Capitolo VIII: Bare min

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Matthew

Vi siete mai sentiti impotenti??

Beh io sì.

Quando sei un Alpha però non devi mostrare agli altri le tue debolezze e Matthew lo sa bene.

Si era già esposto troppo in passato ed era rimasto ferito.

Quelle che lui ha sono quel genere di cicatrici che indicano che sei sopravvissuto, ancora.

E quando sei un Alpha devi dimostrare di saper sopravvivere.

La forza di un lupo sta nel branco, ma il branco non è niente senza un Alpha.

E questo Matthew lo sa bene.

Ma sa bene quanti lupi pensano di poter badare a se stessi da soli, pensando di poter vivere come gli umani.

E sa quanto si sbagliano.

Quel pomeriggio, dopo aver discusso con Asya, si era chiuso nel suo studio, non volendo vedere nessuno.

Forse aveva esagerato con lei, ma Asya avrebbe dovuto capire prima o poi come sono fatti davvero gli umani.

Era ora che qualcuno le aprisse gli occhi.

Sospirò appoggiando la testa allo schienale della poltrona di pelle sulla quale era seduto.

Se solo Asya avesse saputo cosa aveva dovuto imparare sin da piccolo.....

Sospirò mentre con la mente si perdeva in ricordi di tempo lontani.

Le gambe gli facevano male.

Stava correndo da un po' di tempo, suo zio correva dietro di lui sotto forma di lupo.

Continuava a ripetergli che l'esercizio fisico faceva bene, se ci ripensava adesso lo doveva solamente ringraziare, ma all'epoca aveva solamente dieci anni.

Corse ancora per qualche metro, forse kilometro, poi si fermò appoggiando una mano al tronco e riprendendo fiato.

Sentì una mano sulla propria spalla, e alzò lo sguardo incontrando quello dello zio.

-Sei stanco??-

Matthew negò e si rimise composto pronto per ricominciare a correre, si portò una mano alla fronte asciugandosi il sudore.

Suo zio lo tirò per il braccio, Matthew si girò con un cipiglio alzato guardandolo confuso.

-Vieni, devo farti vedere un posto-

Il ragazzino annuì seguendo lo zio in mezzo ai boschi.

Il bosco quel giorno era....tranquillo
Nell'aria si sentiva il cinguettare degli uccellini, le foglie tornavano a ricoprire i rami nudi degli alberi.

Suo zio si fermò di colpo e Matthew andò a sbattere contro la sua schiena.

Il vecchio si girò e accennò un sorriso nella sua direzione, mentre si spostava e lasciava che Matthew vedesse il luogo in cui lo aveva portato.

Matthew rimase a bocca aperta quando vide il luogo in cui si trovavano.

Era un piccolo spazio al centro del bosco.
Troppo dentro di esso perché dei visitatori potessero arrivarci, ma troppo lontano dal branco perché qualcuno dei suoi lo conoscesse.

In quello spazio, che si apriva nel bosco, si trovava un piccolo lago, circondato da rocce, che nasceva da una cascata che si elevava dal fondo della radura.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Onde as histórias ganham vida. Descobre agora