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Ieri chiesi ad Oliver di non venirmi a prendere per accompagnarmi a scuola l'indomani, preferivo andare da sola, così da non costringerlo poi a portarmi con lui da Noah subito dopo le lezioni. Non credo di avere ancora il coraggio necessario per poterlo affrontare dopo ciò che è successo alla partita, anche se vorrei tanto vederlo e accertarmi che stia bene. Ma sono sicura che a Taylor non farebbe affatto piacere, soprattutto visto come mi ha tratta quando Noah stava finalmente prendendo conoscenza dopo quello scontro.

Deve ancora sbollire la rabbia, credo.

Clare ed Oliver volevano portarmi da Cargo dopo la clamorosa sconfitta per aiutarmi a distrarmi un po' ieri sera, ma ho preferito tornare finalmente a casa. Avevo davvero bisogno di stare sola a riflettere, metabolizzare il tutto e prendere nota di tutti gli sbagli commessi in queste due settimane.

Non ho chiuso occhio per via dei pensieri, ma sono finalmente arrivata ad una conclusione: prima di ogni cosa devo risolvere con Taylor!

Il mio obiettivo da quando sono rimasta "sola" dopo la rottura con Josh è sempre stato quello di riottenere la fiducia della mia migliore amica di sempre e non intendo mollare adesso dopo tutti gli sforzi fatti fin'ora per riottenere anche in minima parte la sua considerazione.

È stato solo un litigio!

Per quanto quella discussione sia riuscita a sopraffarmi e a stravolgere ancora di più la mia vita sono decisa a provarci, ma davvero questa volta!
Se voglio riavere Noah, o quanto meno tornare ad averlo nella mia vita, devo prima risolvere con sua sorella, solo allora potrò spiegargli tutto senza rischiare di farmi condizionare dal resto.

Quando arrivo a scuola fa davvero uno strano effetto non trovare la sua auto nel parcheggio al solito posto. Osservo quel posto vuoto e sento una morsa al cuore. Mi chiedo se stia bene davvero, se posso star serena per lui. Ma non posso perdermi nel vortice dei miei pensieri, la campanella sta per suonare e salgo velocemente le scale pronta a raggiungere il mio armadietto. Mentre recupero i libri che mi servono per le prossime lezioni mattutine torno ad essere distratta e con nostalgia guardo l'armadietto accanto al mio. Il suo.

Quanto mi manca!

«Buongiorno raggio di sole!» Oliver sbuca alle mie spalle facendomi sobbalzare.
«'Giorno» Ricambio il suo saluto con poca enfasi tornando a guardare il suo armadietto.
«Morale a terra?» Mi chiede ed annuisco. «A quanto pare non sei l'unica oggi. Ieri neanche Dylan era in forma. Era assicurata la sconfitta...» E nel nominare il ragazzo lo indica col capo.

Il biondino si trova a qualche metro di distanza da noi nel lungo corridoio. Si aggira per la scuola con aria stanca, profonde occhiaie sotto gli occhi e le mani nascoste in tasca. Quando ci passa davanti alza lo sguardo incrociando il mio, ma lo abbassa subito dopo trovandomi già intenta a fissarlo.

Continui a non ispirarmi fiducia Dylan!

«Forza su, chiedimelo!»
Oliver mi porta a spostare lo sguardo da Dylan a lui.
«Cosa?»

Non capisco davvero dove voglia andare a parare!

«Oh andiamo! Non ti interessa sapere come sta il nostro "amico"?» Alza le sopracciglia con fare allusivo e mi spintona con la spalla.
«L'hai sentito?» Il cuore inizia ad accelerare in automatico al solo sentirlo nominare.
«Certo che sì, sono il suo migliore amico!» Risponde fiero, per poi  prendermi a braccetto come fossimo due vecchie comari.

I want You || Noah CentineoWhere stories live. Discover now