Capitolo XII: Familie middag

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Jane

Ma sto tizio non ha ancora smesso di parlare??

Jane finse nuovamente un sorriso, mentre ascoltava quello che Edmund....Edyst....o come diavolo si chiamava, le stava dicendo.

Edward

Ah già, Edward.

Da quando Asya era passata a prenderla due settimane prima, quel tizio non faceva altro che parlarle.

Come se a lei importasse qualcosa.

Alzò gli occhi al cielo sbuffando, attirando l'attenzione del ragazzo di fronte a lei.

-Ti senti bene??-

Jane annuì, fingendo l'ennesimo sorriso.

-Ah ok, ecco stavo dicendo.....-

Jane sospirò flebilmente, spostando lo sguardo sul paesaggio che la circondava.

C'era stata solamente una volta prima.

Gli abitanti non la guardavano più con un aria sospettosa, sembravano quasi essere diventati gentili nei suoi confronti.

Forse Matthew aveva detto loro qualcosa.

Come chiamato in causa, i suoi occhi ne incontrarono un paio ambrati.

Lui le sorrise, e Jane rimase incantata per qualche momento.

Il sorriso di Jane diventò un po' più vero.

Lei continuava a spostare lo sguardo da Matthew a Edward, che continuava a parlare, e questo il suo følges sembrò notarlo.

Anche se erano a quale decina di metri di distanza, Jane potè vedere la sua mascella serrarsi, esattamente come le mani, strette in due pugni.

Poteva percepire nell'aria il richiamo del suo potere e di certo lo aveva sentito anche Edward, visto che aveva smesso di parlare di colpo.

Si girò lentamente verso il suo Alpha, deglutendo.

Tremava.

Jane non li chiese neanche come stava, decise invece di avvicinarsi ad Asya.

Ma non riuscì a fare nemmeno un passo che la sua amica l'aveva presa per il braccio e strattonata verso la casa branco.

Jane incrociò per qualche secondo lo sguardo di Matthew, che aveva un sorriso da ebete in faccia, mentre la guardava passare di fianco a lui.

Entrarono nella casa.

Asya la fece subito salire sulle scale, senza darle il tempo di guardarsi attorno.

La stanza era coperta da una carta da parati rossa, con una strano simbolo, sulla parete sinistra era appoggiato un letto a baldacchino, con delle coperte anch'esse rosse.

Ai lati del letto erano disposti due comodini in legno neri.

Sulla parete frontale si aprivano diverse finestre, che contribuivano a fare entrare più luce nella stanza.

Sulla parete destra, invece si apriva una grande libreria, ai cui fianchi erano disposte due porte in legno nero.

Jane suppose che attraverso quelle si entrasse rispettivamente nel bagno e nella cabina armadio.

Si avvicinò lentamente alla libreria, toccando con le falangi dell'indice e del medio, le copertine rigide dei libri.

Quando ebbe finito, si voltò verso l'amica.

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