Capitolo XIII: Den ekte meg

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Jane

Dopo che se ne era andata da quella cena, Jane non si fece più sentire.

Ma le settimane passarono, e con il rientro a scuola, Jane dovette scendere a patti con se stessa.

Non sarebbe riuscita ad evitare Asya ancora a lungo.

Perciò quella mattina si armò di tutto il suo coraggio e entrò in classe a testa alta.

Si stupì non poco nel vedere che questa era quasi del tutto deserta.

Non poco stupita, si sedette al proprio banco, aspettando, invano che qualcun'altro, oltre a lei e alle quattro altre persone presenti, arrivasse.

Quando però suonò la campanella, Jane si attese e smise di fissare la porta, preparando il materiale per la lezione.

Ma prima che potesse tirare fuori qualcosa dalla borsa, entrò un bidello a comunicargli che la professoressa non ci sarebbe stata quel giorno.

I pochi studenti in quell'aula annuirono e alcuni tornarono a dormire sul banco.

Jane tirò fuori il telefono e mandò un messaggio ad Asya.

Dove sei??

Mise giù il telefono aspettando una sua risposta.

Tamburellò le dita sul banco, sbuffando più volte e guardando l'orologio ogni tre secondi, aspettando una risposta da parte dell'amica.

Controllò il telefono ma nessun messaggio, controllò ancora dopo qualche secondo, ma la situazione era sempre la stessa.

Passò così quell'ora, tra i vari sbuffi e le occhiate al telefono.

Quando la campanella, finalmente, suonò, Jane si alzò e andò in bagno.

Si chiuse dentro uno di essi, e si appoggiò alla parete cosparsa di scritte, con il telefono all'orecchio, mentre provava a chiamare l'amica.

Il cellulare suonò per qualche secondo, poi partì la segreteria.

Jane incominciava seriamente a preoccuparsi.

L'allarme antincendio suonò all'improvviso e Jane con i vari studenti, quei pochi che avevano deciso di rientrare già dal primo giorno, furono mandati a casa.

Mentre tornava alla sua dimora, Jane pensava a cosa potesse essere successo ad Asya.

Lo sai che magari sta ancora dormendo ed è per questo che non ti risponde??

Lo so ma....

Ma??

Questa storia non mi convince.
Il mio istinto avverte una strana sensazione.

Tu e il tuo istinto!!
Sei paranoica ecco la verità.
Accettala, non è così difficile.

Ma sta zitta.

Jane arrivò a casa, persa nel suo monologo interiore.

Quando entrò in casa buttò le chiavi sul divano, insieme allo zaino e al cellulare, e si diresse in cucina.

Aprì il frigorifero tirando fuori una bottiglia d'acqua e versandola nel bicchiere.

Tornò in salotto e accese la televisione, facendo zapping tra i vari canali, non trovando niente di interessante da vedere.

Appoggiò il telecomando sul tavolino difronte al divano, mentre guardava un vecchio film di cui ignorava il nome.

Controllò per l'ultima volta il telefono, ma quando vide che niente era cambiato lo rilanciò sul divano e si mise un cuscino sotto la testa cominciando a vedere il film.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Where stories live. Discover now