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Seduti a mensa mi sembra di vivere un incubo. Non è la prima volta che vedo Mackenzie fare la civetta con Noah, ma sembra tutto diverso adesso, soprattutto dopo che lui ha confermato quelle stupide voci su di loro.

Alla sua confessione ho sentito il mondo intero crollarmi addosso e il mio cuore spezzarsi in due, un forte dolore al petto sembrò squarciarmi in due e un bisogno di vomitargli addosso solo insulti e parolacce, ma mi son calmata abbastanza in fretta, dovendo ingurgitare il disgusto che provavo e allontandomi il più in fretta possibile da lui e da quel dolore con uno dei sorrisi più finti che potessi mai fare.
«Congratulazioni!»

Che stupidaggine, non poteva uscirmi fuori parola peggiore in quel momento!

Non potevo fare altrimenti o sarei scoppiata a piangere davanti a lui che aspettava una mia qualunque reazione.
Ho fatto di tutto nel mentre che è rimasto da me pur di evitarlo per tutta la fine della festa, non l'ho nemmeno salutato quand'è andato via, ho preferito fingere di essere occupata a fare altro, in quel momento anche riordinare nuovamente i colori che avevamo già sistemato prima in giardino mi sembrava la cosa più giusta da fare. Ho pianto però poi, mi sono sfogata, ma solo quando finalmente casa mia si è liberata dagli ospiti e ho avuto un momento per chiudermi in bagno lontana da tutti e anche dalla mia famiglia. Tutto pur di non rovinare la festa al mio fratellino.

E adesso che lo rivedo al tavolo delle cheerleader con gli altri suoi compagni di squadra seduto accanto alla rossa che è davvero riuscita nel suo intento di portarmelo via, vorrei poter sbraitare, urlare e prendermela col mondo intero. Vorrei poter dare di matto dando solo a lei la colpa di tutto, prendermela con i suoi lunghi capelli sempre perfetti, fare la sfuriata che avrei voluto fare ieri sera, ma...

Non ha senso!

«È venuta spesso a casa nostra per fare compagnia a Noah.» Taylor stessa mentre lo racconta sembra sconvolta, non ci avrebbe mai giurato che suo fratello potesse invaghirsi della capo cheerleader come tutti gli altri ragazzi della nostra scuola, eppure...
«È solo una cozza! Vedrete che tornerà in sé e si libererà presto di lei.» Oliver ne sembra così convinto mentre lo dice, «Quello non può essere il mio migliore amico! Deve avergli fatto qualche strano sortilegio quella strega!»

Un sortilegio.
Un principe e una principessa.
Un drago.

«Psst, Emma!»

Mackenzie sarebbe proprio una strega malefica che pur di non farmi arrivare a Noah si trasformerebbe in un brutto drago sputa fuoco, con tanto di corna e lunga coda da lucertola, rossa come i suoi capelli di cui tanto si prende gelosamente cura. Sarebbe un mostro perfetto, dal cuore di pietra che mi ha sottratto la cosa più preziosa che avevo...

«Emma, ehi!»

Ma chi voglio prendere in giro?
In questo guaio ci son finita da sola, senza bisogno di un drago o di un sortilegio. Solo io, le mie insicurezze e le mie paranoie. Nulla più.
Il resto, così come la scena ridicola che vedo ai miei occhi, di lui che le sorride sussurrandole qualcosa all'orecchio e lei che ride felice perché ha finalmente il ragazzo perfetto di cui può tanto vantarsi, tutto questo è venuto da sé.

«EMMA!»
Clare diventa subito rossa in viso non appena l'intera mensa si gira verso il nostro tavolo.
Povera, ero così presa dai miei problemi che non mi sono assolutamente resa conto che mi stesse chiamando.

«Scusate...» Sussurra poi intimidita alzando le spalle nella speranza di potersi nascondere anche con l'aiuto dei suoi boccoli biondi, mentre mi lancia uno sguardo di fuoco per averle fatto fare questa meravigliosa figura!
«Scusa!» Sussurro in risposta scrollando le spalle e quando Oliver se la stringe al petto prendendola ancora in giro, mi volto nuovamente verso quel tavolo trovando proprio lui intento a guardarmi.

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora