Capitolo XVI: Hva skjedde med deg??

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Matthew

Dove diamine ti sei cacciata??

Era questo quello che Matthew continuava a pensare da quando lui e Ragnor erano usciti alla ricerca di Jane.

Avevano deciso di lasciare casa sua per ultima.
Era scontato andare lì.

Ma, dopo aver attraversato per più di due ore tutti i boschi circostanti, l'idea della casa non gli appariva più così impossibile.

-Andiamo a vedere se è a casa sua-

Ragnor annuì, mentre lasciarono il sentiero alle loro spalle, dirigendosi verso il paese.

-Perchè hai voluto venire te con me??-

Matthew si voltò verso di lui.

-Come scusa??-

-Hai capito benissimo.

Avrei capito se fosse venuta Asya...ma tu perché sei qui??-

-Beh.....Jane era la migliore amica di mia sorella, e le ha mentito ferendola.....so che lei non avrebbe il coraggio di affrontarla, non ora almeno.

È per questo che sono qui-

-Si da quando ti ho visto sapevo che saresti stato un ragazzo in gamba.....ho fatto bene ad affidarti il mio branco e non me ne pento.....

Ma almeno dimmi la verità...tutta la verità-

Matthew iniziò a sudare freddo.

-Ecco.....vedi....il punto è che ......è una cosa normale lo so ......ma non....-

Ragnor sbuffò.

-È la tua compagna non è vero??-

Matthew deglutì.

-Si-

-Bene.....sono contento che abbia un compagno come te-

Matthew sospirò.

-Penso che voglia rifiutare il legame.....-

-E tu convincila a non farlo-

-E come ??-

-Corteggiarla, falla sentire speciale e vedrai che tutto andrà bene.

All'inizio anche Anne mi stava lontano, mi ignorava, ma poi, beh.....le cose sono cambiate-

Matthew ridacchiò.

-Jane però non è coma sua madre-

-Già....ha preso anche da me-

Matthew sorrise leggermente e proseguirono il viaggio in silenzio.

Giunsero alla casa circa un ora più tardi.

Avevano deciso di non utilizzare la loro super velocità, per non destare sospetti.

Ragnor si fermò all'inizio del viale, guardandosi attorno.

Era da undici, forse dodici anni che non tornava in quel posto.

Matt lo attese pazientemente, qualche passo avanti a lui, con le mani in tasca.

Ragnor sospirò e annuì alla domanda implicita che Matthew gli aveva fatto guardandolo.

Uno di fianco all'altro, si diressero verso il cancello della casa, con passo deciso.

Scelsero di non suonare al citofono, certamente non gli avrebbe mai aperto.

Scambiando uno sguardo di intesa, cominciarono a tirare pugni addosso al cancello di ferro nero, creando dei solchi, finché non riuscirono ad aprire uno squarcio nel metallo e ad entrare.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Where stories live. Discover now