Capitolo 5.

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«Ehi!» saluto colta alla sprovvista

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«Ehi!» saluto colta alla sprovvista.

«Ciao!» Noah mi compare davanti decisamente destabilizzato dalla mia presenza.

Mi muovo a disagio sulla soglia, adesso mi sembra un'idea del tutto assurdo e guardando dietro di me continuo a credere che sarebbe meglio scappare adesso pur di evitare questa imbarazzante situazione!

Non so se sentirmi sollevata di aver trovato Noah in casa o se fosse stato molto meglio non trovare nessuno!

«Vuoi entrare, o preferisci stare qui fuori?» Sorride beffardo e pur di non mettermi a balbettare preferisco restare in silenzio. Con un cenno col capo mi invita ad entrare spostandosi di lato alla porta per lasciarmi il passaggio libero.

Forza Emma, fatti coraggio!

Mi fermo all'entrata aspettando che chiuda la porta alle sue spalle.

È tutto così come lo ricordavo, non è cambiato nulla!

Ci sono le foto di famiglia sul mobile di legno scuro accanto alla porta, l'enorme tappeto marrone prima della rampa di scale che conduce al piano superiore e c'è ancora quell'odore familiare di vaniglia in tutta casa che mi fa venire una tremenda nostalgia.

Noah avanza superandomi e mi prendo giusto un attimo per osservarlo.

Ha i capelli leggermente spettinati, probabilmente stava riposando ed io l'ho disturbato, ha addosso una felpa chiara senza cappuccio in tono con il pantalone della tuta e ovviamente è a piedi nudi.

Ecco neanche questo è cambiato. Noah e Taylor stanno sempre scalzi in casa!

«Vieni, andiamo in cucina.» mi invita facendomi strada, anche se non ne avrei bisogno, prima di Josh venivo qui quasi tutti i giorni a studiare insieme ad Oliver.

Prendo posto sullo sgabello davanti il bancone a penisola della loro cucina mentre Noah rimane dal lato opposto del bancone.

«Ti va qualcosa da bere?» chiede piegando leggermente il capo di lato.

So che sta solo prendendo tempo prima che mi decida a rivelargli il motivo della mia visita improvvisa.

«Sì, grazie.»

Si muove verso il frigorifero prendendo due lattine di Red Bull. Me ne porge una mentre prende posto accanto a me sull'altro sgabello.

Tengo la lattina in mano fissandola. Sembro una stupida, ma mi sento in imbarazzo e non riesco a fare nient'altro se non restare immobile in attesa di una sua reazione.

I want You || Noah CentineoWhere stories live. Discover now