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Tornare a scuola probabilmente non è la cosa migliore da fare in questo momento, ma essendo all'ultimo anno non posso permettermi di fare troppe assenze. Oliver ha insistito per accompagnarmi lui a scuola e non ha voluto sentire ragioni. O meglio, ho accettato si, ma a patto che saremmo arrivati prima di Taylor e Noah e che soprattutto non mi avrebbe costretta a parlare con nessuno di loro, almeno non oggi.

Peccato sia di un ritardo clamoroso!

Sbuffo sonoramente quando finalmente sento in lontananza il rombo della suo moto.
«Scusa, scusa, scusa! Non mi è suonata la sveglia!» È questa la sua giustificazione per avermi fatta aspettare per più di un quarto d'ora fuori di casa!
«Sì, va bene, ma adesso parti!» Metto il casco e salgo in sella il più velocemente possibile.
«Reggiti forte fiorellino, perché siamo in un ritardo fottuto!»

Arriviamo in cortile che la campanella è appena suonata, ma dopo aver quasi rischiato la vita con la sua corsa sfrenata e un folle slalom tra le auto in coda che mi ha fatto venire i capelli bianchi per la paura ancor prima del tempo. Ho così fretta di scendere e levarmi il casco che mi appiattisce i capelli rovinandoli del tutto che non mi rendo nemmeno conto che come d'abitudine ha parcheggiato proprio accanto all'auto del moro.
«Fammi indovinare? Non ti è suonata la sveglia!»

E sentire la sua voce dopo una settimana fa più male di quanto credessi!

«Già. Ho fatto così di fretta che non ricordo nemmeno se sotto i jeans ho messo le mutande!»
Solitamente le battute di Oliver mi aiutano quando sono giù di corda, ma in questo momento sembrano non essere in grado nemmeno di far sorridere Noah. Infatti quando mi volto per consegnare il casco al biondo, che è irritato per la sua battuta non andata in porto, sembra che il moro difronte a noi sia diventato un pezzo di ghiaccio.

Questo solo a causa della mia presenza...

«Beh! Non ride nessuno!? Ho detto MU-TAN-DE! MUTANDE! Perché siete così apatici di lunedì mattina!» Oliver sembra sconvolto dalla nostra scarsa partecipazione e scuote la testa con disappunto, Noah non ha fatto neanche una piega e ha distolto lo sguardo dal mio subito.
«Io vado, devo passare in segreteria. Grazie per il passaggio Olly!»

Mi dileguo subito, non voglio rovinare la giornata a nessuno!

Con mia grande sorpresa riesco ad evitare i ragazzi per tutta la mattina, persino Taylor che nonostante mi abbia vista aggirarmi per i corridoio ha preferito cambiare strada pur di non incontrarmi. Peccato però avessi dimenticato il corso di scienze che ho in comune ad Olly e Noah.
Ho perso un'intera settimana di lezione del professor Connor e non posso di certo permettermi di perderne ancora. Così mi faccio coraggio ed entro in classe, pentendomene immediatamente quando vedo Noah seduto al banco accanto a quella gallina di Mackenzie che non la smette di fare la gatta morta e lui che persino le sorride come un "rincitrullulito".

Aveva ragione il gufo di Bambi, la primavera rende tutti rincitrulluliti. Dannazione! Perché non sono rimasta a casa oggi!? Avrei potuto fingermi malata, almeno non avrei dovuto assistere a questa scena...

«Emma!» Oliver mi chiama seduto al banco poco distante da loro sbracciandosi come un forsennato attirando così anche l'attenzione dei due su di me. Fingo di non essere minimamente interessata a loro, ne al motivo per cui siano seduti insieme e prendo posto accanto al biondo sforzandomi di non guardarli, o almeno provo a non farmi beccare.
«Connor ci ha messi in coppia la scorsa lezione, ma è stata la rossa a voler stare per forza insieme a Noah. Mi ha rubato il compagno quella stronzetta!» Mi spiega, anche se io non ho chiesto assolutamente nulla!

I want You || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora