Capitolo XXV: Lett

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Jane

Fu un calore sconosciuto che avvertiva sulla pelle a svegliarla.

Mugugnando aprì lentamente gli occhi, abituandosi alla luce della stanza.

Fu con enorme disappunto che scoprì che si trattava della camera di Matthew.

Quest'ultimo era seduto su una poltrona affianco al letto.

Stava dormendo.

I raggi del sole colpivano il suo viso, lasciato cadere sulla spalliera della poltrona.

L'effetto di luci e ombre facevano assomigliare la sua faccia come quella di un angelo.

Jane provò l'istinto irrefrenabile di baciarlo, ma si trattenne, anche se a stento.

Con orrore ricordò cosa era successo al sera prima.

Doveva andarsene da lì, e anche velocemente.

Scostò le coperte, che si erano appiccicate sul suo corpo durante la notte, e cercò di alzarsi; ma appena fece leva sui piedi per mettersi in piedi, un fitta acuta le partì dal collo, facendola cadere a terra per il dolore.

Si portò una mano al collo, ma appena le sue dita sfiorarono il marchio, altre fitte partirono da esso, facendola genere dal dolore.

Un paio di gambe entrarono nel suo campo visivo.

Matthew si accucciò davanti a lei, fino ad arrivare alla sua altezza.

Le prese il viso tra le mani, obbligandola a legare gli occhi con i suoi.

Jane nei suoi occhi scorse paura, rabbia, probabilmente verso se stesso per essere la ragione della sua sofferenza, ma non c'era traccia di risentimento per quello che aveva fatto.

Matthew spostò le mani dal suo viso alle sue braccia, facendole scivolare anche sul collo in una leggera carezza.

Jane si stupì quando, al suo tocco, il dolore ai attenuò.

Matthew gli accarezzò le spalle lentamente,per poi far scorrere le mani sulle sue braccia, coperte dalla maglia a maniche lunghe nera.

Jane, in un gesto del tutto inaspettato non soltanto per Matthew ma anche per se stessa, si appoggiò al petto di Matthew, lasciandosi cullare dal dolce tempore che il suo corpo emanava.

L'Alpha accettò di buon grado l'espansionismo di Jane, affondando il viso tra i suoi capelli dorati.

Restarono in quella posizione per un po'di tempo, ma entrambi non ci fecero caso.

Quando il dolore fu sparito dal corpo di Jane, Matthew si rimise in piedi, aiutando Jane a fare lo stesso.

Una volta assicuratasi, che riusciva a stare in piedi anche da sola, Jane si staccò violentemente dall'abbraccio di Matthew.

E prima che l'Alpha potesse capire qualcosa, si ritrovò con la faccia piegata da un lato, e il segno di cinque dita sulla guancia sinistra.

-Come diavolo hai osato farlo??

Ti rendi conto di cosa hai causato?-

Matthew, ancora scosso per lo schiaffo, si portò una mano sulla guancia colpita, mentre guardava Jane con un'aria interrogativa.

-Ho solo fatto quello che bisognava fare.
Mi ero trattenuto già per troppo tempo-

-Ma ti senti quando parli?
Mi sono trattenuto per troppo tempo, e a me non ci pensi??

Sai perfettamente che il marchio è fino alla morte, avresti potuto consultarmi prima ma no, il signorino qua si era trattenuto per troppo tempo-

Matthew non rispose.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Where stories live. Discover now