrei ucciderlo, sguarciarli la gola, ma non sono un animale.
-Lasciaci andare via e non ti ucciderò- dico spingendo sulla sua gola
-No- dice e io spingo di più sulla sua gola facendo sbattere la testa contro il muro 
-Hai cinque minuti per sparire con il tuo amico, altrimenti restate qui- dice in cerca di aria, non spreco tempo.
Libero Zac e rinfodero gli artigli, alzo Theo da terra, gli metto un suo braccio intorno alle mie spalle e vado via praticamente trascinandolo.
-Io non avrò pietà di Scott, sappilo- dice, io mi fermo sulla porta
-Non è pietà, è essere umani e non mostri- dico e cerco di andare via, per fortuna la porta è poco distante. 
-Theo, avanti aiutami, non ce la faccio da sola- dico e Theo apre leggermente gli occhi.
Siamo nel bosco adesso, cerco di orientarmi, ma non so dove siamo, così procedo dritta.
-Devi... Devi andare a sinistra- sussurra lui e io lo ascolto, almeno adesso non lo devo trascinare, cerca di camminare.

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Spazio autrice

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Alla prossima

A New Beginning || Derek Hale Where stories live. Discover now