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In una delle tante aule vuote a causa della pausa pranzo e della sospensione dei corsi del pomeriggio, Dylan dopo essersi assicurato di aver chiuso la porta si muove per la stanza nervoso e questo suo girare tra i banchi mi mette solo ansia.
«Vuoi dirmi cosa sai invece di continuare a fare il girotondo? Mi stai facendo venire il mal di testa!» Lo richiamo nella speranza che si fermi.
«Sì, scusami» Prende posto ad un banco di fronte a me prima di iniziare finalmente a parlare: «Ricordi la sera della festa a casa di Martinez?»

Speravo parlasse di quella festa!

«So che con mio cugino vi conoscete per via del tuo ex e sì, so anche del loro gruppo.» Rivela ed è allora che mi metto sugli attenti ricordando l'avvertimento di Josh giorni fa sullo stare lontana da Ryan.

Mi chiedo solo se adesso stare qui da sola con Dylan possa essere un male.

«Cosa sai esattamente?»
Ma ho bisogno di sapere, di capire perché quella sera lui era lì, senza Josh e il resto della banda, ma soprattutto di capire se i miei dubbi sul biondino che ho di fronte hanno ragione di esistere o meno.

«Poco e niente in realtà.» Afferma scrollando le spalle, «Ryan è mio cugino, è vero, ma per via delle sue scelte e della sua cattiva compagnia ho sempre preferito tenermi alla larga.»
«Allora perché era alla festa quella sera?»
Non riesco a capirne il nesso, ma sembra sincero oltre che disperato.

Se è arrivato a parlarne con me della situazione tra lui e Taylor dev'essere successo un casino!

«Non so in che guaio si sia cacciato o cosa abbia fatto, ma era più strano del solito, sofferente, e ho pensato di invitarlo alla festa, anche solo per aiutarlo a distrarsi un po'.» Mi spiega, ma continuo a non trovare il nesso di tutta questa storia.

«Cosa c'entra allora Ryan con te e Taylor?» Chiedo a bruciapelo, nella speranza di arrivare presto al dunque. Dylan si muove agitato e deglutisce a fatica, non capisco se è perché ha paura di rivelarmi cos'è successo o se è semplicemente la situazione a renderlo così nervoso.
«Allora?» Lo presso, ma solo per paura che possa tirarsi indietro e non dirmi più nulla su quant'è successo.

La campanella che segna l'inizio dei corsi del pomeriggio suona proprio in quel momento, ma io non ho alcuna intenzione di uscire da qui, non prima che lui si decida a rivelarmi tutto.

«Credo sia stato Ryan a fare il lavaggio del cervello a Tay.» Sputa fuori.
«Il lavaggio del cervello? Dylan, che diavolo stai dicendo?»

Continuo a non capire e inizio essere davvero stufa di questa situazione!

«Dopo aver litigato, il mattino dopo sono andato a casa sua per scusarmi. Credevo fosse arrabbiata perché avevo alzato un po' il gomito alla festa, ma poi ha iniziato a farneticare. Diceva che io ero in combutta con mio cugino, che l'avevo sempre presa in giro e che era tutta una farsa, che tu e Josh vi eravate mollati ed io lo sapevo bene. Non riuscivo a capire di cosa stava parlando e più la pregavo di calmarsi più lei si infuriava. Mi ha sbattuto fuori da casa sua e ha vietato persino a Noah di farmi entrare.»

Taylor ha fatto il mio stesso ragionamento, ma perché?
Lei sa del rapporto tra Ryan e Josh?

«Non riuscivo a capire a cosa si riferisse fino a quando non ho iniziato a mettere insieme tutti i pezzi. Ho cercato di ricordare cos'è avvenuto dopo il nostro litigio alla festa e ho avuto un flashback di Ryan e Taylor che parlavano e allora ho capito.»
«Aspetta!» Lo fermo portando le mani avanti, «Mi stai dicendo che credi sia stato Ryan a rivelarle di far parte del gruppo di Josh?»
«Avrebbe senso, non trovi?»
Ed è allora che le parole di Ryan sullo stare attenta, sui problemi che avrei potuto creare ai miei amici, mi riaffiorano.

I want You || Noah CentineoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora