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Dannato Oliver!

Dannata me che accetto di seguire i suoi consigli finendo nei pasticci!

Mio padre, ancora visibilmente nervoso da ieri dopo la predica di un'ora, sì proprio un'ora bella piena, e una punizione scampata per poco grazie a quella benedettissima donna che è mia madre, continua a non rivolgermi la parola.

Persino stamattina è stata mia madre a tavola a dovermi avvisare che mi avrebbe accompagnata lui a scuola perché quel simpaticone che mi ritrovo come amico ha ben pensato di tenersi la mia auto e portarmela oggi a scuola.

Odioso!

«Oliver mi porterà l'auto tranquillo, non dovrai venirmi a prendere.» recupero la zaino da sotto il sedile prendendo tempo in attesa di una sua risposta, ma tutto quello che ricevo è un misero: «Ok.»

Ah, al diavolo!

Scendo dall'auto come una furia sbattendo anche con forza lo sportello. Non mi importa se mi farà un'altra ramanzina!

A passo spedito supero il cancello e mi addentro nel cortile alla ricerca di Oliver e della mia macchina che ancora non c'è.

Il solito posto occupato da Oliver è libero, mentre a quello accanto come sempre dalla macchina dei Centineo escono i due gemelli sempre in perfetto orario.

Sono passate nemmeno dodici ore da quando ci siamo scontrati in quell'auto eppure solo rivederlo mi fa provare ancora quella rabbia mista a nostalgia e a qualcos'altro che adesso non riesco nemmeno a decifrare.

Quegli occhi ambrati colpiti dalla luce del sole mattutino che sembrano più verdi del solito mi scrutano in attesa di una mia mossa, forse.

Ma proprio quando sembra decidersi con lo zaino tenuto rigorosamente su di una spalla a rivolgermi la parola ecco che dei compagni della squadra a pochi metri di distanza lo richiamano

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Ma proprio quando sembra decidersi con lo zaino tenuto rigorosamente su di una spalla a rivolgermi la parola ecco che dei compagni della squadra a pochi metri di distanza lo richiamano.

Lui si volta ed io ne approfitto per raggiungere svelta Taylor che non avendomi ancora notata si è fermata a parlare con alcune ragazze del giornalino.

«Vi è arrivata anche a voi la mail-»

«Buongiorno ragazze!» se in questo momento non fossi costretta a dover evitare Noah e se solo Clare ad Oliver si fossero decisi ad arrivare in orario probabilmente non mi sarei mai intromessa nella loro discussione.

«Oh Emma, ciao! Non ti avevo vista.» Taylor sorride tutta pimpante dandomi una sorta di sicurezza in più che mi spinge a raggiungerla e fermarmi al suo fianco mentre lei riprende a chiacchierare con le altre di qualcosa inerente al giornalino e a qualche scoop che per il momento non mi interessa conoscere.

Annoiata nonostante sia in compagnia e potrei benissimo intavolare una qualche conversazione mi guardo attorno accorgendomi di essere riuscita a mettermi proprio nella traiettoria del riccio che volevo evitare.

I want You || Noah CentineoWhere stories live. Discover now