2.0

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Molte auto sono andate via, ma io, Clare ed Oliver siamo in cortile ad aspettare il nostro campione.
«Sono stati strepitosi. La miglior partita degli ultimi tempi.» Commenta il castano entusiasta. Sembra davvero fiero del suo migliore amico.

Ci fa ridere entrambe provando ad imitare le mosse che ha fatto durante la partita, qualcuno che passa di lì lo guarda male, ma non gli importa. Fa il buffone solo per farci divertire.

Il telefono che ho nella tasca posteriore dei jeans inizia a vibrare, così lo recupero."Fingi di aver dimenticato qualcosa sugli spalti e torna al campo. Ho bisogno di stare un po' col mio portafortuna." Sorrido mentre lo leggo, ma cerco di contenermi per non dare troppo nell'occhio.

«Ragazzi ho dimenticato una cosa sugli spalti, aspettatemi qui, arrivo subito.» Li avviso restando vaga, seguendo le istruzioni del moro, mettendomi a correre il più veloce possibile, senza permettere loro di chiedermi qualcosa al riguardo.

Arrivo al campo col respiro affannato e una leggera tachicardia, non tanto per la corsa, più perché sono curiosa di scoprire cosa ha in mente Noah.
Vedo che in campo non c'è più nessuno ormai, alcune luci sono state già spente, tranne quelle accanto agli spalti. Mi avvicino alla fonte di luce guardandomi intorno, cercandolo con lo sguardo e mi sembra di essere completamente sola lì.

Ma Noah non mi lascerebbe mai da sola, giusto?

E proprio in quel momento, sento delle braccia afferrarmi la vita da dietro e farmi girare, portandomi di fronte alla sua figura.

Riconoscerei le sue mani addosso anche ad occhi chiusi.

«Sei il miglior portafortuna di sempre!» Esulta, alzandomi da terra con le sue braccia che mi stringono i fianchi. Mi aggrappo con le mani alle sue spalle per non cadere e rido con lui, mentre gira su se stesso. Ridiamo insieme e posso sentire ancora tutta l'adrenalina per la vittoria addosso.

Si ferma, prima che le nostre teste inizino a girare, e resta a guardarmi negli occhi, mantenendomi ancora in alto, una spanna sopra il suo viso.

È così bello, con i capelli arruffati, che mi manca il fiato!

Non so dove trovo il coraggio, ma lo faccio. Sarà l'adrenalina della partita che sento scorrermi addosso. Faccio salire le mie mani sulle sue guance e mi abbasso leggermente su di lui.

Le mie labbra premono sulle sue; solo un piccolo bacio a stampo, che lui ricambia, premendo forte le labbra contro le mie.

Le sue mani mi aiutano a scendere, così da essere più vicini. Non credevo sarebbe mai successo, eppure, lo sto baciando, mi sto finalmente lasciando andare.

Sento le sue labbra dischiudersi, ma mi stacco, tornando alla realtà, prima che possiamo approfondirlo. Ho bisogno di fare una cosa, prima di potermi spingere oltre.

Mi aiuta a farmi toccare con i piedi il terreno, facendomi restare ancora attaccata al suo corpo. Posa la fronte sulla mia e ci sorridiamo. È inevitabile.

Questo sarebbe il momento giusto, dovrei dirglielo, e lo farei, se non fosse che...

Sto per parlare. Sto finalmente per ammettere anche a lui, che sì, mi piace. Ma sentiamo gli irrigatori che si attivano nel campo.

I want You || Noah CentineoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora